PARMA – Il prof. Stefano Caroti, docente di Storia della Filosofia Moderna all’Università di Parma, ricorda così Tullio Gregory, recentemente scomparso:
«Con Tullio Gregory, che si è spento all’età di 90 anni il 2 marzo, scompare una delle voci più autorevoli, rigorose e attente della cultura italiana. Fondatore e direttore dell’Istituto Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee – CNR (nato come Gruppo di studio nel 1964 e quindi Centro di Studio per il Lessico Intellettuale Europeo del CNR), Accademico dei Lincei, Directeur d’Études presso l’École Pratique des Hautes Études, Paris-Sorbonne, nonché giovane professore ordinario di Storia della filosofia medievale dal 1962 e quindi dal 1967 di Storia della filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della “Sapienza” di Roma, dove aveva studiato con Bruno Nardi; collaboratore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, presso il quale ha ricoperto diversi incarichi; consulente editoriale della casa editrice Laterza, negli anni ’70 del secolo scorso – quindi in un periodo particolarmente fervido della sua attività di studioso e di promotore della cultura, non solo filosofica – Tullio Gregory ha fatto parte anche del Collegio docenti della Scuola di perfezionamento in Filosofia dell’allora Magistero di Parma, insieme a Domenico Pesce, direttore al tempo dell’Istituto di Filosofia del Magistero parmense, Antonio Santucci (Università di Bologna), Albino Babolin (Università di Parma), Angelo Pupi (Università Cattolica, Milano) e Dario Faucci (Università di Parma).
Nei primi anni del corso Tullio Gregory stava lavorando ad una ricerca sulla deceptio divina nelle Meditazioni di Descartes, i cui risultati furono pubblicati nel 1974 nel «Giornale critico della filosofia italiana» («Dio ingannatore e genio maligno. Note in margine alle Meditationes di Descartes», pp. 477-516). Chi ebbe la fortuna di seguire i corsi prima del 1974 ricorderà senza dubbio le lezioni – che si svolgevano in intere giornate nei periodi natalizio e pasquale, nella sede di Via Jenner – sul testo di Descartes, analizzato con un impareggiabile acume e con la solidità delle conoscenze di chi stava facendo ricerca su quelle problematiche.
Nel 2010, il 13 ottobre, invitato dal Dipartimento di Filosofia, Tullio Gregory è tornato a Parma per presentare insieme a Jean-Robert Armogathe, in un’Aula K 3 gremita di studenti e studiosi, il volume di Mariafranca Spallanzani, allieva di quei primi corsi, L’arbre et le labyrinthe. Descartes selon l’ordre des Lumères (Genève, Droz 2009)».
Stefano Caroti