BOLOGNA – L’assessore alle Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto – Nessuno resti indietro) sulla multa a un disabile per la sosta.
Domanda d’attualità della consigliera Palumbo
“Vista la lettera apparsa sulla stampa in merito alla multa comminata ad un disabile perché la data del contrassegno non era visibile sul parabrezza del veicolo parcheggiato negli appositi stalli per disabili.
Premesso che gli accertatori della sosta, dotati di palmare, potrebbero verificare in tempo reale la data del permesso; pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica su questo tema; per sapere dall’Amministrazione se sia a conoscenza di quanto accaduto e se gli accertatori della sosta hanno la possibilità di verificare in tempo reale il possesso o meno del contrassegno per disabili attraverso l’utilizzo del palmare di cui sono dotati”.
Risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentile consigliera,
in riferimento alla sua domanda le leggo il contributo fornito da Tper: ‘Il preavviso di accertamento al Signore in questione è stato emesso da un accertatore di Tper ed è motivato dal fatto che il contrassegno era visibile soltanto parzialmente, senza che potessero essere oggetto di verifica la data di scadenza e l’ologramma che ne attesta l’autenticità.
L’operato dell’accertatore non può quindi che essere confermato in toto, in quanto in linea con le norme di legge e con la disposizione operativa della Polizia Locale che prevede che l’utilizzatore debba esporre il contrassegno ‘in originale, nella parte anteriore del veicolo, in modo che sia chiaramente visibile per i controlli’.
La ratio di queste disposizioni è basata sui seguenti elementi.
Il contrassegno di parcheggio per disabili, nel formato europeo, è volutamente un contrassegno materiale, per consentire a chi ne fruisce di poter essere accompagnato da chiunque in qualsiasi momento. Per evitare abusi (anche semplici fotocopie a colori plastificate) è dotato appunto di un ologramma che rende particolarmente difficile la sua contraffazione. È quindi doveroso il suo controllo visivo, a nulla rilevando l’eventuale possibilità di verificare con strumenti telematici l’associazione della targa dell’auto in questione con un contrassegno in corso di validità, proprio perché si tratta, per favorirne l’utilizzo, di una sorta di documento ‘al portatore’.
L’accertamento di regolarità dei contrassegni sugli stalli dedicati ai disabili, lungi dal costituire una vessazione nei confronti dei portatori di handicap, serve proprio per garantire che la possibilità di parcheggiare su di essi sia limitata ai soggetti realmente legittimati.
Avendo premesso che il controllo sul contrassegno, che viene comunque effettuato, non può in nessun modo sostituire il controllo visivo, nel caso di specie si tratta di un contrassegno non emesso dal Comune di Bologna e perciò non verificabile telematicamente nei suoi contenuti. Il suo titolare ha effettuato le pratiche per l’accesso da altri comuni secondo le regole che lo presidiano, che non prevedono, tra l’altro, la produzione da parte dell’utente della copia del contrassegno in suo possesso ma solo di targa e documento di identità.
Ancor più in particolare, è il caso di dire, solo a titolo di esempio e per dimostrare la necessità di operare nel modo descritto, che la targa dell’auto sanzionata è stata collegata ad un contrassegno H del Comune di Casalecchio di Reno cessato nel 2018, mentre dallo stesso anno ne risulta attivo un altro, dello stesso Comune. In assenza di controlli con le caratteristiche di quello effettuato, un potenziale utente scorretto potrebbe esporre sulla sua auto il contrassegno cessato occultandone i dati (Comune, scadenza e ologramma), utilizzando poi il contrassegno valido su qualsiasi altro veicolo.
Non serve sottolineare che non si vuole per nessun motivo mettere in discussione la buona fede del cittadino sanzionato che non è in discussione.
Solo per completezza dell’informazione resa e per consentire di contestualizzarla, aggiungo qualche dato.
Durante il 2019 sono stati posti in essere da Tper circa quattro milioni di controlli sulla sosta. Molti di questi controlli hanno riguardato contrassegni, oltre 150 mila dei quali direttamente riferiti ai disabili. Le sanzioni elevate in difesa degli stalli H sono state 827. Proprio dall’attento esame dei contrassegni H sono derivate ben 54 segnalazioni alla Polizia Locale di potenziali contraffazioni per l’eventuale seguito penale. Credo di aver spiegato chiaramente perché è stata elevata questa contravvenzione e perché non è rilevante la verifica via palmare”.