BOLOGNA – L’assessore alle politiche per la mobilità e trasporto pubblico locale Claudio Mazzanti ha risposto oggi alle domande di attualità dei consiglieri Addolorata Palumbo (gruppo Misto- Nessuno resti indietro), Vinicio Zanetti (Partito Democratico) e Umberto Bosco (Lega Nord) in merito ai trasporti nella Fase 2.
La domanda della consigliera Palumbo:
“Visti gli articoli di stampa apparsi sulla dichiarazione rilasciata dalla Presidente di Tper in merito alla fase 2 di riapertura, che dovrebbe partire a breve, che troverà pronta l’azienda Tper e i suoi bus.
Si legge che Tper dispone di un sistema di monitoraggio che consente di capire rapidamente se su una linea di autobus c’è un problema di affollamento.
Pone la seguente domanda di attualità
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema
per sapere dall’Amministrazione in che cosa consiste questo sistema di monitoraggio e come verrà utilizzato per prevenire i sovraffollamenti sui bus”.
La domanda del consigliere Zanetti:
“Visti gli articoli di stampa relativi alla riorganizzazione dei trasporti pubblici e più in generale alla mobilità nella cosiddetta fase 2; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica in merito alla gestione dei mezzi pubblici, sull’incentivo all’uso della bicicletta e più in generale rispetto alla mobilità pubblica e privata”.
La domanda del consigliere Bosco:
“Grandi città come Torino, Milano, Roma, Napoli e Bologna stanno mettendo a punto un progetto congiunto da presentare al Governo con la richiesta di risorse per la sanificazione così come per la mobilità dolce.
Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere quale sarà la scelta dell’amministrazione ovvero se aderirà all’invito del Governo ad aprire la ZTL nelle città per accelerare i percorsi oppure se riterrà che tale possibilità non venga accolta ed in quest’ultimo caso sono a chiederne quali siano le motivazioni. Sono anche a chiedere se l’amministrazione ritiene che in questo momento debba accogliere la richiesta che perviene anche dalle associazione di persone diversamente abili le quali chiedono a gran voce di dare un segno tangibile di mobilità e autonomia”.
La risposta dell’assessore Mazzanti:
“Con riferimento alla domanda del consigliere Bosco, confermo l’orientamento di questa Amministrazione a non modificare le attuali regole di accesso alla ZTL in quanto il centro storico di Bologna, per le sue caratteristiche geometriche e per l’assenza di adeguata offerta di sosta, è incompatibile con un transito veicolare indiscriminato. Allo stato attuale non risultano inviti del Governo a modificare le regole di accesso alla ZTL, questo è già un punto, poi credo che l’intervista della ministra De Michelis oggi chiarisca alcuni punti che sono stati oggetto di discussione e saranno ancora oggetto di discussione per trovare poi con il Governo una quadra. Ovviamente, se questo dovesse avvenire, pur ribadendo quanto sopra espresso, si valuteranno le indicazioni ricevute e si agirà di conseguenza.
Per quanto riguarda le persone disabili si rileva che beneficiano già dell’accesso illimitato alla ZTL e della sosta gratuita su strada. A chi ha difficoltà di deambulazione riconosciuta, c’è un collegio medico che deve rilasciare certificazione, viene rilasciato il pass handicap che attesta il fatto che questa persona ha difficoltà e ha bisogno di certe condizioni. Abbiamo molte perone che hanno bisogno di un mezzo attrezzato per poter raggiungere il posto di lavoro e queste persone ne sono già in possesso, perché gli è già stata riconosciuto con un accertamento questo titolo, e oggi dunque hanno già questa possibilità. Chiarimento, come Amministrazione siamo sempre disponibili a verificare i casi, muovendoci su questa traccia che fino a oggi ha funzionato e risolto i problemi della Ztl e delle zone pedonali.
Per la domanda del consigliere Zanetti, noi ci stiamo muovendo su questo, anche se di deciso ancora non c’è niente perché è un addivenire continuo. Oggi per esempio l’intervista che ha fatto il ministro sul Corriere della Sera, di fatto, grossomodo, sta sposando un po’ quello che si sta discutendo fra i comuni metropolitani e il Governo. Tra l’altro c’è stata anche una presa di posizione fra i sindaci metropolitani molto dura, prima e accennava anche l’assessore Lepore e quindi come intendiamo muoversi, su uno scenario che si dovrà aprire con atti e percorsi di individuazione delle soluzioni. Noi pensiamo che per reggere l’impatto della cosiddetta Fase 2 di emergenza Covid e soprattutto della Fase 3 che partirà da settembre con la riapertura delle scuole, qualora non fosse possibile il distanziamento sociale tramite appositi ausili di protezione individuale, appare di tutta evidenza che la capacità dei mezzi di TPL potrebbe avere qualche difficoltà a soddisfare le richieste.
