Question Time, chiarimenti sulle assenze giusificate per il terzo sciopero globale per il clima

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BOLOGNA – La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alla domanda d’attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sulle assenze giusificate per il terzo sciopero globale per il clima. l risposta è stata letta in aula dall’assessore Virginia Gieri.

Domanda del consigliere Colombo
“Viste le notizie di stampa allegate, in merito all’imminente 3° sciopero globale per il clima, promosso dal movimento Fridays for future, che in Italia e anche a Bologna si terrà venerdì 27 settembre, e alle richieste dei movimenti; alla proposta del Ministro Fioramenti, ed alle reazioni dei Presidi, sulla giustificazione alle assenze degli studenti che parteciperanno alle manifestazioni. Chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico amministrativa generale in merito al 3° sciopero globale per il clima e alle richieste dei movimenti promotori e partecipanti; come considera e se condivide l’invito del Ministro dell’istruzione a giustificare le assenze degli studenti per partecipare allo sciopero”.

Risposta della vicesindaco Pillati letta in aula dall’assessore Gieri
“Gentile consigliere, il 10 settembre la Giunta comunale, coerentemente con le linee programmatiche del mandato amministrativo approvate nel 2016 e l’impegno in esse contenuto a sviluppare nuove azioni di miglioramento della qualità urbana e della sostenibilità ambientale, ha adottato un orientamento politico molto preciso su questi temi, partendo dalla consapevolezza dei rischi collegati ai rilevanti cambiamenti climatici, riconosciuti da autorevoli studi internazionali, e del ruolo che possono avere le autorità locali nel contribuire a rendere le attività umane più sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale. Bologna ha sottoscritto il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, ponendosi l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 40% al 2030.
Tra le iniziative recenti più rilevanti organizzate sui cambiamenti climatici vi è senz’altro il Global Strike for future organizzato lo scorso 15 marzo che ha visto la partecipazione di 1 milione e 800 mila persone nelle città di tutto il mondo, tra cui Bologna. La stessa giunta nel corso di quella manifestazione ha incontrato una delegazione di attivisti dei movimenti organizzatori. In quella occasione e in incontri successivi sono emersi tanti temi di interesse comune.
E oggi per la terza volta i ragazzi di tutto il mondo si mettono in marcia.
Questa mobilitazione pacifica ma determinata incontra tutto il nostro sostegno.
La grande partecipazione dei giovani a iniziative di questo tipo assume per noi tutti un valore del tutto particolare.
Se da un lato, infatti, la loro manifesta sensibiità sui temi ambientali ci fa pensare che ci saranno evidenti miglioramenti nei comportamenti futuri e dall’altro richiama noi adulti alla responsabilità nei confronti del nostro futuro.
E’ a partire da queste valutazioni che quest’anno io e il Sindaco con la tradizionale lettera di inizio anno scolastico abbiamo voluto rivolgerci agli studenti, sottolineando l’importanza delle tematiche ambientali e l’impegno di questa Amministrazione.
Un impegno che ha bisogno però della loro straordinaria energia, e del loro grande senso di responsabilità verso il bene comune, della loro capacità di essere motore di cambiamento nelle famiglie, con gli amici, e nel loro agire quotidiano.
Per questo credo, al di là di ogni polemica strumentale che nei giorni scorsi si è alimentata travisando i contenuti di una circolare ministeriale, che se è importante la partecipazione dei giovani, lo è anche la loro assunzione di responsabilità. La loro assenza da scuola in questa occasione, come accade per altre assenze, dovrà essere giustificata – come è scritto proprio nella circolare del Ministero – con le ordinarie procedure che la scuola, nella propria autonomia, utilizza per giustificare tutte le assenze. Ma, come il ministro ha chiarito, le famiglie potranno indicare esplicitamente come motivazione dell’assenza la partecipazione del proprio figlio alla manifestazione contro i cambiamenti climatici. Saranno poi i dirigenti scolastici insieme ai collegi docenti a valutare, nella loro autonomia, se considerare o meno le assenze degli alunni in occasione dello sciopero nel computo del 25% di mancata presenza alle lezioni”.