Bologna

Question Time, chiarimenti sull’iter di richiesta di nuovi autovelox fissi

BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sull’iter di richiesta di nuovi autovelox fissi.

La domanda del consigliere Colombo
“In merito al servizio giornalistico mandato in onda nel Tg di è-tv dell’11 luglio relativo all’istruttoria in corso sulle vie più pericolose in città dal punto di vista della sicurezza stradale per avviare l’iter di richiesta di autorizzazione prefettizia di nuovi autovelox fissi; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in generale in merito allo stato della sicurezza stradale e dell’incidentalità causata dall’eccesso di velocità nel territorio del Comune di Bologna, anche sulla base dei dati statistici disponibili e delle strategie del PGTU e del Piano della Sicurezza Stradale Urbana, e all’importanza della nuova normativa che amplia la possibilità di montare autovelox sulle strade urbane; come l’amministrazione sta procedendo e se intende completare entro il mandato l’istruttoria tecnica sulle vie più pericolose e in cui c’è una maggiore violazione dei limiti di velocità da parte dei veicoli, per la presentazione delle richieste di autorizzazione di nuovi autovelox fissi alla Prefettura”.

La risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentile Consigliere,
premesso che è obiettivo di questa Amministrazione favorire quanto più possibile lo sviluppo della mobilità sostenibile, anche attraverso interventi mirati alla messa in sicurezza delle relative infrastrutture ed alla promozione degli spostamenti “lenti” di pedoni e ciclisti, implementando gli interventi di riqualificazione, rifunzionalizzazione e sicurezza dei percorsi pedonali e ciclabili esistenti, nonché la creazione di percorsi nuovi, e gli interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale attraverso l’attuazione del PSSU (Piano della Sicurezza Stradale Urbana), perseguendo gli obiettivi di riduzione dei morti per incidente stradale proposti dal “Piano Nazionale della Sicurezza Stradale” (PNSS) Orizzonte 2020.

Premesso altresì che il “Documento Unico di Programmazione” (DUP) 2020-2022 del Comune di Bologna prevede di elaborare e procedere, coerentemente con il PUMS ed il PGTU, al fine di ottenere un innovativo ed efficace impianto pianificatorio per definire le strategie a favore della mobilità sostenibile che incrementino la sicurezza stradale e gli spostamenti sulle modalità a minore impatto ambientale (pedonale, ciclabile, mezzo pubblico, veicoli a zero emissioni) e riducano quelli con mezzi motorizzati privati.

Così come riportato nel PSSU 2016-2018 ultimo approvato, allegato al PGTU del Comune di Bologna, l’eccesso di velocità è una delle principali cause di incidentalità, oltre il 50%, pertanto l’individuazione dei “punti neri” costituisce il presupposto di partenza per individuare le priorità degli ambiti in cui proporre, progettare ed attuare interventi di ingegneria del traffico, intesi come adeguamento di infrastrutture e/o modifiche alla regolamentazione del traffico.

La Polizia Locale ha già fatto un’elaborazione delle strade ad alto rischio e sono le strade per cui i cittadini richiedono l’installazione di sistemi di sicurezza e citano quasi sempre autovelox o sistemi analoghi.

In ogni caso, pur riconoscendo che le azioni infrastrutturali maggiormente efficaci sono quelle attuate in corrispondenza delle localizzazioni individuate attraverso i dati dell’incidentalità, è obiettivo prioritario di questa Amministrazione procedere al monitoraggio continuo ed al miglioramento della sicurezza stradale, non solo attraverso interventi da attuarsi in corrispondenza di “punti neri”, ma anche in tutte le localizzazioni oggetto di continua attività di presidio del territorio svolta da Polizia Locale, dai Quartieri e anche dai singoli cittadini, che consente di svolgere quotidianamente un’importantissima attività preventiva rispetto alla possibilità di incidenti. I dati sull’incidentalità impongono una sempre più attenta riflessione sulle cause e sulle dinamiche dei sinistri, con particolare riferimento all’eccesso di velocità e una rivisitazione delle strategie e strumenti finalizzati all’attività di prevenzione e contrasto.

La nuova normativa, estendendo il campo di applicazione degli strumenti di rilevamento della velocità, fornisce pertanto all’Amministrazione la possibilità di intervenire in modo più puntuale ed efficace nel raggiungimento di tali obiettivi.

Il decreto semplificazioni (DL 76/2020 convertito in L 120/2020) ha esteso la possibilità di installare velox su tutte le strade, ma rimane al Prefetto l’autorità, su propria iniziativa o su richiesta, di individuare i tratti di strade ove è possibile installare i dispositivi. L’istruttoria che stiamo facendo tiene naturalmente conto degli obblighi che ci impone la legge per poter indicare i punti dove vanno installati gli autovelox.

La richiesta è “dell’organo di polizia stradale competente per territorio, corredata degli opportuni elementi valutativi (analisi dell’incidentalità, correlazione tra gli eventi e l’eccesso di velocità, difficoltà della contestazione immediata dell’infrazione commessa) e del parere dell’ente proprietario o concessionario della strada”. Agiamo in ambito comunale quindi siamo noi gli attori principali.

L’Amministrazione sta avviando un confronto tra tecnici e Polizia Locale, al fine di individuare in modo sinergico le localizzazioni più opportune da sottoporre a parere prefettizio. L’istruttoria sarà completata non appena tutti gli elementi di valutazione ritenuti necessari saranno disponibili. Questo come ho detto vuol dire che noi abbiamo iniziato e speriamo entro la fine del mandato di essere in grado di fornire tutto il materiale per l’iter successivo. Dò un’altra informazione, che non è stata oggetto di Question Time, sui controlli elettronici dei semafori. La vecchia impiantistica verrà tutta adeguata alle tecniche informatiche più moderne. Vedremo inoltre, in base all’incidentalità, quali altri semafori saranno da sottoporre a impianti di controllo del rosso semaforico. Riporto questa informazione perché dove sono stati installati gli impianti di controllo gli incidenti sono crollati, in alcuni casi azzerati da anni”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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