BOLOGNA – Il presidente Stefano Bonaccini ha ricevuto oggi il Console generale della Croazia, Stjepan Ribic, in visita in Regione dopo il suo insediamento a febbraio 2020, accompagnato dal Console onorario della Croazia a Bologna, Fortunato Giovanni Peron.
Al centro dell’incontro, i programmi e i progetti europei che vedono coinvolti i due territori, in particolare su turismo, economia blu e sviluppo sostenibile.
A partire dal programma Italia-Croazia, con la Regione Emilia-Romagna che ha la vicepresidenza, cofinanziato dall’Unione europea attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale-Fesr con una dotazione di oltre 236 milioni di euro nel 2014-2020 e quattro obiettivi tematici: innovazione blu, legata all’economia del mare, sicurezza e resilienza, ambiente e patrimonio culturale, trasporto marittimo.
Ancora, la Regione Emilia-Romagna è stata confermata autorità di gestione del Programma di cooperazione territoriale transnazionale Adrion (acronimo di Adriatico-Ionio) per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027 dei fondi europei per la politica di coesione, con una dotazione di 120 milioni di euro. Cinque le aree di intervento del programma: turismo, economia blu, processi di trasformazione verde e circolare dei sistemi produttivi, tecnologie innovative per il contrasto ai cambiamenti climatici e sviluppo di mobilità urbane sostenibili.
Inoltre, la Regione collabora con la Croazia anche nell’ambito di Panoramed, un progetto “piattaforma” che ha l’obiettivo di favorire l’elaborazione di una governance per il Mediterraneo in particolare sui temi del turismo marittimo e costiero, della sorveglianza marittima e dell’innovazione.
Infine, nel corso del colloquio è stato fatto il punto sulle solide relazioni esistenti tra l’Emilia-Romagna e la Croazia, a partire dagli scambi intercorsi su ricerca e innovazione, legati anche allo sviluppo del Tecnopolo di Bologna, e al rapporto virtuoso tra sistema regionale delle imprese e sistema delle università e della ricerca, finalizzato ad attrarre risorse finanziarie e ad aumentare la dimensione di calcolo disponibile nel nuovo centro, con l’obiettivo di metterla a disposizione dei Paesi del bacino del Mediterraneo, compresa l’area Adriatico-Ionica dove anche grazie al lavoro svolto dai programmi di cooperazione territoriale europea si sono rafforzate forti alleanze e collaborazioni in diversi ambiti tematici.