BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d’attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) sulla programmazione delle prestazioni specialistiche non urgenti.
Domanda della consigliera Cocconcelli
“Sicuramente l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid ha rallentato tutte le prestazioni specialistiche non urgenti, ma chiedo al Sindaco ed alla Giunta una valutazione politico-amministrativa nel merito. Chiedo anche con quali modalità e con quali tempistiche si intenda procedere alla riprogrammazione post Covid di tutte quelle prestazioni sanitarie sospese (visite specialistiche, analisi del sangue, ecc…) e, quindi, tutte quelle prestazioni che la Ausl ha rimandato a data da destinarsi, delle quali però a tutt’oggi non si hanno notizie e che, in certi casi, sono state prenotate oltre un anno fa”.
Risposta dell’assessore Barigazzi
“In realtà il piano per la ripresa dell’attività programmatica è partito quindi, più che di lentezza, parlerei di condizioni oggettive rispetto sia ai volumi, sia al rispetto degli attuali standard di sicurezza, perché sono queste le due condizioni, naturalmente, di cui tener conto nella ripresa dell’attività. Il piano è stato predisposto su tre linee, una è l’erogazione delle prestazioni che sono state sospese nella prima fase, quella da marzo a maggio, che erano il grosso di quelle prestazioni completamente sospese, che è terminata per le strutture accreditate private, e sono invece in corso per le strutture pubbliche. Sono cominciate le erogazioni delle prestazioni già prenotate da giugno a settembre con la riorganizzazione delle attività giornaliere, al fine di garantire il distanziamento e le norme igieniche, e c’è stata la riapertura della agende di prenotazione delle classi di priorità che vanno ad aggiungersi alle agende di prenotazione delle prestazioni urgenti che, come lei sa, non sono mai state interrotte, quindi tutte le branche che vanno dall’allergologia alla cardiologia, alle chirurgie specialistiche, alla dermatologia, alla medicina, non le cito tutte perché sono più di una cinquantina.
Solo per dare un’idea dei volumi, nelle tre settimane di aprile 2019 la Asl aveva erogato 78 mila prestazioni in tre settimane e abbiamo un delta di quasi il 70% da recuperare. Nel primo caso sono state erogate anche chiedendo al privato accreditato, e gran parte di quelle prestazioni sono state recuperate, sono in corso le prestazioni pubbliche, sono state riaperte le agende online, telefoniche o in farmacia per tutte le classi di priorità. La riprogrammazione di tutta l’offerta tiene conto dei volumi delle prestazioni che vi ho elencato solo per le prime tre settimane e solo riferite all’azienda Asl. La necessaria rimodulazione della capacità produttiva, che spesso determina una riduzione addirittura del 40%, è dovuta al fatto che si devono assicurare il rispetto degli standard di sicurezza prevista, cioè, in sostanza sono previste tutta una serie di condizioni che vanno dal checkpoint all’ingresso, alla sanificazione dei locali, al distanziamento da mantenere, tutte cose che naturalmente prima non c’erano e che invece oggi bisogna assolutamente controllare.
È anche questa l’occasione, devo dire, per il ripensamento di alcune logiche organizzative, percorsi condivisi con i medici di medicina generale per la presa in carico, teleconsulto, studiare nuovi sistemi di gestione degli ingressi, con fasce orarie ad esempio, e il potenziamento di alcune sedi.
Insomma, ingente numero e complessità delle prestazioni sono da non sottovalutare ma la ripresa è partita anche se sta avvenendo in maniera differenziata a seconda del servizio, quindi qualcuno si potrà trovare meglio o peggio di altri, sia a causa delle cose che ho già detto ma naturalmente anche delle peculiarità che hanno le attività cliniche e diagnostiche, della disponibilità degli spazi e del personale. A questo proposito io credo che il personale debba essere formato ad hoc e che, al di là degli impedimenti contrattuali, le dico che i dipendenti del Comune non si possono spostare solo perché sono in smartworking e non fanno niente,anzi lavorano molto, e la informo che c’è un continuo innesto di personale da parte dell’Azienda grazie anche alle risorse del Decreto Rilancia Italia. Per quanto riguarda i prelievi, è stata solo sospesa la modalità di accesso diretto ai punti prelievo ma sono stati istituiti ex novo sei nuovi punti, uno per ogni distretto, che sono stati dedicati al recupero delle prestazioni sospese per il periodo marzo-maggio per un volume potenziale di prelievi erogabili che è di circa 1800 alla settimana.
Direi che è ripartita tutta l’attività sarà differenziata per singole specialità però mi sentirei di dire che è ripartita tutta ma c’è bisogno anche di un po’ di pazienza e di tenere conto di tutte le condizioni di cui le dicevo prima che sono davvero inedite ma che sono assolutamente necessarie per far sì che vengano rispettate le stringenti misure di sicurezza per non riavviare fasi di contagio che, in questo momento, sono la cosa che vogliamo evitare di più”.