La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito ad un signore anziano di 86 anni con il femore rotto che è rimasto su una barella di ferro, senza mangiare e senza le sue medicine (l’anziano è diabetico) da mezzanotte alle 10 del giorno dopo. Vista la risposta dell’Asl che si è scusata per la permanenza cosi lunga la cui motivazione sembra sia legata ad un concomitante ed eccezionale ingresso di pazienti ortopedici complessi al pronto soccorso. La carenza di personale sanitario in atto già da tempo, i tagli alla Sanità degli anni passati e la mancanza di posti letti mettono a rischio la vita dei pazienti. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su quanto accaduto. Per sapere dall’Amministrazione: come pensa di intervenire per scongiurare che si ripresentino situazioni analoghe nelle strutture ospedaliere cittadine”.
La risposta dell’assessore Barigazzi letta dall’assessore Mazzanti
“Gentilissima Consigliera,
in merito alla sua domanda le rappresento quanto segue.
Ad oggi in Azienda Usl Bologna non mi pare si possa parlare di un tema di carenza di personale. Nel 2020 e nel primo semestre del 2021 si è proceduto ad ulteriore consolidamento della dotazione di personale reso possibile dalla sospensione del tetto di spesa vigente prima della fase di emergenza pandemica, opportunità che l’Azienda Usl ha saputo cogliere con grande tempestività ed efficacia. In questo periodo infatti sono stati reclutati complessivamente 604 operatori sanitari, tecnici e amministrativi e di questi 290 con contratti cosiddetti Covid. A fronte di queste assunzioni vi sono state 351 cessazioni di lavoro con un saldo netto positivo di 253 unità. In particolare sono stati assunti 80 medici (48 cessati), 294 infermieri e 42 Oss a fronte rispettivamente di 131 e 38 cessazioni.
È stata costituita in questi mesi la Rete Traumatologica Metropolitana tra Ausl di Bologna, Aou-Irccs e Ior che consentirà di mettere a sistema la risposta alla domanda di ricoveri e di chirurgia ortopedica traumatologica in Area metropolitana, definendo il contributo delle diverse equipe ortopediche presenti nelle Aziende Sanitarie e operanti su tale percorso, prevedendo nel dettaglio le integrazioni e collaborazioni tra Equipe ed altresì identificando la messa a disposizione di posti letto traumatologici disponibili in Area Metropolitana. Tale collaborazione non è peraltro un inedito nel settore ortopedico in quanto già da qualche anno Equipe di Ior lavorano stabilmente presso l’Ospedale di Bentivoglio.
Inoltre, proprio per evitare casi “limite” come quello riportato oltre ai meccanismi interni all’Ospedale Maggiore già descritti, è stato da poco attivato un Coordinamento metropolitano, costituito da un gruppo multidisciplinare di professionisti delle Aziende Sanitarie metropolitane con competenze sanitarie e organizzative, che ha l’obiettivo di monitorare la migliore distribuzione e l’afflusso dei pazienti traumatologici all’interno della rete ospedaliera dell’Area Metropolitana di Bologna, attraverso l’osservazione costante della distribuzione del carico di lavoro in relazione ai criteri di centralizzazione condivisi e in coerenza delle vocazioni dei singoli nodi della rete.