BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d’attualità del consigliere Gian Marco De Biase (Gruppo misto) sulle vaccinazioni agli ultraottantenni.
La domanda del consigliere De Biase
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito ad un anziano invalido al 100% con varie patologie gravi, accudito a casa dai medici e infermieri dell’ANT, al quale per ora non è stato somministrato il vaccino per il Covid. Visto che dovrebbe rientrare nella categoria degli anziani per i quali si può procedere alla vaccinazione anti covid direttamente a casa. Il nucleo delle cure primarie di Bologna contattato dalla famiglia dell’invalido ha dichiarato che in questi casi specifici non ha indicazioni su come muoversi. Pone la seguente domanda d’attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul ll’argomento. Per sapere dall’Amministrazione: se ciò che si è appreso dalla stampa corrisponde al vero, cosa intende fare per risolvere tale problema; cosa intende fare per gestire situazioni simili presenti sul territorio”.
La risposta dell’assessore Barigazzi
“L’azienda Ausl è partita il 2 di febbraio somministrando le vaccinazioni a domicilio degli anziani dagli ottant’anni in su, contestualmente al completamento del piano vaccinale nelle RSA, iniziando con coloro che erano inseriti negli elenchi dell’assistenza infermieristica seguita dall’ausl. Il piano di lavoro, che prevede la somministrazione di una certa quantità di vaccinazioni al giorno, proseguirà e si estenderà anche alle persone che non sono all’interno degli elenchi. Stiamo collaborando anche con gli altri comuni e con la Ausl per coloro che sono in assistenza domiciliare in un comune in cui non si è residenti per valutare se impossibilitati a muoversi. L’azienda è partita con quegli elenchi, ma – attraverso questo lavoro con i Comuni e con i medici di medicina generale – sarà estesa a chiunque abbia bisogno di essere vaccinato a casa. È un’operazione complessa perché vede il coinvolgimento di un medico e di un infermiere e quindi drena delle risorse rispetto all’inizio della campagna vaccinale. Però sarà estesa a tutte quelle situazioni che verranno segnalate o che la Ausl proattivamente riuscirà a scoprire. L’equilibrio che dovremmo tenere nelle prossime settimane – naturalmente sarà molto alto il carico di lavoro per i team che andranno a vaccinare – riguarda l’apertura della campagna vaccinale di massa degli over ottantacinquenni che dovrà contemperarsi con l’esigenza di mantenere il lavoro di vaccinazione a domicilio che sarà mantenuto in parallelo. Io auspico che presto si arriverà anche a un accordo nazionale e regionale di medicina generale per arrivare nei tempi più brevi alle persone a cui dobbiamo arrivare.
Si allargherà la platea di coloro che sono a casa per diversi motivi e che è giusto che possano essere vaccinati a casa. Pfizer e Moderna sono i due vaccini che sono destinati alle persone dagli ottanta in poi e Moderna è il vaccino che proprio si presta a essere portato a casa. Proprio di questo vaccino ne abbiamo quantità minori”.