È partita senza scossoni o intoppi organizzativi significativi la manovra sul superticket decisa dalla Regione Emilia-Romagna che dal 1^ gennaio 2019 ha abolito – per i nuclei familiari con redditi fino a 100mila euro -la quota aggiuntiva sui farmaci e sulla specialistica ambulatoriale, meglio nota come superticket.
“Stiamo parlando- spiega il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini- di un provvedimento che incide in modo significativo sulla vita delle nostre famiglie, perché la tutela della salute non può e non deve diventare uno scoglio. Siamo l’unica Regione che ha fatto questa scelta e vorrei essere chiaro su una cosa: non è che il Governo ha deciso che non vuole più i soldi che derivano dal superticket: li vuole ancora, solo che qui in Emilia-Romagna abbiamo deciso che li prendiamo dal bilancio della Regione, non dal bilancio delle famiglie”
“Senza fare trionfalismi– commenta l’assessore regionale alla Salute Sergio Venturi- mi pare che l’operazione sia decollata bene. Stiamo parlando di un provvedimento che riguarda oltre tre milioni di persone, a cui si aggiungono un milione e 100 mila persone che non pagheranno più neppure i 23 euro per le prime visite specialistiche, le cosiddette famiglie numerose”.
“Quindi- conclude l’assessore- grande soddisfazione per come sta partendo questa complessa operazione, e di questo voglio ringraziare tutti coloro i quali hanno messo a punto i complicati meccanismi necessari a garantire la funzionalità dei servizi”
Un primo bilancio
A soli pochi giorni dall’avvio della manovra, è positivo il bilancio stilato dall’assessorato regionale alle Politiche della salute. E questo nonostante la complessità dovuta all’aggiornamento di tutti i sistemi necessari per procedere in modo spedito alla cancellazione del superticket dalle banche dati: a partire da quelle delle anagrafi nazionale (SOGEI), regionale (ARA) e aziendale, ai sistemi di prescrizione (Mmg, Pdls e specialisti), di quelli di pagamento aziendali, farmacie e altri punti, per finire agli aggiornamenti sui sistemi di prenotazione delle prestazioni specialistiche (on-line-CupWEB e FSE- e ordinari).
Poche le problematiche rilevate, e in genere risolte velocemente come ad esempio quella sull’anagrafe regionale degli assisiti, già a pieno regime il 2 gennaio, o quelle sul sistema di accoglienza centrale (Sac-Sogei) delle Aziende e delle farmacie, già risolte. Nessun problema segnalato invece per le cartelle Sole dei medici di famiglia (Mmg).
Una cosa è certa: nessun cittadino emiliano-romagnolo pagherà più il superticket, se non dovuto, da inizio anno. In caso contrario partiranno i rimborsi.
Superticket addio
Pagato fino alla notte di San Silvestro 2018, sulla base di quattro scaglioni di reddito familiare, il cosiddetto superticket, cioè la quota aggiuntiva sui farmaci (fino a 2 euro a confezione, con un tetto massimo di 4 euro a ricetta) e sulle prestazioni specialistiche (fino a 10 euro a ricetta) è stato abolito da inizio anno, appunto, per tutte le persone il cui reddito familiare fiscale lordo non supera il tetto dei 100 mila euro. Per rientrare è sufficiente essere residenti in Emilia-Romagna, oppure domiciliati sul territorio ma essere seguiti da un medico di base della regione. Continuerà invece a pagare il superticket solo chi ha un reddito familiare fiscale lordo superiore ai 100 mila euro.
In particolare, i Cup delle aziende sanitarie di tutta la regione hanno lavorato regolarmente, a parte un blocco di meno di un’ora, il 2 gennaio e subito risolto, per quelli di Bologna e Imola. Le anagrafi di Reggio Emilia hanno registrato alcuni disallineamenti che sono però già stati risolti, mentre risultano sospesi i pagamenti Coop a Modena in attesa che l’azienda termini gli adeguamenti necessari (si tratta del 5% dei punti di pagamento sul totale).
E il mantenimento del superticket per i redditi più alti ha consentito di attuare un’ulteriore misura per aiutare le famiglie numerose, cioè le coppie – oppure i genitori separati o vedovi – con almeno due figli a carico: per queste persone (genitori e figli) è stato abolito il pagamento del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche. Un beneficio che interessa circa 330 mila famiglie emiliano-romagnole, pari a 1,1 milioni diresidenti. E rimane confermato anche per il 2019 l’intervento regionale a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 2012 e dei lavoratori colpiti dalla crisi economica, per i quali è già prevista da alcuni anni l’esenzione totale dal pagamento del ticket e del superticket.
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