Presentando l’interrogazione la capogruppo Elisabetta Scardozzi ha chiesto di quantificare l’entità della perdita d’acqua e dei danni provocati dall’allagamento, la causa della rottura della condotta “che si è aggiunta a quella che si era già verificata il 7 marzo tra viale Italia e via degli Schiocchi”, quale sia il piano di intervento di manutenzione ordinaria della rete idrica per i prossimi anni e le risorse a disposizione e quale il piano di investimento. La consigliera ha chiesto inoltre se la condotta era di cemento-amianto, e in questo caso, se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza per gli operatori.
Nella sua risposta, l’assessore Guerzoni ha ricordato che il pronto intervento Hera si è attivato subito dopo la segnalazione della rottura e che i primi operatori sono arrivati sul punto nell’arco di 15 minuti. L’intervento è proseguito senza interruzioni ed è stato ultimato entro le 24 ore, “coerentemente agli standard di qualità della gestione tecnica del servizio”. La rottura improvvisa della tubazione ha creato una fuoriuscita d’acqua che i sistemi di telecontrollo hanno registrato, in fase di punta, intorno ai 300 litri al secondo. L’ammontare complessivo della perdita, che è stata progressivamente ridotta e fatta cessare nell’arco di un’ora, non è valutabile in modo puntuale, ma i tecnici l’hanno stimato in circa 500 metri cubi.
L’assessore ha comunicato anche che sono state presentate quattro domande di risarcimento, stimate sotto la soglia dei 20 mila euro ciascuna, e che le perizie per la valutazione dei danni negli stabili interessati dall’allagamento sono ancora in corso. Guerzoni ha sottolineato che, come spiegato dai tecnici di Hera, le due rotture, per quanto ravvicinate nel tempo e nello spazio, sono in realtà da tenere distinte perché avvenuti su due dorsali distributive differenti che partono disgiuntamente dall’impianto principale di via Cannizzaro ed alimentano zone differenti della città di Modena. Le cause della rottura possono essere molteplici ma sicuramente non sono collegate ai lavori per il rinnovo della rete idrica e delle tubazioni del gas svolti nell’area negli ultimi due anni. Confermando infine che la tubazione idrica di via Wiligelmo, posata nel 1967, è in cemento-amianto, l’assessore ha spiegato che la riparazione è avvenuta mediante la sostituzione dell’intero tratto danneggiato con uno nuovo in ghisa e che l’impresa ha operato secondo le norme vigenti in materia di sicurezza con personale formato e abilitato.
Nella replica la consigliera Scardozzi ha ricordato che “tutte le tubature vecchie di cinquant’anni e realizzate in cemento-amianto ormai sono al termine della loro vita”, augurandosi poi che “siano state fatte verifiche sull’acqua nella zona per accertare che non ci siano state contaminazioni” e annunciando la presentazione di un ordine del giorno sul tema.
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