BOLOGNA – L’assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle risposte d’attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto Nessuno resti indietro) e del consigliere Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sulla gestione Ausl delle fasi di quarantena. La risposta è stata letta dalla vicesindaca Valentina Orioli
La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alle testimonianze di molti cittadini che, in questa situazione di epidemia da Covid, dichiarano di essere abbandonati dall’Ausl che dovrebbe gestire le situazioni emergenziali. Test che si perdono, famiglie abbandonate durante la quarantena che non ricevono risposte ai loro quesiti e rimangono prigionieri in casa finchè l’Ausl non rilascia il certificato di negatività. Tempi lunghi che mettono in grave difficoltà i cittadini che hanno solo la sfortuna di ammalarsi di Covid ma che non vengono adeguatamente seguiti durante tutte le fasi della quarantena obbligatoria. Pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema, per sapere dall’Amministrazione se è a conoscenza di quanto appreso dagli organi di stampa e se e come pensa di intervenire affinché le cittadine e i cittadine che in questo periodo sono colpiti dal virus non vengano abbandonati durante le fasi legate alla quarantena”.
La domanda del consigliere Sassone
“Facendo seguito a quanto riportato dagli organi d’informazione in merito ai ritardi, ma anche purtroppo ai disguidi relativi alle lettere di fine quarantena ed alle ulteriori e/o eventuali comunicazioni, anche errate, collegate ai tempi di quarantena e risultanze dei tamponi anti covid effettuati, situazioni di caos che producono naturalmente una serie di problemi anche seri, come da articolo di stampa in allegato alla presente, chiedo al Sindaco se non ritenga che tale situazione di caos e ritardi nelle comunicazioni rischi di compromettere l’efficacia delle norme e misure adottate per il contrasto alla diffusione del virus. Se non crede che ciò sia dipeso dal fatto che, per tale fondamentale servizio, sia stata assegnato poco personale che si trova a dover affrontare carichi di lavoro eccessivi e che andrebbe implementato il personale a ciò preposto. Chiedo quindi quali azioni e /o interventi la Giunta intenda intraprendere, nelle sedi competenti, per fare in modo che tali problematiche vengano risolte e non abbiano ripercussioni di natura sanitaria sulla città”.
La risposta dell’assessore Barigazzi letta dalla vicesindaca Orioli
“Facendo riferimento alla domanda di attualità in oggetto si precisa quanto segue.
Nel corso del mese di ottobre come in quello di novembre, nel territorio dell’Azienda USL di Bologna è stata osservata una importante crescita dei casi di Covid-19. Si pensi che tra il 1 ottobre ed il 26 novembre sono stati osservati 16195 nuovi casi confermati rispetto ai 6348 registrati dall’inizio della pandemia fino al 30 settembre (incremento di oltre il 250%). Questa crescita che si è manifestata in modo esponenziale nelle ultime due settimane ha avuto una recente stabilizzazione pur mantenendo livelli di tassi di incidenza ancora elevati (in media attorno ai 450 nuovi casi al giorno nelle ultime due settimane con picchi di oltre 600 casi giornalieri). Va ricordato che per ogni caso in media si hanno circa 3/4 contatti stretti e che per tale motivo l’attività di tracciamento (contact tracing) è risultata particolarmente impegnativa ed è giusto riconoscere che non si è potuta realizzare in diversi casi in modo completo ed esaustivo. Gli episodi a cui si riferiscono la consigliera e il consigliere sono stati determinati da questa situazione e sono stati sostenuti spesso da difficoltà nel reperimento di informazioni fondamentali nella gestione del caso quali il numero di telefono o la mail in assenza dei quali si crea un rallentamento della filiera clinico-amministrativa.
Va detto che a fronte di questa situazione comunque il sistema ha dato una risposta tale da poter comunque aggredire l’incremento dei casi producendo una notevole quantità di provvedimenti di inizio e fine isolamento/quarantena necessari per attivare e completare il percorso di presa in carico. Dal 1 ottobre sono stati emessi oltre 46000 di questi provvedimenti (43000 sono stati emanati da marzo a settembre) e sono state poste in guarigione 8819 persone.
Al 25 novembre l’Azienda ASL mi comunica che, per quanto riguarda la gestione dei contatti stretti presi in carico e per questo posti in quarantena, non risultano situazioni di pendenza rispetto alla scadenza definita dalla circolare del Ministero della Salute in 14 giorni.
Rispetto ai casi positivi che sono stati messi in isolamento almeno 21 giorni e non ancora con un provvedimento di fine isolamento risultano invece 226 persone ancora con sintomi e 178 definite asintomatiche (su queste ultime si sta provvedendo alla emissione dell’atto di fine isolamento).
Restano poi 1383 di cui non è stata ancora dichiarata la guarigione clinica dai Medici di Medicina Generale (MMG). In questo caso, come in passato, si è provveduto a chiedere agli MMG a produrre la suddetta dichiarazione se ne sussistono le condizioni.
A fronte della crescita esponenziale dell’epidemia sono state reclutate ulteriori risorse per l’attività di tracciamento (contact tracing) sia reperite attraverso bandi e selezioni organizzate dall’Azienda USL di Bologna sia attraverso il reclutamento a livello nazionale da parte della Protezione Civile. In questo modo sono state messe a disposizione circa 35 persone costituite da figure professionali di natura sanitaria ed amministrativa. È in corso l’acquisizione di personale medico dei servizi in grado di sostituire personale medico specialistico nelle attività ambulatoriali o nelle attività di screening diagnostico. In questo modo si ritiene di poter recuperare qualche altra unità per il contact tracing attività fondamentale per evitare i disguidi riportati da voi Consiglieri.
Infine, ed è una parte importante perché disegna un’organizzazione utile anche per il futuro del sistema territoriale sanitario, è stata approvata in CTSS una riorganizzazione su base distrettuale delle gestioni dei casi di Covid-19 extraospedalieri.
Al fine di garantire una maggiore sorveglianza nei confronti dei tanti soggetti posti in quarantena od in isolamento, l’Azienda USL ha definito una nuova modalità di coordinamento operativo della presa in carico a livello distrettuale che prevede l’integrazione dei vari servizi territoriali (Dipartimento di Sanità Pubblica, Dipartimento di Cure Primarie, Dipartimento di Salute Mentale e Dipartimento di Cure Intermedie) e la collaborazione attiva con altre figure istituzionali come le amministrazioni comunali e l’Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditorato agli Studi). Allo stesso tempo ha realizzato e sta sviluppando nuovi modelli di informazione verso la cittadinanza con ampliamento della rete informativa ed arricchimento dell’attività di sorveglianza nei confronti dei cittadini posti in isolamento ed in quarantena con il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta, degli operatori in capo ai Distretti, al Dipartimento di Cure Primarie, alla Direzione dell’Assistenza Socio-Sanitaria oltre che del Dipartimento di Sanità Pubblica che in questo senso sarà rafforzato nella sua attività di servizio anche attraverso una relazione più rapida e diretta con le Amministrazioni Comunali.
Si ritiene che quanto sopra affiancato al potenziamento ulteriore dell’attività di tracciamento permetterà di gestire al meglio le varie situazioni e ridurre al minimo i disagi alla popolazione”.