Rimini

Raddoppiano i posti nei centri estivi del Comune di Rimini

Da lunedì 22, sono 180 i bambini che potranno frequentare sei scuole d’infanzia dislocate sul territorio. Quasi 700 i posti in totale, messi a disposizione tra Comune, associazioni, cooperative e oratori

RIMINI – Sono 180 i bambini che lunedì prossimo, 22 giugno, inizieranno a frequentare il primo giorno dei centri estivi comunali. Un servizio rivolto ai bambini dai 3 ai 6 anni di età, per i quali, in questo anno particolare, il Comune ha voluto raddoppiato gli spazi, collocando la sede del proprio centro estivo in sei scuole d’infanzia dislocate sul territorio, in modo da garantire una maggiore sicurezza. Un modo per essere il più vicino possibile alle famiglie che potranno usufruire di questo servizio dislocato sul territorio con 2 scuole a nord, 2 in centro e 2 a sud.

Le scuole dove si svolgerà il centro estivo sono:
· GALEONE – Via Sacramora 38 – Viserba (30 posti)
· VELA – Via lago di Garda 15 – Torre Pedrera(30 posti)
· LUCCIOLA – Via di Mezzo 10 – Rimini (30 posti)
· RONDINE – Via Pagliarani 2 – Rimini (30 posti)
· IL DELFINO – Via N. Tommaseo 5 – Bellariva (30 posti)
· MARGHERITE– Via Losanna 16 – Miramare (30 posti)

A questi posti se ne aggiungono altri, per un totale che si aggira sulle 650/700 unità, messi a disposizione da organizzati, associazioni, cooperative e oratori, che fra la fine di giugno ed i primi di luglio, apriranno nella Città. In tutto saranno 45 i centri estivi che ospiteranno bambini in età tra i 3 e i 14 anni.

In relazione all’emergenza Covid-19, per garantire le misure di sicurezza ed il distanziamento fisico, le direttive nazionali e regionali hanno previsto un rapporto più stringente fra educatore e bambino. Per questo motivo si è passati da un educatore ogni 20 bambini (parametro 2019) ad un educatore ogni 5 bambini e sono stati aggiunti ore ed organici al personale ausiliario per adempiere ai nuovi maggiori oneri di pulizia e sanificazione quotidiana. Il servizio sarà attivo dal 22 giugno al 31 agosto, dal lunedì al sabato e dalle 8,00 alle 16,00 per un totale di 48 ore di servizio settimanale.

Dopo aver svolto due incontri con le organizzazioni sindacali e un incontro con tutto il personale, gli operatori si sono messi a disposizione ed hanno voluto collaborare dando il proprio apporto lavorativo per garantire rette più contenute alle famiglie. Si impegneranno per tutta l’estate a collaborare alla realizzazione dei Centri Estivi circa 110 dipendenti comunali. In questi giorni si è completata formazione a tutto il personale che opererà nei centri estivi sulle misure di sicurezza Covid. Tutto il personale è stato invitato ad effettuare il tampone naso faringeo presso l’AUSL della Romagna, prima dell’entrata in servizio.

“Per garantire la sicurezza – sottolinea Mattia Morolli Assessore ai Servizi Educativi – il Comune ha predisposto un protocollo che definisce le regole di comportamento in tutte le fasi dello svolgimento del servizio, regolamentando le modalità di accesso, lo svolgimento delle attività, il consumo del pasto, il ritiro dei bambini e le attività di pulizia e sanificazione. Il protocollo prevede anche la stipula di un patto di collaborazione fra famiglia e gestore per garantire la massima cooperazione fra tutti al rispetto delle prescrizioni di sicurezza. Abbiamo fatto un incontro on line con i genitori ai quali sono state fornite le informazioni riguardanti le precauzioni che tutti sono chiamati a rispettare.”

Non solo sicurezza

il servizio dei Centri Estivi comunali è stato progettato con un attento lavoro organizzativo e contenutistico da parte del Coordinamento pedagogico comunale, affinché possa essere un’esperienza di gioco e di socializzazione significativa per i bambini che, non hanno potuto frequentare i servizi per l’infanzia per quasi 120 giorni. Un progetto educativo studiato appositamente per il contesto particolare generato dal Covid e finalizzato a garantire benessere e socialità ai bambini, nonostante i limiti e le prescrizioni di prevenzione.

La finalità principale del progetto è di rispondere ai bisogni educativi che, in questo periodo di quarantena, sono stati ad esclusivo carico della famiglia e di riprendere percorsi di sviluppo e apprendimento all’interno del contesto educativo pensato e organizzato in termini di spazi, materiali e relazione con figure educative. La progettazione degli spazi garantirà delle zone di gioco all’interno e all’esterno delle scuole.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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