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Ravenna Festival 2016, 5 eventi musicali a Ravenna e Forlì

RAVENNA – Forlì e Ravenna sono sempre più vicine grazie a Ravenna Festival che ha programmato con l’Amministrazione Comunale e il determinante sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e di Cariromagna cinque importanti appuntamenti dell’edizione 2016.

Se lo scorso anno con The Rocky Horror Show il Festival ha riannodato i fili di una preziosa partnership con la Città – dove aveva già presentato altre produzioni originali di musical di grande successo come Cats, Mamma Mia ed Evita – nel 2016, dopo i grandi eventi dell’inverno che hanno visto come protagonista Riccardo Muti (prima a San Giacomo con l’Orchestra Cherubini e dopo poche settimane al Palafiera per il recital benefico in memoria di don Dario Ciani), la sinergia con Forlì compie un ulteriore significativo salto di qualità.

I cinque appuntamenti costituiscono anche l’avvio degli eventi serali del Festival 2016 che approderà infatti a Forlì il 28 e 29 maggio per una edizione, la XXVII, che prenderà il via a Ravenna il 13 maggio con una importante novità, il doppio appuntamento quotidiano replicato ogni giorno fino al 13 luglio nei due luoghi che sono meta imprescindibile di ogni visita alla città: gli Antichi Chiostri Francescani adiacenti la Tomba di Dante, che ogni mattina alle 11 ospiteranno un momento di spettacolo ispirato al grande Poeta, e la Basilica di San Vitale, nella quale alle 19 si rinnoverà l’appuntamento musicale con i Vespri.

Dal 28 maggio, ore 21 nella Chiesa di San Giacomo, a Forlì il Festival entra nel vivo con l’esibizione dello straordinario gruppo di vocalist ‘a cappella’ Ladysmith Black Mambazo. Un concerto particolarmente significativo in quanto sarà il primo appuntamento di un focus che, nell’edizione dedicata ad una icona del mondo contemporaneo come Nelson Mandela, consentirà al pubblico di scoprire la grande ricchezza artistica e culturale del Sudafrica. Fondati nel 1964 da Joseph Shabalala hanno conquistato immediatamente un ruolo di primo piano tra gli artisti del continente africano (sono stati i primi ad ottenere un disco d’oro) ma hanno dovuto attendere la fine degli anni ’80 per vedere la loro musica diffusa in tutto il mondo. Nel 1986 infatti Paul Simon li coinvolge in un album dal successo planetario ‘Graceland’ che ha venduto oltre 16 milioni di copie in tutto il mondo e l’anno successivo produce il loro primo disco pubblicato negli Stati Uniti ‘Shaka Zulu’ che si aggiudica il Grammy Award. Da allora sono entrati nelle nomination altre 6 volte. Hanno collaborato con numerosi artisti da Stevie Wonder a Dolly Parton a Ben Harper e sono inoltre apparsi nel video ‘Moonwalker’ di Michael Jackson, in ‘Do it a Cappella’ di Spike Lee e hanno collaborato alla realizzazione della colonna sonora del film Disney ‘Il Re Leone’. Considerati un simbolo culturale assoluto del Sudafrica nel 1993 hanno accompagnato Nelson Mandela alla cerimonia per la consegna del Premio Nobel per la Pace e l’anno successivo hanno cantato alla gioiosa cerimonia del suo insediamento come primo Presidente di colore di una nazione dalla storia tanto travagliata.

Domenica 29 maggio, ore 21, l’intenso weekend musicale si conclude al Teatro Diego Fabbri con Stefano Bollani e il suo Piano Solo. “Guarda che per come suoni tu, se ti metti a fare jazz in pochissimo diventi il numero uno.” Con questa telefonata il grande Enrico Rava, nel 1996, giusto vent’anni or sono, ha convinto Stefano Bollani a smettere di fare “l’impiegato dei cantanti”, aiutandolo a diventare l’artista che è oggi. Dal Conservatorio Cherubini di Firenze ai palchi più prestigiosi del mondo, insieme a grandi orchestre e in “solo”, ha sempre saputo unire le straordinarie qualità musicali alla propensione per l’ironia e il divertimento. Riesce così a passare dagli omaggi alla musica italiana degli anni Trenta e Quaranta, alle sperimentazioni con le quali coniuga musica e letteratura. Poi la grande popolarità, insolita per un musicista jazz, derivatagli dalle fortunatissime trasmissioni in radio e TV, ma anche dall’apparizione, con il nome di Paperefano Bolletta, in due storie a fumetti del settimanale «Topolino», rivista di cui è stato nominato Ambasciatore. Nel suo concerto in piano solo non chiedetegli cosa farà, Stefano Bollani non lo sa finché non appoggia le due dita sui tasti ed inizia a ripercorrere il suo io, la sua memoria, i suoi sentimenti.

