BOLOGNA – L’assessore Virginia Gieri ha risposto, in seduta di Question Time, alle domande d’attualità dei consiglieri Gian Marco De Biase (gruppo misto-Al centro Bologna), Umberto Bosco (Lega nord) e Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sullo spostamento di una famiglia da un alloggio Acer.
La domanda del consigliere De Biase
“Visti gli articoli di stampa, apparsi in merito allo spostamento di un ventenne e dell’intera famiglia da una casa Acer di via Zampieri, alla Bolognina, ad un altro alloggio di un altro quartiere. Visto che lo spostamento dell’intera famiglia si è reso necessario a seguito dei ripetuti disagi, degli atti di vandalismo ed aggressioni messe in atto dal ventenne nei confronti dei residenti del quartiere. Il giovane era sottoposto ad una misura cautelare con obbligo di dimora che si è poi trasformata in arresti domiciliari dopo le continue violazioni del giovane. Pone la seguente domanda d’attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’accaduto. Per sapere dall’Amministrazione: se era a conoscenza di questa situazione; se reputa corretto, dal punto di vista amministrativo e socio- educativo, lo spostamento in altra zona della città della famiglia e del giovane; se pensa che una soluzione alternativa potesse essere quella di mandare il ragazzo in strutture di recupero socio educativo (ad esempio case famiglie)”.
La domanda del consigliere Bosco
“Alla luce dell’articolo di stampa, chiedo al Sindaco ed alla Giunta un parere politico-amministrativo nel merito. In particolare chiedo se non ritengano doveroso allertare la popolazione residente circa l’arrivo del soggetto problematico”.
La domanda del consigliere Sassone
“Con riferimento al “trasferimento” di una famiglia alloggiata presso una palazzina Acer di Via Zampieri ad altro immobile semrpe Acer, stavolta sito in zona Savena, a causa delle reiterate situazioni di conflitto con gli altri inquilini del palazzo e del quartiere. Situazione più volte denunciata ad Acer e al Comune dagli stessi inquilini degli alloggi di via Zampieri; chiede al Signor Sindaco se non ritenga sbagliata tale decisione in quanto funzionale solo a “spostare” il problema ed a creare le stesse situazioni di criticità in un’altra zona di Bologna. Se non ritenga, al contrario, per situazioni di tale gravità, che sia doveroso procedere con la revoca dell’assegnazione dell’alloggio anche per dare un chiaro segnale sul fatto che le regole, anche di convivenza civile tra i vari condomini e con i residenti del quartiere , devono essere rispettate e per chi le viola non ci possono essere altre soluzioni che non la decadenza dall’assegnazione dall’alloggio”.
La risposta dell’assessore Gieri
“La situazione a cui fanno riferimento i consiglieri De Biase, Bosco e Sassone, era nota al Comune nelle sue varie articolazioni, quindi al settore Politiche abitative, ai Servizi sociali, al settore Politiche educative, al quartiere, ad Acer, agli uffici giudiziari e alle forze dell’ordine. Tutti hanno seguito passo per passo le condizioni processuali e restrittive del giovane in questione.
Va innanzitutto sottolineato che la famiglia è ormai fuori dal sistema degli alloggi pubblici, poiché su di essa grava da tempo un provvedimento di decadenza per morosità con sfratto esecutivo da parte di Acer, che però non è stato possibile eseguire in questi anni per varie ragioni. Oggi non è possibile attivare queste procedure per le norme di legge che hanno sospeso gli sfratti a causa della crisi sanitaria.
Se oggi l’esecuzione è bloccata dai motivi di sicurezza sanitaria, nel passato l’esecuzione ha subito addirittura problemi di ordine pubblico e problemi sanitari del nucleo e non abbiamo proceduto se non con richiami verbali, vari procedimenti che sono tutti concretizzati dall’attività dell’ufficio disciplina di Acer, dagli assistenti sociali che hanno sempre seguito il nucleo e il contesto. Il contesto lo conosciamo molto bene, ne parliamo spesso, anche rispetto ad altri quartieri, le situazioni di questo genere non sono purtroppo pochissime.
Il provvedimento adottato da Acer è stato quello di mobilità d’ufficio, visto la necessità di intervenire in un modo provvisorio, questo per incompatibilità ambientale del nucleo familiare in cui è compreso il giovane di cui stiamo parlando. Si tratta, peraltro, dell’unico provvedimento cautelare che era possibile adottare in questo momento in quanto il soggetto si trova agli arresti domiciliari. Altre soluzioni, come l’ipotesi di collocare il ragazzo in una struttura di recupero socio-educativa, non sono attuabili né da Acer, né dal Comune, ma solo dal giudice competente.
Il trasferimento della famiglia è avvenuto qualche giorno fa e con questa azione si è certi di aver contribuito a ricreare un clima più sereno nella zona della Bolognina dove il soggetto ha compiuto i reati quando aveva solo l’obbligo di dimora. Avendo violato ripetutamente questo provvedimento, è stato collocato agli arresti domiciliari dall’agosto scorso e da quel momento non si è reso più responsabile di altri reati. Confidiamo anche che nel nuovo quartiere in cui è stato temporaneamente trasferito mantenga questo comportamento, consapevole che in caso di violazioni ulteriori andrebbe direttamente in carcere. Ci auguriamo che gli altri componenti della famiglia si impegnino in questo senso e che il trasferimento produca anche gli sperati effetti di deterrenza e di prevenzione speciale.
Saranno comunque garantiti controlli amministrativi di Acer e controlli di polizia sistematici e mirati. Acer procede anche consultando l’Amministrazione comunale e procede a mobilità d’ufficio in modo abbastanza frequente per ragioni specifiche da un punto di vista anche di reati di microcriminalità e in altri casi di ragioni di incompatibilità ambientale. E necessario tenere bassi i toni e saldissimo il controllo, perché ogni nucleo problematico è sicuramente attenzionato. I cittadini non sono soli, i tempi sono quelli che la legge ci indica. Sapete quanto mi è caro il quartiere Savena – in questo periodo transitorio la presenza di questo nucleo è all’interno del quartiere – faremo tutto il possibile per creare le condizioni per cui l’impatto sia pari a zero”.