BOLOGNA – L’assessore Virginia Gieri ha risposto, in seduta di Question time, alle domande d’attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega nord) e della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sullo sblocco degli sfratti.
La domanda del consigliere Bosco
“Alla luce dell’articolo di stampa chiedo al Sindaco ed alla Giunta un parere politico-amministrativo nel merito. In particolare chiedo se, per far fronte al prossimo sblocco degli sfratti, il Comune intenda attingere al patrimonio immobiliare gestito da Acer”.
La domanda della consigliera Clancy
“Viste le notizie relative all’alto numero di richieste di sfratto pendenti su locali adibiti ad abitazione che dovrebbero andare in esecuzione una volta terminato il blocco imposto dell’emergenza sanitaria; pone la seguente domanda di attualità per sapere come intendano agire per scongiurare il drammatico scenario che si prospetta; per sapere se ritengano di sollecitare il futuro Governo, anche in coordinamento con altre Amministrazioni comunali e con Anci e in vista dell’arrivo degli stanziamenti del Recovery Fund, per la stesura di un piano straordinario per l’abitare che coinvolga le città, in particolare le grandi aree urbane e metropolitane a grande tensione abitativa; per avere una valutazione politico amministrativa complessiva sul tema”.
La risposta dell’assessore Gieri
“Grazie presidente,
ringrazio i consiglieri per consentirmi, nella risposta, di fare il punto delle azioni che abbiamo messo in campo. Come sapete, l’ho detto anche in un’intervista, non amo mai parlare di emergenza anche quando ci sono tutte le condizioni perché in qualche maniera questo termine venga utilizzato, perché ritengo che dobbiamo sempre farci trovare pronti ad affrontare i problemi. Lo dico perché sul tema sfratti, lo ricordavano bene i due consiglieri nel loro intervento, l’emergenza è qualcosa che accade improvvisamente, mentre dello sblocco degli sfratti, quindi dell’avvio delle esecuzioni, siamo consapevoli da mesi, quindi dobbiamo farci trovare assolutamente pronti. Ne approfitto per fare il punto delle azioni messe in campo. L’attività straordinaria del progetto Mille case per Bologna per la realizzazione di nuovi alloggi pubblici, è di per sé una risposta alla crescente domanda di casa, sia nell’immediato sia nel medio periodo. Come sapete, questo progetto l’abbiamo avviato a inizio mandato, quindi proprio in una situazione in cui già di disagio abitativo si parlava. Lo abbiamo rendicontato rispondendo a qualche interrogazione dei consiglieri, questa attività è a disposizione di tutti, perché i numeri sono importanti. Naturalmente, ci tengo qui a sottolineare, che il progetto e il programma Mille case per Bologna si integra perfettamente e anticipa anche alcuni contenuti del Piano urbanistico generale che abbiamo recentemente adottato, che ha tra i suoi pilastri strategici l’abitabilità e l’inclusione. Bologna quindi un piano per l’abitare ce l’ha già e non l’ha preparato oggi ma ci sta lavorando da tempo, è il PUG che nel suo complesso, nelle sue diramazioni, come il programma Mille case per Bologna, costituisce il nostro piano per l’abitare. Tenete conto per capirci, che nel vecchio PSC sul tema casa c’erano sostanzialmente quattro righe, mentre invece nel nuovo Pug, registrando i cambiamenti avvenuti in città e quindi le nuove necessità, il tema dell’abitare è un pilastro centrale del nostro Piano strategico.
L’attività di programmazione e pianificazione è un processo continuo, io su questo insisto, e l’ho sempre ribadito in vari contrasti, e non può e non deve nascere solo su emergenze o su episodi. Necessità di scelte precise, di risorse adeguate e anche di concertazione dei processi, delle azioni che vengono adottate. Di conseguenza, consigliera Clancy, noi siamo in prima fila, abbiamo partecipato a vari incontri con Anci nazionale rappresentando il modello Bologna, abbiamo avuto la soddisfazione di vedere all’interno della legge finanziaria accolte e finanziate alcune delle nostre proposte, ad esempio la rinegoziazione, la proposta del tessuto bolognese nel suo complesso – ci sono quindi risorse ad hoc – e siamo in prima fila per chiedere finanziamenti nazionali per quanto riguarda il tema dell’abitare. Lo possiamo chiedere davvero senza nessuna difficoltà perché il piano su cui immettere queste risorse noi lo abbiamo già prodotto. Abbiamo fatto anche proposte precise rispetto al piano della Next Generation EU e l’abbiamo fato appunto come dicevo in un contesto più complessivo. Approfitto, rispondendo al consigliere Bosco riguardo al tema Erp, perché nella sua domanda era anche evidenziato il tema di mettere a disposizione alloggi di edilizia popolare per gli sfrattati, per ricordare che nel regolamento di assegnazione degli alloggi Erp è già previsto un punteggio aggiuntivo e premiante proprio per coloro che perdono casa, quindi per coloro che sono in una situazione di sfratto. In questa fase