Bologna

Question Time, chiarimenti sulle piste ciclabili

BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle piste ciclabili.

La domanda della consigliera Scarano
“Le corsie senza delimitazione non incoraggiano l’uso della bici. Rivedere i criteri di progettazione. Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta di esprimere un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere se, ad oggi, l’amministrazione è in grado di trarre un bilancio sulla percentuale di gradimento della qualità e del grado di sicurezza delle piste ciclabili poste in essere , in particolare per quella realizzata in Via Saragozza la cui segnaletica orizzontale presenta già dei frequenti tratti scoloriti e quindi non individuabili e ciò costituisce un evidente pericolo”.

La risposta dell’assessore Mazzanti
“Rispondo alla consigliera ricordandole che le piste ciclabili sono tutte costruite sulla base di leggi nazionali e in rispetto al Codice della Strada, sono fatte conformemente a quanto previsto dal legislatore, proprio perché è vero che è aumentato l’uso della bicicletta, parliamo di un 20% in più a livello nazionale, d’altra parte nel nostro Piano investimenti abbiamo sia piste in struttura dove questo è possibile farlo, e anche piste di questo caso, che nona caso il legislatore su richiesta unanime dei comuni italiani , amministrati da partiti di destra, centro e sinistra, non è una richiesta di Bologna, il Codice della Strada è stato modificato perché in sede Anci sindaci di destra, di centro di sinistra, hanno chiesto al governo di allora e al parlamento di cambiare il Codice della Strada per permettere questo tipo di piste, in linea con altrettante piste che da anni vengono costruite nello stesso modo in tantissimi paesi europei, del nord Europa.

Con riferimento alla sua domanda, come già precisato in risposta ad un precedente suo quesito, si conferma che gli interventi eseguiti lo scorso anno in diversi assi viari della città e quelli programmati in futuro, finalizzati a rendere l’organizzazione dello spazio stradale più favorevole alla circolazione delle biciclette, traggono ampio giovamento dalla possibilità, introdotta di recente nel Codice della Strada, di realizzare nuove tipologie di percorsi ciclabili come la corsia ciclabile ex art. 3 comma 1 punto 12-bis) del Codice della Strada, inserita all’interno della ordinaria corsia veicolare come parte integrante di essa e destinata alla percorrenza delle biciclette.

Molte delle novità che lo scorso anno hanno interessato il Codice della Strada, è opportuno ricordarlo, sono il frutto di un lungo impegno di varie Amministrazioni comunali, tra cui anche la nostra, coordinate dall’Anci in sede di confronto con le strutture del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, volto ad adeguare la normativa italiana in senso maggiormente favorevole alla circolazione delle biciclette, come già avviene da decenni in moltissime nazioni ciclisticamente evolute, europee e non solo.

È appena il caso di rammentare i vantaggi pratici offerti da una rete ciclabile di tipo leggero e ubicata prevalentemente in carreggiata:

  • anzitutto diventa possibile intervenire in modo rapido e a costi non eccessivi non solo per piccoli tratti, ma su intere direttrici stradali nelle quali la circolazione delle biciclette avviene in ogni caso, e che spesso soffrono la mancanza di adeguati spazi affinché tale circolazione possa svolgersi con adeguati livelli di sicurezza: l’azione posta in essere risulta quindi particolarmente efficace perché è in grado di cogliere rapidamente un effetto di rete;
  • in termini di sicurezza, i vantaggi della circolazione delle biciclette in carreggiata rispetto a soluzioni improntate alla segregazione del flusso ciclabile dalle correnti di traffico è reso evidente dall’esperienza maturata dai Paesi che da più tempo hanno adottato una progettazione tesa a riconoscere alla bicicletta il suo ruolo di veicolo a tutti gli effetti, collocandola all’interno della carreggiata stradale. La visibilità reciproca tra i mezzi motorizzati e le biciclette ne risulta infatti favorita, dando luogo a condizioni di circolazione meno conflittuali nel rispetto delle regole chiaramente definite all’interno del Codice della Strada;
  • infine, sgomberato il campo dalle rigidità progettuali del precedente quadro normativo, la nuova corsia ciclabile può adattarsi in maniera flessibile ai vari contesti stradali, consentendo una più efficace organizzazione degli spazi e comportando un ingombro nettamente minore rispetto al caso della pista ciclabile in sede riservata. In via Saragozza e in via Porrettana, ad esempio, ove si fosse utilizzato lo schema della pista ciclabile riservata, non si sarebbe potuto mantenere la sosta auto sul lato nord della carreggiata per gran parte del percorso.

I riscontri a disposizione dell’Amministrazione sulle opere realizzate non evidenziano situazioni di criticità e anzi inducono a confermare l’impostazione progettuale fin qui seguita che, si ricorda, è pienamente in linea con gli indirizzi indicati dai vigenti strumenti di pianificazione a livello comunale e sovracomunale (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – Pums – e Piano Generale del Traffico Urbano – Pgtu, al cui interno vi è il Biciplan di Bologna).

La manutenzione della segnaletica stradale è un’attività garantita normalmente dall’Amministrazione nell’ambito del servizio manutentivo del patrimonio strade e segnaletica comunale (contratto “Global Strade”): in tale ambito viene mantenuta in efficienza tutta la segnaletica orizzontale, con ripassi programmati e periodici che riguarderanno ovviamente anche i nuovi elementi di segnaletica ciclabile introdotti dai più recenti interventi.

Infine, per quanto attiene al caso specifico di via Saragozza, si precisa che tale sistemazione è stata attuata con una procedura speditiva, in sinergia con un intervento estivo di manutenzione del manto stradale. Tale modalità operativa si è resa necessaria per fare fronte in maniera rapida alle nuove esigenze di mobilità dettate dall’emergenza COVID-19, nell’ambito del “Piano emergenziale della mobilità ciclabile” licenziato lo scorso 28 luglio 2020 dalla Giunta comunale. Cogliendo tale opportunità, è stata solo anticipata la realizzazione di un assetto stradale già previsto dalla pianificazione in essere, la cui realizzazione in origine era demandata ad un progetto già inserito nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici, con codice intervento n. 6074. Tale progetto, che andrà in esecuzione nella seconda parte del corrente anno, costituirà la sede più opportuna per apportare una serie di affinamenti puntuali tesi a migliorare ulteriormente l’efficacia di quanto fin qui realizzato”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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