Il primo banco di prova è stato nei giorni scorsi, quando una decina di migranti e tre ragazzi in alternanza scuola lavoro coordinati dai volontari del Comitato anziani hanno ripulito le arre verdi intorno all’ospedale: un appuntamento che si ripeterà due volte al mese. L’iniziativa intende innanzitutto favorire la socializzazione e l’integrazione tra persone provenienti da esperienze diverse e da paesi diversi, pertanto alla cura e manutenzione del verde, a cui parteciperanno insieme ai migranti volontari di diversi comitati e associazioni, si affiancheranno anche momenti di festa.
A regolare i rapporti tra Comune, Comitato anziani Sant’Agnese, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico, cooperative sociali che gestiscono l’accoglienza dei richiedenti asilo, è una convenzione per la realizzazione di attività di volontariato nell’ambito di progetti di inserimento sociale per i migranti.
Intanto, si sta predisponendo l’Accordo operativo per la realizzazione di percorsi di socializzazione attraverso attività di volontariato sociale, ambientale e sportivo, rivolti a persone inserite nell’ambito di programmi governativi di accoglienza per richiedenti protezione internazionale e umanitaria nel territorio della città di Modena. A sottoscriverlo saranno Prefettura, Comune di Modena, Associazione Servizi per il Volontariato, Forum Provinciale del Terzo Settore, Arci, Croce Rossa Italiana che oltre un anno fa con analoghe finalità avevano firmato un Protocollo d’intesa e che oggi confermano la volontà di proseguire ed ampliare ad altri soggetti la collaborazione, recependo le indicazioni e gli strumenti proposti dalla Regione Emilia Romagna nell’Accordo di Collaborazione del 14 settembre 2015.
L’obiettivo finale è arricchire la conoscenza del territorio e migliorare l’integrazione dei migranti, favorire percorsi di accompagnamento e inclusione sociale attraverso attività di volontariato svolte in ambiti di utilità sociale e di pubblico interesse. Potranno rientrarvi i migranti che abbiano presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale o siano in attesa dell’esito del ricorso nel caso abbiano impugnato una decisione negativa della Commissione. I richiedenti asilo dovranno quindi aderire ad un’organizzazione di volontariato, associazione di promozione sociale o cooperativa sociale di tipo B e sottoscrivere il Patto di volontariato.
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