BOLOGNA – L’assessore Alberto Aitini ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d’attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sullo smaltimento dei dispositivi di sicurezza anti Covid.
Domanda del consigliere Piazza
“Visto l’altissimo numero di dispositivi di sicurezza anti Covid, consistenti principalmente in mascherine e guanti in plastica, distribuiti e utilizzati dai cittadini bolognesi e, rilevato che, purtroppo, il conferimento non avviene sempre in maniera corretta ma che, sempre più spesso, si notano, per la strada e nei parchi, guanti e mascherine abbandonati in terra con grave danno per l’ambiente e il decoro urbano, nonché un potenziale pericolo per chi, inavvertitamente potrebbe entrare in contatto con materiale potenzialmente infetto.
Pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto riportato, se è possibile una qualche forma di smaltimento alternativo all’incenerimento e se è a conoscenza di dell’adozione di cautele speciali per proteggere gli operatori della raccolta e trattamento rifiuti esposti a un massiccio conferimento di DPI usati nell’immondizia. Se sono state elevate numerose sanzioni a danno di chi abbandona DPI come guanti e mascherine nell’ambiente. Se si intende attivare una campagna di sensibilizzazione per informare i cittadini sulla modalità corretta di smaltimento di guanti e mascherine”.
Risposta dell’assessore Aitini
“Grazie al consigliere Piazza per aver segnalato un tema molto importante. Innanzitutto ricordiamoci che la pratica di abbandonare i rifiuti, che siano di piccole o grandi dimensioni, è purtroppo una pratica diffusa, non solo nel nostro territorio, comunale, ma in generale in tutto il pianeta. È una pratica molto brutta e chiaramente devono andare di pari passo le azioni di sensibilizzazione con le azioni di sanzione di una pratica che fa un danno enorme all’ambiente e di fatto a tutti noi. In questi giorni, penso il consigliere Piazza l’avrà vista, è partita una campagna di sensibilizzazione rispetto alla problematica di abbandono anche rispetto i dispositivi di protezione individuali e che è già iniziata durante la fase d’emergenza, campagna che sta facendo Hera in accordo con i comuni che hanno come gestore Hera compreso il Comune di Bologna, e purtroppo è un’attività di sensibilizzazione necessaria, proprio perché, come anche segnalava il consigliere Piazza, purtroppo in questa fase d’emergenza abbiamo visto fenomeni d’abbandono anche dei dispositivi individuali. In questo periodo, vi voglio dare un dato generale, i fenomeni di abbandono dei rifiuti, quindi non parlo solo dei dispositivi individuali, non hanno seguito un trend di crescita, quindi non sono aumentati.
Chiaramente sono andate di pari passo le particolari cautele che sono state adottate nelle azioni di raccolta e che hanno ottemperato a quanto disposto dall’agenzia regionale per la regolazione dei servizi locali ambientali, l’agenzia Atersir, che ha comunicato ai gestori le modalità necessarie per la raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati nel territorio. Questo deriva da una disposizione della normativa nazionale. Per quanto riguarda la gestione dei dispositivi individuali come rifiuti, è opportuno precisare che ci sono dei precisi riferimenti normativi nel trattamento e lo smaltimento a partire dalle indicazioni che ha fornito l’Istituto Superiore di Sanità il 14 marzo di quest’anno e che sono poi state recepite anche dalla nostra regione tramite le ordinanze del 20 di marzo e del 3 di aprile.
Secondo queste fonti, per citarvi i riferimenti, i dispositivi di protezione individuale prodotti nei luoghi dove non siano previste misure di contenimento dell’emergenza Covid, sono da considerarsi come rifiuti assimilabili agli urbani, come tali devono quindi essere trattati dal gestore. Chiaramente con le precauzioni necessarie a garantire le condizioni di sicurezza di lavoro degli operatori. Allo stesso modo le modalità di smaltimento di tali rifiuti vengono sancite dall’ordinanza regionale che vi citavo prima, la quale prescrive che i rifiuti raccolti come frazione non differenziata, devono essere conferiti negli impianti di termovalorizzazione presenti sul nostro territorio.
Per quanto riguarda infine le attività di sanzione per l’abbandono dei rifiuti, sono previste dal Regolamento di Atersir, approvato il 19 aprile del 2018, e sono state anche recepite dai Regolamenti comunali di polizia urbana e di gestione dei rifiuti urbani assimilati. È chiaro che non è facile intervenire con sanzioni rispetto all’abbandono dei rifiuti, quali dispositivi di protezione individuali, in quanto c’è la necessità dell’accertamento in flagranza del fatto, perché chiaramente non si può risalire alla persona che li ha abbandonati, chiaramente invece continuano le attività che svolgono le nostre guardie ecologiche volontarie, gli operatori di Hera preposti a questo tipo di servizio e la polizia locale, per quanto riguarda l’abbandono dei rifiuti legati ad esempio al consumo di alimenti e bevande nei parchi, oppure riguardo appunto ai sacchetti dei rifiuti che non sono conferiti correttamente. Chiaramente non manca l’impegno a un controllo, rispetto anche all’abbandono dei rifiuti quali possono essere i dispositivi di protezione individuale, ma va segnalato che non è facile accertare la responsabilità proprio perché il fatto deve essere colto in flagranza”.