Il progetto di recupero è stato presentato nella mattinata di giovedì 10 febbraio, nel corso di una conferenza stampa, dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Michele Alinovi; dall’Assessore alla Cultura, Michele Guerra; dal Presidente dalla Fondazione Cariparma, Franco Magnani; dalla progettista architetto Paola Cavallini e dall’architetto del Comune Sabrina Collmann, Responsabile della Struttura Operativa Programmazione opere pubbliche del Comune.
L’intervento intende riportare all’antico splendore la storica fontana settecentesca, posta sull’isolotto all’interno della peschiera del Parco Ducale. Da alcuni anni la fontana del Trianon non è più attiva.
Il progetto di restauro è stato preceduto da un’attenta campagna di rilievo strumentale e fotografico nell’autunno 2020 e nella primavera 2021. Il restauro scientifico consentirà di riportare nuovamente la fontana all’aspetto ed alla funzione originaria.
“Si tratta di un luogo simbolo che torneerà a vivere – ha spiegato l’Assessore Alinovi – grazie ai fondi previsi dal Comune, pari a 300 mila euro (con l’accensione di un mutuo), ed al contributo di Fondazione Cariparma pari a 200 mila euro. I lavori partiranno nella primavera del 2023 per concludersi nell’autunno dell’anno prossimo. Ringrazio Fondazione Cariparma per la sensibilità che la contraddistingue verso la nostra comunità”.
Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore alla Cultura, Michele Guerra, che ha parlato di “una riqualificazione molto importante per il senso identitario legato alla fontana monumentale. Il Parco Ducale è un luogo della città che ha bisogno di cure e quelle messe in campo dal Comune permetteranno di avere un parco recuperato e sicuro Un ringraziamento sincero va a Fondazione Cariparma che è sempre accanto alla città”.
“Fondazione Cariparma vanta una significativa opera di sostegno al recupero del patrimonio artistico del territorio – spiega il Presidente Franco Magnani – avendo affiancato negli anni i più importanti progetti di restauro, contribuendo a preservare le evidenze monumentali e a rendere la città un luogo seducente e culturalmente attrattivo.”
“Questo ulteriore contributo al progetto di recupero della fontana del Trianon è altresì importante perché permette di valorizzare ulteriormente uno dei luoghi più significativi di Parma, il parco Ducale.
La progettista, Paola Cavallini, ha spiegato: “ci siamo mossi mettendo a sistema una serie di conoscenze per ricostruire elementi di architettura che hanno accompagnato la fontana nei suo spostamenti dal palazzo ducale di Colorno, nel 1889, a Parma dove fu collocata nell’isolotto del giardino agli inizi degli anni Venti del Novecento. L’elemento di punta del progetto di recupero prevede la creazione di una vasca di accumulo per il riciclo dell’acqua della fontana ed anche la sistemazione del verde dell’isolotto”.
Gli elementi che hanno causato i cedimenti strutturali sono da ricondurre alla presenza delle alberature, nate spontaneamente in prossimità alla fontana, ed al loro apparato radicale. La fontana dal dopoguerra è stata oggetto di due interventi di manutenzione e restauro: uno nel 1996 e l’altro al 2007; in entrambi i casi però non venne affrontato il tema principale del controllo e addolcimento dei giuochi d’acqua.
L’acqua non trattata, proveniente dal pozzo di via Kennedy non è decalcificata e, in assenza di una continua manutenzione, produce, a contatto del marmo, la formazione di patina e incrostazioni calcaree. A questo si aggiungono l’azione corrosiva delle piogge acide, della nebbia e del vento, dei muschi e dei batteri e degli apparati radicali della vegetazione arbustiva ed arborea.
Nelle vasche del Trianon, poi, non è mai stato organizzato un sistema di scarichi che permetta lo svuotamento completo della fontana. Nei periodi di fermo, le vasche superiori, accolgono l’acqua piovana che, stagnando, decanta il pulviscolo atmosferico e gli altri residui organici (foglie, rametti, animali) e favorisce la formazione di un limo che, scivolando a valle, percorre i gradoni, le cornici e le specchiature, innescando, rapidamente, l’insediarsi di alghe, licheni e muschi, causa dei fenomeni di forte degrado.
L’intervento di recupero affronta in modo organico sia la rimozione delle cause esterne, sia il completo rifacimento del circuito idraulico ed il consolidamento e successivo restauro della fontana, che tornerà ad essere il punto focale di un cannocchiale visivo costituito dal viale centrale del Parco. Verranno, pertanto, eliminate le interferenze e i dissesti dovuti all’apparato radicale con consolidamento delle porzioni di muratura a sostegno delle vasche. Verrà poi ripristinato l’impianto elettrico ed idraulico di fornitura dell’acqua, e lo scarico delle stesse, per garantire il continuo e regolare ricambio idrico. Si procederà alla pulitura delle parti lapidee, alla stuccatura delle fessure, al trattamento protettivo delle stesse, all’integrazione di parti mancanti, al consolidamento delle superfici lapidee ed al trattamento protettivo finale delle superfici calcaree. Il restauro della fontana rientra nell’ambito delle azioni di riqualificazione del Parco portate avanti dal Comune che vanno ad interessare progressivamente le aree e i manufatti che maggiormente hanno necessità di essere manutenuti e restituiti all’originario splendore: sono in programma e in fase di prossima realizzazione il restauro di tutti gli ingressi monumentali e delle due garitte, oltre al rifacimento dell’area giochi. Dal lato opposto è previsto il rifacimento della porzione di parco compresa tra l’antico bastione farnesiano, viale Piacenza ed il Palazzo Ducale, che costituisce una cerniera visiva e un collegamento funzionale attrezzato tra il parco e la città. Tutto questo anche grazie ad un percorso partecipativo volto a creare connessioni ciclo pedonali tra il parco, il centro storico, il quartiere Pablo e l’Oltretorrente.
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