BOLOGNA – Un traguardo importante per un’opera molto attesa dai cittadini. E’ stato aperto questa mattina il primo tratto di strada del cosiddetto Nodo di Rastignano, nella periferia sud-est di Bologna. Lungo circa un chilometro, dalla rotatoria Mafalda di Savoia a quella nuova del Dazio e da questa a via Toscana. il collegamento permette di alleggerire il traffico e i tempi di attraversamento di una zona a ridosso del confine fra i Comuni di San Lazzaro e Pianoro, migliorando anche la qualità dell’aria. Intervento reso possibile grazie alla realizzazione di misure collegate di rilievo: il monolite Dazio, un sottopasso carrabile largo 14 metri e alto 6 per il sottoattraversamento della linea ferroviaria convenzionale Bologna-Prato, realizzato ‘fuori opera’ e successivamente spinto sotto i binari; il sottopasso carrabile di via del Pozzo, necessario per mantenere gli accessi esistenti ai residenti; e infine la deviazione per un breve tratto del canale Savena.
Un’opera molto attesa
Il varo di questa mattina è stato preceduto da un lungo iter amministrativo, compresa l’interruzione dei cantieri per la bonifica dell’area da ordigni bellici risalenti alla Seconda guerra mondiale. Entro la fine dell’anno è previsto il completamento di questo primo lotto, ovvero il tratto che dalla rotatoria del Dazio prosegue verso sud fino alla rotonda Rastignano, da cui si diramerà la bretella di collegamento con via Madre Teresa di Calcutta, nel comune di San Lazzaro di Savena (l’intero Nodo garantirà infatti il collegamento veloce fra la tangenziale di Bologna e la Fondovalle Savena).
“Avere una rete di strade moderna e qualificata– ha sottolineato Bonaccini– non risolve solo i problemi del traffico, ma aggiunge sicurezza alla circolazione, e per noi questo è di importanza vitale. Così come decongestionare la viabilità nelle aree urbane migliora concretamente la qualità della vita di persone e famiglie, aumenta la competitività dei territori e del nostro sistema economico e contribuisce ad abbassare gli inquinanti specialmente nelle zone a maggiore densità di abitazioni. Per questo è un tema che abbiamo posto tra le priorità del programma di legislatura: un obiettivo che stiamo perseguendo con determinazione, sbloccando opere essenziali ferme da anni, cominciare dalla realizzazione del Passante di Bologna, dell’autostrada Cispadana e della Bretella Campogalliano-Sassuolo, condivise con gli enti locali e tutte le parti sociali”.
“È un giorno importante per l’intera città– ha rimarcato Merola– perché si tratta della prima parte di un intervento molto atteso su cui hanno lavorato diverse amministrazioni. Ringrazio i cittadini che hanno avuto pazienza e hanno collaborato con noi per arrivare a questo risultato. Questa strada migliorerà la vita dei pendolari e dei residenti, alleggerendo in modo sostanziale via Toscana e migliorando la scorrevolezza del traffico, la sicurezza della circolazione e la qualità dell’aria. Ora guardiamo con fiducia ai lavori di riqualificazione di via Corelli – nuova pavimentazione, nuova illuminazione e un parco pubblico attrezzato – che inizieranno a ottobre e contiamo di completare in pochi mesi”.
“Oggi- ha commentato Donini– rendiamo disponibile un’opera importante, giustamente molto attesa, forse una delle più problematiche e travagliate degli ultimi anni, che però ha trovato finalmente un primo punto d’approdo; ora si tratta di procedere rapidamente nel completamento del primo lotto del progetto, per rispettare la tabella di marcia che ci siamo dati e che prevede l’apertura al traffico del secondo tratto entro l’anno. Guardando avanti, sono particolarmente soddisfatto del gioco di squadra tra istituzioni che siamo riusciti a realizzare e che ci ha consentito di portare a casa i fondi che serviranno a portare a compimento l’intero progetto nei tempi previsti”.
“Il completamento dell’intero primo lotto è ormai vicino– ha spiegato Monesi-. Per quanto riguarda i prossimi passaggi, la Città metropolitana ha avviato l’iter per la realizzazione del secondo lotto, già finanziato con le risorse del Patto per Bologna, e siamo fiduciosi che l’opera sarà completata entro il 2024”.
“Con l’attivazione di questo primo tratto di strada della cosiddetta Variante di Rastignano– ha aggiunto Torassa – Rfi conclude la prima fase dei suoi interventi per realizzare una delle opere di viabilità più importanti per la città di Bologna e per i comuni della valle del Savena. Entro fine anno completeremo, infatti, il secondo e ultimo tratto di strada di questo primo lotto. L’opera complessiva è realizzata in base agli accordi sottoscritti con gli Enti territoriali a mitigazione dell’impatto socio-ambientale della linea ferroviaria AV Bologna-Firenze, che prevedevano inizialmente un nostro impegno solo finanziario, trasformatosi con accordi successivi in un impegno anche realizzativo”.
Primo lotto, investimento da 28 milioni di euro
Il primo lotto di lavori fino alla rotonda Rastignano comporta un costo complessivo di quasi 28 milioni di euro, comprensivo degli oneri per gli espropri. Un investimento sostenuto, in base all’accordo siglato nel 2011 con gli enti territoriali, per 16,3 milioni di euro da Rfi per gli interventi di mitigazione dell’impatto socio-ambientale e sulla viabilità derivante dalla realizzazione della linea ferroviaria Alta velocità Bologna-Firenze, per circa 9 milioni di euro da Anas e per oltre 2,5 milioni, pari al costo di realizzazione della Bretella del Dazio, dal Comune di Bologna che prenderà in carico l’intera viabilità del primo stralcio quale ente proprietario e gestore.
Rispetto al collegamento inaugurato oggi, particolarmente complesso è stato l’avvio della realizzazione del progetto per il protrarsi delle operazioni di bonifica da ordigni bellici. In particolare, sono state rinvenute due bombe inesplose di 250 e 100 libbre risalenti alla Seconda guerra mondiale, con conseguente necessità di un maggior approfondimento di indagine e un quantitativo totale di terra movimentata cinque volte superiore a quello inizialmente previsto.
Il “nodo” di Rastignano
In realtà quello che viene comunemente etichettato come “Nodo di Rastignano” è un progetto più ampio che comprende anche un secondo lotto funzionale di 1,7 chilometri che dallo svincolo di Rastignano si collegherà all’altezza del Ponte delle Oche con la Fondovalle Savena, consentendo così di bypassare completamente l’attuale strozzatura, rendendo più agevoli e veloci i collegamenti con i centri della vallata.
La realizzazione del secondo lotto del “Nodo”, il cui progetto definitivo è attualmente in corso di approvazione in Conferenza dei servizi, ha invece un costo stimato di 31 milioni di euro; finanziamento a valere sulla programmazione 2014-2020 del Fondo sviluppo e coesione e assegnato alla Città metropolitana nell’ambito del cosiddetto Patto di Bologna. L’avvio dei cantieri è previsto tra il 2020 e il 2021, con fine lavori entro il 2024. /G.Ma
Foto 1: Il taglio del nastro con Bonaccini (al centro), Donini (a dx) e Merola (a sx)
Foto 2: La strada inaugurata ieri mattina
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