BOLOGNA – Question Time, coronavirus e contrasto alla violenza contro donne e minoriL’assessora Susanna Zaccaria ha risposto, nella seduta di Question time, alla domanda d’attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico), su coronavirus e contrasto alla violenza contro le donne e i minori.
Domanda della consigliera Lembi
“Visti gli articoli di stampa invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa circa la situazione delle azioni di contrasto alla violenza contro donne e minori a Bologna con particolare riferimento alla attuale situazione delle case rifugio e dei centri antiviolenza, anche alla luce di come si è espressa in merito la più recente circolare emanata dal Ministero degli interni.
Chiedo inoltre come valuta la questione delle nuove richieste di accoglienza, delle possibili situazioni di quarantena cui le donne possono essere sottoposte e di una sua opinione su come sia possibile al meglio garantire in questa fase di emergenza, l’ordine di allontanamento del maltrattante, per come previsto dall’attuale normativa”
Risposta dell’assessora Zaccaria
“Gentile consigliera Lembi,
grazie per la domanda di attualità che affronta un tema delicatissimo quale la condizione delle donne che subiscono violenza in questo momento di convivenza forzata con mariti e compagni violenti per periodi ben più lunghi rispetto a quello che accade in situazioni di normalità.
Come noto, i centri antiviolenza, negli anni, hanno sempre rilevato un aumento delle richieste di aiuto in periodi corrispondenti alle vacanze estive o durante le festività, proprio come conseguenza di periodi più lunghi trascorsi in famiglia.
Preoccupa molto quindi la situazione attuale, nella quale, peraltro, le donne che subiscono violenza sono continuamente sotto controllo e non hanno più occasioni di contattare i centri o di chiedere aiuto in seguito ai fatti violenti.
Infatti, i Centri rilevano un notevole calo delle telefonate e le Procure un drastico calo delle denunce.
È quindi molto importante comunicare e diffondere il più possibile l’informazione che tutte le linee telefoniche delle associazioni del territorio che si occupano di contrasto alla violenza sono attive e possono essere contattate. Inoltre, è ancora operativa l’ospitalità presso le Case rifugio dove le donne continuano ad essere accolte.
I centri hanno messo in atto tutte le misure necessarie per la tutela della salute delle donne ospiti e delle operatrici delle Case. Come noto, infatti, le donne che vengono ospitate vivono comunque in una situazione di quarantena simile a quella cui oggi siamo tutte e tutti sottoposti non potendo in alcun caso uscire dalla Casa rifugio. Le operatrici devono quindi recarsi nelle Case per consegnare la spesa, i farmaci e tutto quanto necessario per le donne e i minori presenti. Questo avviene tuttora, con ogni precauzione sanitaria ed evitando i contatti diretti. Il supporto personale viene comunque fornito a distanza e il contatto con l’operatrice viene mantenuto anche da questo punto di vista.
È poi altrettanto importante che le donne che hanno bisogno di aiuto sappiano che possono uscire di casa se si sentono in pericolo, nonostante le restrizioni attualmente in essere, trattandosi di evidenti motivi di necessità e tutela della salute che possono essere oggetto di autocertificazione. È importante sottolinearlo perché i Centri segnalano l’incertezza e la richiesta di chiarimenti di molte donne su questo punto.
Circa l’allontanamento del maltrattante da casa in seguito ad episodi violenti ricordo che la legge che prevede questa opportunità esiste sin dal 2001, e che l’allontanamento può avvenire per effetto di una misura cautelare da parte di un giudice penale o di un provvedimento di un giudice civile. Dal 2013 è poi stato aumentato il potere delle Forze dell’Ordine di allontanare il maltrattante nell’immediatezza dei fatti quando si interviene in seguito ad una chiamata in emergenza.
Se è pur vero che in una situazione ordinaria ancora oggi in molti casi è comunque la donna che si allontana di casa chiedendo rifugio nei Centri, va detto che in un momento di difficoltà come questo si auspica che venga principalmente allontanato il maltrattante per evitare il sovraffollamento nelle Case rifugio oltre al fatto che la vittima debba comunque essere tutelata maggiormente rispetto all’autore della violenza.
Su questo tema ho visto che molte Procure sono state allertate e sono arrivati in cronaca alcuni provvedimenti che non sono eccezionali in quanto tali, ma certamente auspicabili viste le circostanze particolari che stiamo vivendo.
Per quanto riguarda la Procura della Repubblica presso il Tribunale, i Centri sono in contatto con la dott. Lucia Russo, responsabile del pool “fasce deboli” che ha tutta la competenza ed esperienza nel contrasto al fenomeno da sapere bene quanto sia importante aumentare i provvedimenti in questo senso.
Infine, poiché abbiamo ritenuto in questi giorni di sensibilizzare i cittadini e le cittadine su questo tema tramite il sito e i profili social del Comune, chiedo a tutti i consiglieri e le consigliere di aiutarci nella condivisione di queste importanti informazioni”.