Bologna

Question Time, chiarimenti sulle procedure in caso di positività in nidi e scuole d’infanzia

BOLOGNA – L’assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto ieri, nel corso della seduta di Question Time, alle domande d’attualità delle consigliere Elena Foresti (Movimento 5 stelle) ed Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sulle procedure in caso di positività in nidi e scuole d’infanzia.

Domanda della consigliera Foresti:

“Visto l’articolo di stampa che riporta la notizia di un nido aperto in tutte le sue sezioni nonostante la positività di un’educatrice, poiché la settimana scorsa invece una intera scuola dell’infanzia è stata chiusa per un operatore risultato positivo. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politico amministrativa su quando emerso e sulle differenti procedure attivate e se non si ritiene che fosse invece opportuno chiudere temporaneamente la sezione dell’educatrice risultata positiva, evitando il rischio di contagi”.

Domanda della consigliera Clancy:

“Viste le notizie allarmanti relative alla recrudescenza dell’epidemia di Covid19; viste le notizie relative alla positività al virus di un’educatrice impiegata presso un nido dell’infanzia cittadino e all’incertezza in merito alla procedura che è stata seguita; viste le preoccupazioni espresse dai genitori; considerati gli sforzi dell’Amministrazione, degli operatori e operatrici, delle famiglie per mantenere operativi i servizi educativi per la prima infanzia; pone al Sindaco e alla Giunta la seguente domanda di attualità per sapere abbiano richiesto e ricevuto chiarimenti dall’Ausl in merito alle correte procedure da attivare in caso di positività di un operatore dei servizi; per avere una valutazione politico amministrativa sul tema”.

Risposta dell’assessora Zaccaria:

“Nei casi in cui venga accertata una positività all’ interno di un nido o in una scuola d’infanzia, le valutazioni sui contatti stretti nell’ ambito del cosiddetto contact tracing e quindi sui provvedimenti da assumere in merito alla sorveglianza sanitaria vengono assunti dalle autorità sanitarie e nello specifico dal Dipartimento di Sanità Pubblica. C’è un’organizzazione specifica messa in campo dallo stesso Dipartimento che prevede nell’ ambito dello stesso dipartimento uffici dedicati alle scuole di ciascun territorio che si relazionano con i cosiddetti Referenti Covid individuati dalle scuole, anche noi come Comune ci muoviamo all’interno di questa organizzazione specifica e al verificarsi dei casi si instaura una relazione costante con il Dipartimento, che porta alle decisioni del dipartimento, compatibilmente con i tempi e le dimensioni del contagio. L’aumentato esponenziali avvenuto di recente ha reso molto più complessa questa procedura. Questa procedura insieme ai protocolli è ben chiara, non ci sono dubbi, semmai il problema sono i tempi di risposta a fronte dell’aumento dei casi. A questo aggiungete che c’è poi anche una interlocuzione costante e preziosa con il Medico competente per la sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro, è un ulteriore supporto, una interlocuzione preziosa. si tratta di una situazione molto complessa e se voi andate a vedere i casi che abbiamo avuto dall’apertura delle scuole sono state prese ogni volta disposizioni diverse, i casi vengono trattati uno per uno, per il contact tracing, ma per valutare l’ultimo giorno in cui la persona positiva ha avuto dei contatti. Il tema è molto complesso e richiede delle competenze specialistiche, e alcune decisioni, come quella di mettere in sorveglianza sanitaria un gruppo di persone, può essere assunta in modo formale solo dall’autorità sanitaria.

Venendo ai casi specifici segnalati, non sono uguali, non essendo identici i contesti in cui si sono verificati. Nel caso della scuola d’infanzia Testi Rasponi il contagio aveva riguardato un lavoratore che svolge funzioni trasversali nella scuola, mentre nel caso del nido Villa Teresa ha riguardato un lavoratore che svolge funzioni solo in una sezione, già questo comporta una valutazione molto diversa.

Specifico ed è una buona notizia, che tutti i test della scuola Testi Rasponi sono poi risultati negativi, è stato un estremo scrupolo, alcuni diranno un eccesso di prudenza, ma la linea della prudenza è quella che seguiamo: la tesi secondo cui queste misure che noi applichiamo in modo rigido, con molti dispositivi di protezione, regge. In entrambi questi casi che si sono verificati, e in quelli che purtroppo si andranno a verificare, è sempre l’Ausl che valuta quali sono i contatti stretti, in che giornate di sono verificate e che quindi assume la decisione su chi deve stare in isolamento e per quanti giorni, non possiamo essere noi a farlo. Quando la struttura è rimasta aperta, bambini che erano assenti e non hanno avuto contatti con la persona poi risultata positiva hanno continuato a frequentare quindi la sezione non è stata chiusa. Ogni caso viene trattato singolarmente. Nel caso della scuola Testi Rasponi i bambini di tutta la scuola sono stati individuati dall’AUSL come contatti stretti e sono stati interessati dal provvedimento di sorveglianza sanitaria, per estrema prudenza; il personale invece della stessa scuola che utilizza tutti i dispositivi di protezione individuale proprio per contenere al massimo la diffusione del contagio non è stato interessato dal provvedimento di sorveglianza sanitaria, il personale è rimasto in servizio, ovviamente i bambini erano a casa, ma il personale in servizio ha svolto interventi educativi a distanza per i giorni di quarantena. Nel caso del nido Villa Teresa il provvedimento dell’autorità sanitaria non ha disposto la sorveglianza sanitaria per i bambini, essendo già trascorsi 10 giorni dal contatto, che oggi corrispondono al periodo di isolamento, né poteva essere il Comune di Bologna ad adottare un provvedimento di questo tipo.

Ci tengo a dire che la complessità della situazione è abbastanza evidente e richiede una forte collaborazione con il Dipartimento di Sanità con cui noi continuamente abbiamo contatti e condivisione non solo per gestire i casi che avvengono, ma cercando proprio di confrontarci e avere linee guida comuni e generali che devono essere compatibili anche con questi momenti che sono sempre più difficili. Mi riferisco al fatto che se fino a qualche settimana fa le risposte erano super tempestive e arrivavano in giornata ora il Dipartimento è oggettivamente più in difficoltà quindi noi abbiamo interloquito per capire come comportarci nell’attesa che arrivi il provvedimento che è sempre e comunque loro. Ognuno nel rispetto delle proprie competenze stiamo cercando di gestire nel modo migliore questi casi. Ci tengo a sottolineare che le differenze di gestione caso per caso che voi avete visto e continuerete a vedere, dipendono dal fatto che viene fatta proprio una analisi specifica del caso, perché altrimenti ci sarebbe una chiusura indiscriminata, sempre e comunque indipendentemente da chi erano i contatti stretti e quando sono avvenuti, tutti elementi che di volta in volta il Dipartimento va ad approfondire per minimizzare i rischi e le chiusure dove è possibile invece continuare in tutto o in parte le attività grazie”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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