L’assessore Venturi: “La gravità delle accuse lascia attoniti: determinati a garantire, per quello che ci compete, i diritti dei bambini. Sia chiaro: se i reati venissero confermati, è evidente che la Regione sarebbe parte offesa. E i delinquenti andranno puniti”
BOLOGNA – “Ciò che sta emergendo dall’operazione dei Carabinieri in corso nel reggiano sul tema affidi familiari ha contorni che, se confermati, sarebbero di una gravità inaudita. In quel caso, è chiaro che la Regione si troverebbe ad essere parte lesa. E, soprattutto, in quel caso, la Regione si aspetta che i delinquenti siamo puniti severamente, come meritano”
E’ quanto afferma Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la Salute, a proposito dell’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia su presunti reati legati alle procedure di affido di minori.
“Non è mia abitudine esprimere giudizi affrettati su vicende la cui evoluzione è in corso– continua l’assessore alla Salute- Questo è il momento di dimostrare rispetto e fiducia in chi sta conducendo le indagini, e in chi sarà chiamato a giudicare i comportamenti individuali. Certo, da quello che leggo sulle note d’agenzia, si sta parlando di fatti che vanno oltre il limite dell’umana comprensione”.
“Voglio solo dire- prosegue Venturi- che l’Emilia-Romagna, e l’area reggiana in particolare, è sempre stata culla e anticipatrice di politiche educative rivolte all’infanzia. Politiche che hanno fatto scuola, nel mondo. Quindi, per il rispetto che va portato alle migliaia di professionisti che ogni giorno lavorano con impegno e competenza nelle strutture socio-educative di questa regione, mi auguravo che non vi fossero tentativi di strumentalizzare e generalizzare quanto sta accadendo: naturalmente, invece, non manca chi – anche con ruolo istituzionalmente rilevante – lo sta già facendo”.
“Rispetto per il lavoro di tutti– conclude l’assessore alla Salute- a fianco di chi sta conducendo l’indagine. Determinati a garantire, e a fare tutto quello che sarà necessario, affinchè i diritti dell’infanzia non siano messi in discussione, specialmente se si sta parlando di bambini che, a volte, hanno purtroppo già alle spalle esperienze difficili”.