Regione: Crisi idrica nell’Appennino romagnolo. Autorizzati prelievi d’acqua straordinari e controllati per contrastare la siccità e aiutare l’agricoltura del territorio

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logo regione emilia romagnaL’autorizzazione decisa martedì 21 agosto dalla Giunta regionale, a sostegno delle aree “non servite da irrigazione strutturata”. Gli assessori Gazzolo e Caselli: “La scelta della Giunta dopo il via libera dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici. Misura straordinaria, applicabile solo a particolari situazioni di difficoltà”

BOLOGNA – Via libera a prelievi d’acqua controllati in alcuni tratti di corsi d’acqua dell’Appennino romagnolo. Obiettivo, il contrasto della crisi idrica estiva che sta mettendo in difficoltà l’agricoltura di diverse aree di quelle zone.

Lo ha deciso martedì 21 agosto la Giunta regionale, per consentire, in via straordinaria, di effettuare prelievi di acqua per affrontare i problemi generati dalla siccità per diverse colture.

“Si tratta di un provvedimento straordinario– spiegano Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente e Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura- che abbiamo ritenuto necessario assumere dopo che l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto idrografico del fiume Po, che si è riunito nei giorni scorsi, ha certificato l’esistenza di criticità in alcuni territori non serviti da una irrigazione strutturata”.

“Naturalmente– proseguono Gazzolo e Caselli- le richieste di prelievo in deroga dovranno essere assolutamente circostanziate e motivate. Le pratiche saranno valutate e gestite da Arpae, in accordo con il Servizio competente per la pianificazione della risorsa idrica della Regione”.

“Resta inteso– concludono- che i prelievi d’acqua non potranno in alcun modo interferire con quelli destinati all’uso potabile, né pregiudicare il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale”.

Il provvedimento della Giunta, che comunque potrà essere ritirato se le condizioni climatiche e idrologiche cambieranno rispetto alla situazione con cui oggi si deve fare i conti, resterà in vigore fino al 30 settembre 2018.

Le richieste

Le richieste da inviare alle Strutture autorizzazioni e concessioni (Sac) di Arpae competenti per territorio, dovranno precisare e documentare le necessità idriche, la stima del fabbisogno per il completamento del ciclo produttivo, i dati relativi ai quantitativi d’acqua prelevati e da prelevare e le misure di mitigazione individuate per non compromettere l’ecosistema fluviale.