Nella settimana in cui Ravenna (dal 12 al 18 giugno) subirà la pacifica invasione dei 100 violoncelli guidati da Giovanni Sollima e si trasformerà in Cellolandia una giornata, il 15 giugno, sarà l’occasione per una doppia ‘incursione’ forlivese. Alle 11 del mattino infatti un gruppo di violoncellisti si esibirà per pazienti e visitatori in quella che viene definita la ‘piazza’ dell’Ospedale “Morgagni Pierantoni”, un’idea nata grazie all’interessamento ed alla collaborazione con il Ausl Romagna Cultura. Il concerto serale, alle 21 nella Chiesa di San Giacomo, “Effetti collaterali – Giovanni Sollima e i suoi Allievi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia” riporta invece il pubblico nella Chiesa di San Giacomo per celebrare l’eredità musicale di Giovanni Battista Cirri, per un concerto interamente dedicato al violoncello. Oggetto di un rinnovato interesse, il violoncellista e compositore nato a Forlì nel 1724 ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo della scrittura per violoncello in epoca preclassica. Dopo la formazione a Bologna e a Padova, in stretto contatto con Padre Martini, ha intrapreso una carriera internazionale che lo ha visto diventare nel 1764 musicista del duca di Gloucester, fratello di Giorgio III d’Inghilterra. È qui che pubblica molte delle sue composizioni per organici da camera, nelle quali il violoncello assume un ruolo da protagonista, in termini sia virtuosistici sia espressivi, riunendo l’esperienza della tradizione italiana, rappresentata da Boccherini, e lo stile tedesco segnato da Haydn e Mozart. Nel variegato programma immaginato da Sollima per il concerto a San Giacomo oltre al ‘forlivese’ Cirri trovano spazio gli arrangiamenti per violoncello di musiche che vanno da Chopin a Reich, da Bellini a Modugno, fino agli Area.

Giovedì 16 giugno, ore 21, è ancora la Chiesa di San Giacomo la preziosa cornice del concerto ‘Sacre Corde’ di cui sarà protagonista l’ensemble La Magnifica Comunità diretto da Enrico Casazza in un accattivante programma che è la vertiginosa summa del barocco italiano da Pergolesi a Vivaldi. È la vocazione alla ricerca e al recupero del senso più vero delle antiche sonorità a guidare da oltre un quarto di secolo (la loro avventura inizia nel 1990) La Magnifica Comunità, uno dei più blasonati e amati ensemble dediti al repertorio di musica antica. Una vocazione che si sostanzia dell’utilizzo di strumenti d’epoca e di un’attenzione filologica alla partitura sempre unita alla freschezza espressiva dell’interpretazione. Rivolgendosi alle “Sacre corde”, mettono in scena l’omaggio di compositori quali Pergolesi, Vivaldi e Porpora ad alcune delle più celebri figure mistiche della storia, esaltato dalla voce di mezzosoprano di Romina Basso e arricchito dall’intimo virtuosismo del violino di Enrico Casazza, reduce da importanti riconoscimenti internazionali – uno per tutti il prestigioso ‘Choc du Monde de la Musique’.

L’ultimo appuntamento, sabato 23 luglio alle 21, è il concerto straordinario “Water Dances” – organizzato in collaborazione con Romagna Acque Società delle Fonti nei 50 anni dalla fondazione del Consorzio – quando sul palcoscenico del Teatro Diego Fabbri salirà Michael Nyman e la sua Band. La qualifica di compositore può stare stretta a Nyman che è anche direttore d’orchestra, pianista, musicologo e ora anche fotografo e regista. Questa sua inarrestabile creatività lo ha reso uno delle più affascinanti e influenti icone culturali della nostra epoca. Il grande pubblico lo ha conosciuto grazie al cinema: le sue colonne sonore permeano le opere visionarie di Peter Greenaway (I misteri del giardino di Compton House, Lo zoo di Venere, Giochi nell’acqua, L’ultima tempesta), anche se il successo è arrivato con le note struggenti di Lezioni di piano, il capolavoro di Jane Campion. E sono sue anche le Water Dances che Nicola Piovani rilegge per La stanza del figlio di Nanni Moretti: e che avranno certamente un ruolo centrale nel concerto forlivese, visto il liquido tema dell’acqua da cui traggono ispirazione. Maestro del minimalismo al pari di Philip Glass e Steve Reich, Nyman costruisce le sue personalissime melodie portando a sintesi elementi diversi – dal barocco all’elettronica, dal folk alla musica sacra – con risultati inconfondibili, che ne fanno uno dei più grandi compositori viventi.

Info e prevendite | tel. +39 0544 249244 | tickets@ravennafestival.org | ravennafestival.org

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