RAVENNA – Sta per scadere il concorso ‘A macchia d’olio’, nato grazie a HeraLAB, il laboratorio di idee attivo a Ravenna dal 2013 che coinvolge vari stakeholder del territorio, per sensibilizzare i cittadini alla raccolta dell’olio alimentare. SI tratta di quello adoperato in cucina (da frittura o utilizzato per conservare gli alimenti nei vasetti) e ognuno di noi ne produce circa 5 kg all’anno.
In prossimità delle feste natalizie, in cui si registrerà un aumento dei pranzi e delle cene all’interno delle abitazioni, sarà quindi più elevata anche la produzione degli oli esausti utilizzati in cucina. E’ quindi il momento giusto per sostenere questo progetto legato all’economia circolare, sviluppato in collaborazione con l’Amministrazione comunale, grazie al quale l’area territoriale ravennate che entro fine anno avrà differenziato correttamente più olio alimentare riceverà il premio messo in palio da Hera. Il concorso, attivo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020, si rivolge alle utenze domestiche delle frazioni e degli agglomerati delle 10 aree territoriali di Ravenna (ex circoscrizioni): Sant’Alberto, Mezzano, Piangipane, Del Mare, Centro Urbano, Darsena, Ravenna Sud, Roncalceci, San Pietro in Vincoli e Castiglione.
Regolamento e obiettivi del concorso
Ma come funziona ‘A macchia d’olio’? Il meccanismo è semplice: Hera mette in palio la somma di 2.500 euro per la frazione che avrà effettuato il maggiore conferimento di oli pro-capite. Tale importo sarà poi incrementato di 1.000 euro per ogni 20 tonnellate di olio raccolte in più rispetto alle quantità raccolte su tutto il territorio comunale nei 12 mesi precedenti. Sarà l’amministrazione comunale in accordo con l’area territoriale a scegliere il bene da acquistare per la comunità della frazione vincitrice (ad esempio, panchine, alberi, defibrillatori, ecc), che sarà individuata da Hera entro 3 mesi dalla fine dell’iniziativa.
Il regolamento è disponibile sul sito www.ilrifiutologo.it/Ravennaamacchiadolio.
L’obiettivo è quello di contenere i possibili danni causati all’ambiente dal conferimento sbagliato degli oli usati e promuoverne la rigenerazione per reimpiegarlo come risorsa. Infatti, se disperso nell’ambiente l’olio può causare molti danni: per esempio, se versato nel lavandino, causa l’intasamento dei filtri e fa aumentare le necessità di manutenzione ed i costi energetici della depurazione (fino a 3kWh per ogni Kg di olio impropriamente smaltito). Se versato sul suolo, finisce nei corpi idrici (di superficie o falda) dove un solo kg basta a inquinare una superficie di 1.000 metri quadrati, l’equivalente di un campo da calcio.
Oli alimentari: una raccolta in crescita a Ravenna
Per incrementarne la quantità e rendere la raccolta sempre più comoda per i cittadini, Hera ha aumentato a Ravenna le colonnine stradali degli oli alimentari in numero e capienza: le colonnine stradali nel territorio di Ravenna sono oltre 60 e la nuova tipologia, rispetto a quella precedente, ha una capacità di 240 litri ed è dotata di uno sportellino.
Grazie a questo potenziamento, i quantitativi di olio conferiti dai ravennati sono passati dalle quasi 95 tonnellate del 2019 alle 102 attese per la fine del 2020. Di queste una parte significativa (il 65%, per la precisione) è stata raccolta proprio tramite i contenitori stradali.
Sull’app dei servizi ambientali di Hera “Il Rifiutologo”, scaricabile gratuitamente, digitando indirizzo e numero civico è possibile visualizzare l’elenco completo e la colonnina più vicina a disposizione.
L’olio non va versato direttamente, ma deve essere conferito all’interno di normali bottiglie o flaconi in plastica ben chiusi, purché non abbiano un diametro superiore ai 18 cm, chiusi con il loro tappo. L’olio alimentare esausto può essere sempre conferito anche presso le stazioni ecologiche (centri di raccolta) di Hera.
Accordo con Eni: più raccolta meno emissioni
Per trasformare questa tipologia di rifiuto potenzialmente inquinante in risorsa, Hera ha recentemente rinnovato la partnership con Eni finalizzata a trasformare l’olio vegetale esausto in biocarburante. Grazie a questo accordo, gli oli vegetali esausti di uso domestico – recuperati da Hera attraverso le raccolte stradali e le stazioni ecologiche presenti sul territorio – vengono inviati, previa lavorazione, alla bioraffineria Eni di Venezia, a Porto Marghera, dove vengono convertiti nel biocarburante HVO, uno dei componenti per la produzione di Enidiesel+.
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