Le politiche da attuare potranno pertanto riguardare, faccio degli esempi, perché poi sarà oggetto di discussione anche quando sapremo esattamente quali sono le condizioni che formalmente il Governo formulerà: la riduzione della domanda della mobilità tramite l’utilizzo del lavoro a distanza; l’eliminazione degli orari di punta tramite una modifica sostanziale degli orari della città, su questo c’è già un tavolo aperto in città metropolitana e a livello governativo con le organizzazioni sindacali e degli imprenditori, quindi si tratterà poi di incontrare tutti i manager della mobilità delle varie aziende; un potenziamento del trasporto pubblico sulle direttrici di maggior carico nonché una riorganizzazione del servizio tesa a soddisfare le eventuali modifiche alla domanda, tenete conto che noi oggi abbiamo un servizio che viaggia all’80% della sua potenzialità e abbiamo dei margini per rispondere; un’agevolazione nell’utilizzo della mobilità dolce (pedonale, ciclabile e micromobilità) tramite incentivi e completamento, nel limite del possibile, anche con soluzioni emergenziali dei percorsi già previsti, ricordo che noi abbiamo un PUMS un PTGU e un BICIPLAN che ci dicono quali sono le direttrici eventualmente per lavorare e soluzioni emergenziali, come dice anche il Ministro, già pianificate, alcune di queste già in fase di realizzazione. Noi le tracce le abbiamo già, abbiamo già dei piani che sono partiti, se ci danno le condizioni noi siamo disponibili a lavorare, per anticipare questi, nel limite del possibile e anche, come dice il Ministro, con soluzioni emergenziali. Nella fasi di discussione generale si vedrà come muoversi, ma l‘intento è quello che vi ho descritto e a me fa molto piacere, come a tutta la struttura comunale, le parole che ha detto il ministro De Michelis.
Per quanto riguarda la domanda della consigliera Palumbo specifico che i bus di Tper sono collegati tramite sistema di telecontrollo e georeferenziazione satellitare, con la centrale operativa di servizio. Attraverso un codice pre-codificato appositamente istituito in questa emergenza coronavirus, il conducente può allertare in tempo reale la centrale in caso di segnalazione meritevole di intervento sulle condizioni di carico del mezzo. La centrale operativa può, in questo modo, predisporre il più adeguato intervento a seconda della necessità, esempio, inviare immediatamente un mezzo supplementare, allertare a sua volta il personale di gestione presente sul territorio per la verifica sul posto della situazione, proporre per il giorno seguente l’istituzione di una corsa bis in caso di esigenza che si presuppone continuativa.
Dall’inizio di questa situazione, inoltre, si è intensificata l’attività di verifica delle condizioni di carico dei mezzi su tutte le direttrici di traffico. Gli esiti, in questa fase, sono di carichi molto limitati in generale su tutte le relazioni di viaggio: poche unità di passeggeri per autobus. In considerazione della limitata riduzione dei servizi, inferiore al 20% rispetto all’assetto abituale pre-Covid, rispetto al notevole calo d’utenza (-90%), si è in presenza di un margine ancora significativo di riempimento dei bus nel rispetto delle disposizioni di sicurezza sanitaria.
Tper, insieme alle altre aziende emiliano-romagnole è coinvolta insieme alla Regione e agli enti locali nei tavoli di lavoro continuamente attivi con il procedere dell’emergenza e in vista dei successivi step di aperture di sempre più attività produttive e sociali. In base alle previsioni di domanda si dovrà operare per una riorganizzazione anche degli orari della città, per evitare spostamenti concentrati in ore di punta, come già annunciato da parte dell’azienda stessa. Tra l’altro come associazione voi sapete che sono state presentate delle richieste al Governo, proprio per governare questa nuova fase che si verrà ad aprire. Ci sono già esperienze a livello europeo, Spagna, Francia e altri, speriamo che il Governo dia indicazioni tali da potere poi riorganizzare il tutto”.