Sono stati realizzati estesi interventi di consolidamento e miglioramento sismico finanziati con oltre 717 mila euro dal Commissario alla Ricostruzione Stefano Bonaccini. Oggi pomeriggio si è svolta una cerimonia con la Santa Messa officiata da S.E Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e Nonantola. Presente, fra gli altri, l’assessore regionale Palma Costi.
“La profonda devozione che lega i modenesi a questa chiesa ne fa qualcosa di più di un simbolo per questa città. Fra gli edifici che sono stati danneggiati dal sisma, questo forse era uno dei più sensibili, una ferita dolorosa per fedeli e non. Per questo siamo lieti di essere giunti alla fine di un complesso intervento che è stato possibile anche ad un lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici, amministratori e istituzioni religiose. Nella ricostruzione abbiamo prestato molta attenzione a quella privata, a tutti gli edifici pubblici ed a quelli ad uso pubblico, come le chiese per ciò che rappresentano per la comunità. Dopo i lavori di recupero del Duomo, un altro tassello per restituire a questo territorio una parte importante di sé”, ha detto l’assessore Costi.
L’intervento
I lavori sono iniziati nel luglio 2018 e sono stati prevalentemente di tipo strutturale, oltre ad alcuni interventi di finitura e restauro. L’intervento ha riguardato in particolare la riparazione, la messa in sicurezza e il rafforzamento delle strutture dell’edificio.
I danni provocati dal terremoto avevano infatti fortemente ridotto la capacità di resistenza alle azioni sismiche di porzioni della chiesa: murature portanti, archi e volte, meccanismi di ribaltamento delle facciate, timpani frontali e laterali, tamburo, cupola e lanterna, abside, copertura e sfere di facciata.
Con una successiva variante sono stati autorizzati lavori a lesioni della cupola che non erano visibili al momento del rilievo. Le numerose opere d’arte presenti all’interno durante i lavori sono state spostate o protette mediante pannellature e teli. Il fabbricato è tutelato dai Beni Culturali
Cenni storici
La costruzione della chiesa è iniziata nel 1634 per concludersi intorno al 1640 sotto la direzione dell’architetto Cristoforo Malagola, detto il Galaverna, che prese a modello la chiesa bolognese di San Salvatore. La cupola ricorda quella della basilica reggiana della Madonna della Ghiara, in cui si venera la miracolosa immagine della Vergine.
Fra i dipinti qui esposti ricordiamo la Pala della Peste di Ludovico Lana in cui si narra la vicenda che portò alla costruzione della Chiesa. La tela riproduce la Madonna della Ghiara di Reggio, alla cui destra sono raffigurati San Geminiano e S. Omobono, i due protettori di Modena. Alla sinistra delle Vergine, sono raffigurati i Santi Rocco e Sebastiano, figure legate alla sofferenza e alla malattia. Di grande interesse sono poi due dipinti di Francesco Stringa, raffiguranti il Transito della Vergine e la Morte di San Giuseppe (dal sito dei musei civici di Modena).
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