La domanda della consigliera Palumbo
“Vista la lettera apparsa sulla stampa in merito alle visite ai parenti ospitati nelle Rsa e nelle Asp. Premesso che stanno aprendo tutte le attività produttive, le discoteche, i cinema, i teatri ecc. chi invece fa visita ad un parente, ospitato nelle Rsa o nelle strutture Asp, per dare un pò’ di conforto, ha a disposizione rigorosamente solo mezz’ora ogni 15-20 giorni. Sarebbe utile una maggiore elasticità che sicuramente verrebbe accolta con favore da migliaia di famiglie.
Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sulla lettera apparsa sulla stampa. Per sapere dall’Amministrazione: se corrisponde al vero quanto dichiarato sulla stampa; se non ritiene utile intervenire per rendere più flessibili le visite dei parenti agli ospiti delle case di riposo, di cura e strutture Asp; quali strumenti intende mettere in atto per modificare queste regole troppo rigide”.
La domanda della consigliera Tisselli
“La pandemia causata dal coronavirus ha determinato, oltre alla grave conseguenza sanitaria, ricadute negative sui pazienti ospitati nelle Rsa a causa dell’isolamento “forzato” in ottemperanza alle direttive ministeriali emesse, e allo stesso modo i familiari hanno vissuto con senso di grande sofferenza ed impotenza questa situazione. Non poter permettere le visite dei familiari ha, per tanti anziani, avuto ripercussioni anche dal punto di vista psicologico, considerato che le famiglie rappresentano una risorsa fondamentale per il benessere psicologico degli ospiti. Ad oggi, fortunatamente, visto il miglioramento della situazione pandemica, viene concesso ai cittadini di “ritornare alla quotidianità”, ma come si evince dall’articolo di stampa ciò non è possibile, a quanto pare, per i familiari che hanno un proprio caro ospitato presso le Rsa. Ttutto ciò premesso chiede al Signor Sindaco ed alla Giunta come sia possibile che a tutt’oggi vi siano ancora delle restrizioni che non permettono di riabbracciare i propri cari ed alla luce di quanto premesso quali azioni verranno attuate celermente per risolvere la situazione”.
La risposta dell’assessore Barigazzi letta dall’assessora Zaccaria
“Gentilissime Consigliere,
modalità di accesso di ospiti e visitatori nelle strutture residenziali della rete territoriale sono indicate nell’ordinanza dell’8 maggio 2021 del Ministro della Salute che recepisce e integra il documento sulle ‘Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale’ adottato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 5 maggio 2021, come integrato e validato dal Comitato tecnico scientifico.
Dopo l’ordinanza dell’8 maggio, il 14 maggio 2021 la direzione di Distretto della città di Bologna ha convocato, in accordo con la direzione delle attività Socio-Sanitarie della Ausl di Bologna e su sollecitazione dell’assessorato, un network dei gestori delle strutture residenziali anziani e disabili accreditate nel quale sono stati puntualizzati e condivisi i seguenti aspetti riportati nella ordinanza: i visitatori potranno accedere alla struttura se in possesso del certificato verde; una volta in possesso del certificato verde i visitatori dovranno: o prenotare l’incontro e non presentarsi in caso di febbre o di altra sintomatologia sospetta o fornire informazioni clinico-anamnestiche circa il rischio di Covid-19, o prendere visione del ‘Patto di condivisione del rischio’ e firmarlo. Durante la permanenza in struttura i visitatori dovranno garantire il rispetto: dei tempi e modalità condivise con la Direzione di Struttura per lo svolgimento delle visite; dei percorsi definiti entrata/uscita, spazi per l’incontro. I gestori sono stati invitati a fornire ai familiari degli ospiti piena informazione delle nuove norme che regolano l’accesso in struttura, alla luce dell’ordinanza ministeriale e, come già richiesto formalmente, a consegnare alle direzioni di Distretto il documento aggiornato sulle modalità organizzative adottate.
Il Distretto di Bologna e la Ausl stanno dunque monitorando la ripresa delle visite nelle strutture residenziali per anziani e disabili e sono disponibili a offrire qualsiasi tipo di supporto ai gestori. Siamo consapevoli che la ripresa delle visite dei famigliari in struttura, nel pieno rispetto dell’ordinanza ministeriale dell’8 maggio, deve comunque tenere conto di esigenze programmatorie degli accessi durante la giornata da parte dei gestori e questo influisce sulla tempistica delle visite. La programmazione delle visite e la loro durata sono infatti il combinato disposto dei seguenti fattori previsti dall’ordinanza: sono organizzate in alcune e specifiche fasce orarie della giornata per garantire il rispetto dei normali ritmi di vita dell’anziano, pertanto escludendo i momenti dedicati al sonno notturno, ai pasti e al riposo postprandiale, le due fasce orarie dedicabili alle visite sono quella mattutina e quella pomeridiana; il gestore ha l’obbligo di programmare la presenza di personale dedicato all’accompagnamento dei residenti e al monitoraggio per tutto il tempo dello svolgimento della visita, dell’applicazione delle misure cautelari destinate a contrastare la possibilità di contagio del virus; gli accessi devono riguardare di norma non più di due visitatori per residente per visita, identificati dall’ospite o, in caso di sua incapacità certificata, identificati nella sfera di relazione/affetti dell’ospite stesso e per una durata definita per favorire anche frequentemente le visite a tutti coloro che vengono autorizzati; devono comunque essere evitati assembramenti di persone e deve essere assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra visitatori, estendibile fino a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio, ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi; le visite sono organizzate coprendo tutto l’arco della settimana, compreso anche sabato e domenica al fine di consentire anche a coloro che non sono disponibili durante i giorni feriali, di usufruire di tale opportunità. Tutto ciò garantisce a tutte le persone anziane residenti di incontrare i loro famigliari/conoscenti almeno una volta alla settimana.
Come si può ben capire l’ordinanza dell’8 maggio non favorisce di per sé la ripresa indifferenziata delle visite dei famigliari come in una situazione pre-Covid, ma ne disciplina rigorosamente i criteri, lasciando comunque al gestore la piena responsabilità della definizione delle modalità di svolgimento delle visite in sicurezza, anche in base al contesto clinico degli ospiti in struttura, variabile in funzione dello scenario epidemiologico della pandemia. Dato questo contesto abbiamo chiesto alla Ausl, attraverso il Distretto di Bologna, di continuare i percorsi di confronto e comunicazione aperti con le strutture per cercare di ottimizzare e snellire le procedure relative alle visite dei famigliari favorendole sempre più e privilegiando attualmente gli incontri in spazi aperti e dedicati”.
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