I casi lievi in isolamento a domicilio sono 3.669. 423 le guarigioni (+74). Arrivate oltre 670mila mascherine, 22mila guanti sterili e migliaia di copricapo e copriscarpe. Realizzato in tempi record l’ospedale da campo di Piacenza. I pazienti in terapia intensiva sono 276, 7 in più di ieri. Aumentano purtroppo i decessi, che arrivano a 892: 76 in più. Quasi 3.800 i posti letto aggiuntivi già allestiti in tutta la regione
BOLOGNA – 8.535 di positività al Coronavirus, 980 in più di ieri. 31.200 i test refertati, 3.178 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 3.669 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (443 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 276, 7 in più rispetto a ieri. Ma crescono purtroppo i decessi, passati da 816 a 892: 76, quindi, quelli nuovi, di cui 46 uomini e 30 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 423 (74 in più rispetto a ieri), 365 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 58 (più del doppio, rispetto a ieri quando erano 26) sono dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 26 residenti nella provincia di Piacenza, 13 in quella di Parma, 21 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno del territorio imolese), 2 in quella di Ferrara e 1 in quella di Ravenna.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.885 (120 in più rispetto a ieri), Parma 1.364 (155 in più), Reggio Emilia 1.369 (202 in più), Modena 1.155 (145 in più), Bologna 833 (di cui 652 Bologna,156 in più rispetto a ieri, e 181 Imola, 3 in più), Ferrara 172 (22 in più rispetto a ieri), Ravenna 342 (33 in più), Forlì-Cesena 380 (di cui 176 a Forlì, 21 in più rispetto a ieri, e 204 a Cesena, 30 in più), Rimini 1.035 (93 in più).
Posti letto aggiuntivi già allestiti: 3.761, 307 in più di ieri
Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono 307 i posti letto aggiuntivi allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 3.454 a 3.761, tra ordinari (3.287, +300) e di terapia intensiva (474, +7).
Nel dettaglio: 593 posti letto a Piacenza (di cui 44 per terapia intensiva), 804 a Parma (63 terapia intensiva), 552 a Reggio (51 terapia intensiva), 435 a Modena (98 terapia intensiva), 567 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (112 terapia intensiva), 242 a Ferrara (28 terapia intensiva), 568 in Romagna (in particolare: 229 Rimini, di cui 35 per terapia intensiva; 41 Riccione;105 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 56 Lugo, di cui 6 per terapia intensiva; 9 Faenza; 55 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 73 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva.
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie e della casa di cura Val Parma Hospital di 15 posti letto Covid ciascuno, estendibili. Sempre in provincia di Parma è prevista la prossima attivazione di 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e -per la Romagna – l’ospedale di Lugo, con 32 posti letto aggiuntivi per acuti (al momento), a cui si aggiungerà quello di Riccione; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid la Terapia Intensiva), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Piacenza: completato l’ospedale da campo da 40 posti letto
L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con i propri tecnici e grazie al coordinamento provinciale del volontariato, ha fornito all’Esercito continua assistenza per la realizzazione dell’ospedale da campo militare a Piacenza (fra le vie Malta, XXIV Maggio e Piazzale Torino).
Innalzata a tempo di record, la struttura ospedaliera è interamente dedicata a fronteggiare l’emergenza Coronavirus e potrà ospitare 40 posti letto; si è lavorato giorno e notte, per rendere operativo l’ospedale, che comprende anche 3 posti di terapia subintensiva.
Dispositivi di protezione individuale
Nella serata di ieri, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha ricevuto dal Dipartimento nazionale 280.000 mascherine Montrasio. Oggi, dal Dipartimento sono arrivati: 2.600 camici, 22.000 guanti sterili, 2.000 copricapo, 3.000 copriscarpe, 1.000 mascherine N95 (ffp2). Inoltre, da donazione con volo militare della Turchia, sempre tramite il Dipartimento, sono pervenute 396.000 mascherine chirurgiche.
Sono già state assegnate, per ogni ambito provinciale, 85.000 mascherine Montrasio (in totale 765.000) da distribuire sul territorio, principalmente a Prefetture e Comuni, per le rispettive competenze sui Corpi dello Stato, e sulle Polizie locali.
Volontariato
In totale, sono stati 311 i volontari di protezione civile impegnati ieri, domenica 22 marzo. Dall’inizio dell’emergenza, si è raggiunta quota 3.375.
Queste le principali attività svolte: nella sanificazione e disinfezione delle ambulanze sono stati attivi 24 volontari, fra Piacenza e Parma; supporto al trasporto dei degenti in ambulanza da parte di Anpas e Cri dell’Emilia-Romagna (94 volontari ieri); trasporto dei campioni sanitari nel Ferrarese (4), funzioni di segreteria logistica e amministrativa presso i triage (14), senza dimenticare 2 volontari di Anpas adibiti alla sorveglianza all’aeroporto Marconi.
Ieri sono stati attivi 173 volontari a supporto dei Comuni in attività di telecomunicazioni, logistica, consegne a domicilio e attività di assistenza alla popolazione; in questo ambito, i coordinamenti provinciali più impegnati risultano quelli di Modena (40), Ferrara (18), Rimini (16) e Forlì-Cesena (12).
Punti triage (nessuna novità rispetto a ieri)
Rispetto a ieri, sono confermati 31 punti-triage (tende e containers): 10 davanti alle carceri e 21 davanti agli ospedali, nello specifico: 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 nella Repubblica di San Marino.
Divieto di bruciare residui di lavori agricoli e forestali fino al termine dell’emergenza
Da oggi fino alla fine dell’emergenza sanitaria è in vigore il divieto di bruciare residui di lavori agricoli e forestali su tutto il territorio regionale, senza deroghe; il provvedimento rientra nell’Ordinanza 43 del presidente della Regione (20 marzo 2020) sulla gestione dei rifiuti durante l’emergenza epidemiologica.