inedita e straordinaria che stiamo vivendo è necessario comunque mettere un’accelerazione alle politiche di cui ho parlato prima e bisogna dare un rinnovato impulso alla cooperazione interistituzionale e alla sussidiarietà con operatori del mercato, organizzazioni sindacali e terzo settore. Per questo proprio lunedì ho riunito i principali rappresentanti sindacali dei piccoli proprietari, dei proprietari e anche degli inquilini, in continuità con le altre iniziative che abbiamo intraprese durante la prima fase della pandemia. Prima di tutto lo abbiamo fatto per ascoltare la loro voce, ma anche per costruire insieme quei percorsi di collaborazione di cui parlavo prima. Questa collaborazione ci ha portato, nel mese di maggio, alla sottoscrizione di un protocollo operativo che è stato condiviso dall’unanimità delle rappresentanze, questo è un fatto assolutamente inedito, e qui voglio ricordare alcuni dati, alcuni risultati ottenuti. Nel 2020 noi abbiamo impegnato complessivamente 6 milioni e 700 mila euro circa per contributi a fondo perduto a sostegno del mercato della locazione. La riteniamo un’azione importantissima proprio per prevenire ulteriori sfratti. Di queste risorse, il 38% sono a carico dell’Amministrazione comunale, del nostro bilancio. Tali contributi hanno impattato su 3.842 nuclei beneficiari che al termine dell’istruttoria in corso del bando dell’affitto si stima saranno probabilmente 4 mila, stiamo finendo le ultime istruttorie. Tenete conto che parliamo di circa il 10% delle persone che vivono in affitto non in alloggi pubblici. Con riferimento ai conduttori beneficiari del contributo al sostegno per la rinegoziazione e la trasformazione del contratto, per il 40% si è trattato di cittadini non residenti a Bologna, quindi lavoratori e per il 26% di conduttori non residenti con meno di 25 anni di età, soprattutto studenti universitari a basso reddito. Un contributo quindi ai locatori, come sapete il bando per l’affitto è un contributo anche ai locatori, che ha interessato una vasta varietà di conduttori. Ci tengo a sottolineare che questo tipo di attività, quando dico che ci vuole impegno continuo, ha voluto dire che l’Amministrazione, il Comune, il settore casa, ha lavorato per circa settemila istanze, una media di 583 al mese, credetemi un lavoro assolutamente grande. Visti questi risultati, abbiamo condiviso proprio al tavolo di cui dicevo prima, la necessità di rilanciare questo protocollo e anzi adeguarlo ancora di più alle trasformazioni in atto.
Concludo dicendo che, un altro strumento importante, proprio a fine 2020 è stato rinnovato. Si tratta del protocollo sfratti con la Prefettura, il Tribunale, con tutta la rete degli attori che in questi anni hanno collaborato per la gestione del problema. Uno strumento che in questi anni ha sostenuto centinaia di famiglie e ha erogato diversi milioni di euro ai locatori a compensazione dei debiti degli inquilini morosi colpevoli. Quel protocollo, che è un altro tassello nel sistema della programmazione che il Comune ha messo in atto, lo ribadisco di nuovo, è importantissimo e torna di nuovo ancora di più necessario. Quindi sottolineo, abbiamo ancora in dotazione un milione di euro da investire, che abbiamo tenuto come un tesoretto, non tutti i Comuni lo hanno fatto, hanno fatto scelte diverse, invece noi lo abbiamo mantenuto e per poterlo utilizzare per i morosi incolpevoli. Voglio sottolineare inoltre che questo protocollo è importante anche per il processo che attiva mettendo in rete proprio le istituzioni, dal tribunale, ai sindacati, dagli avvocati ai servizi sociali, proprio quel bene prezioso tipico di Bologna che ci consente poi di mettere in campo strumenti importanti anche in corso di attività. Quindi ci tengo a dirlo, possiamo guardare al futuro sapendo che abbiamo solide infrastrutture di base, i sistemi di rapporto e collaborazione che vi ho evidenziato e che ci consentono di sostenere l’urto sociale che ci attende nei prossimi mesi e anche di avere quindi i luoghi dove poter convogliare le risorse che, speriamo, arriveranno. Abbiamo buone notizie, partiremo il 16 febbraio con il nuovo bando affitto del 2021, arriveranno altre risorse in corso d’anno dalla Regione Emilia-Romagna e siamo in attesa anche di risorse dal Ministero. Quindi aspettiamo risorse, ma siamo assolutamente convinti che ci siano tutte le condizioni per far fronte a un impatto che, insomma, sappiamo arriverà in qualche maniera. Io vi ringrazio per avermi consentito di fare il punto complessivo, naturalmente tutto questo lavoro ci vede collaborare anche come Amministrazione comunale, il lavoro con i servizi sociali è continuo rispetto anche a quelle situazioni di emergenza che siamo convinti riusciremo a farne fronte. Quindi voglio dare un messaggio di ottimismo, nel senso che dobbiamo tutti insieme trovare le risposte, teniamo i nervi saldi, prepariamoci e collaboriamo insieme per evitare qualsiasi tipo di conflitto in città”.