Bologna

Question Time, chiarimenti sulla DAD in piccoli gruppi in nidi e materne

BOLOGNA – L’assessora Susanna Zaccaria ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sulla DAD in piccoli gruppi in nidi e materne.

La domanda del consigliere Errani
“Visto la rassegna stampa in merito alla situazione legata all’emergenza Covid-19, in particolare alla didattica a distanza per i figli del personale sanitario direttamente impegnato nel contenimento della pandemia. Considerato che il dramma della pandemia sta ampliando la disparità che già esisteva tra uomini e donne, essendo le donne maggiormente impiegate nell’assistenza sanitaria (ospedali e case di cura) e occupandosi spesso dell’educazione dei figli, della famiglia e degli anziani.Considerato, inoltre, che Regione Emilia-Romagna, Anci regionale e Comune di Bologna hanno scritto al Governo e al Ministro dell’Istruzione per chiedere chiarimenti urgenti rispetto all’attività in presenza in zona rossa, a seguito dell’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm del 2 marzo, per l’impatto del provvedimento sulle famiglie e sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, a seguito della sospensione delle attività in presenza della scuola e dei servizi per l’infanzia. Considerato, infine, che la maggioranza dei Paesi europei, anche nei momenti più difficili della pandemia, ha mantenuto aperti nidi, scuole dell’infanzia e primarie, in particolare per i figli del personale sanitario. Invita cortesemente il Sindaco e la Giunta: ad esprimere una valutazione politica sull’opportunità di assicurare, in collaborazione con Regione e Ufficio scolastico territoriale/regionale, a tutti i figli del personale sanitario una didattica in presenza nelle scuole e servizi educativi, in modo sicuro”.

La risposta dell’assessora Zaccaria
“Grazie consigliere Errani, condivido in pieno le sue osservazioni, come lei sa, dal 9 marzo, in attuazione dell’articolo 43 del DPCM del 2 marzo, noi abbiamo attivato i progetti individualizzati in presenza per i bambini con disabilità sia per il nido che per la scuola d’infanzia comunale. È però del 12 marzo una ulteriore nota del Ministero dell’Istruzione, la nota 662 che ha citato anche lei, che segue un po’ le altre di cui parlavo nelle domande precedenti, a un certo punto sembrava che potessero essere accolti in presenza solo i bambini disabili o con bisogni educativi speciali. Noi francamente auspicavamo, per i motivi che ha detto lei, che invece potessero essere affiancati in presenza da alcuni compagni di classe, pur nella consapevolezza che non è possibile accoglierne tanti, ma il piccolo gruppo ha una finalità inclusiva non rinunciabile, l’ho dichiarato in più occasioni.

L’idea di un bambino con disabilità che va li da solo, non so se sia peggio stare a casa con la famiglia o andare a scuola, se pur in un contesto abituale, senza gli altri bambini, era difficile da capire come si potesse parlare di inclusione. Invece il Ministero ha poi specificato che era possibile coinvolgere nell’attività in presenza altri bambini appartenenti alla stessa sezione, perché come sapete la bolla famosa è diventata la sezione, non possono essere bambini di altre sezioni, per fare in modo che i bambini disabili possano continuare a sperimentare la relazione nel gruppo dei pari, ovviamente mantenendo le proprie figure di riferimento. Proprio per questo, da quando è arrivata la nota del Ministero abbiamo organizzato questo servizio, abbiamo scritto alle famiglie e organizzato i piccoli gruppi, in via sperimentale dal 22 al 26 di marzo, la nota lascia al gestore le modalità organizzative, noi abbiamo deciso di accogliere tre bambini oltre al bimbo con disabilità, 4 bambini nei plessi dove c’è una sola sezione con uno o due bambini con disabilità. Gruppi veramente piccoli, con dei percorsi individualizzati, dunque rimane come punto di riferimento il Piano educativo individualizzato per i bambini con disabilità, i bambini devono essere necessariamente accolti dall’educatore di riferimento della scuola o del nido, che nel frattempo continueranno a curare anche gli interventi a distanza per i bambini della sezione che saranno ancora a casa. Come dicevo abbiamo attuato questa modalità in via sperimentale per la prossima settimana.
Qualora la sospensione dell’attività educativa e didattica dovesse essere prorogata il progetto potrà proseguire e i bambini verranno accolti a rotazione. Ci aspettiamo un numero alto di domande, perché questa misura se pur in termini di pochi bambini darà anche una mano alle famiglie dei bambini che potranno frequentare qualche ora per tornare un po’ agli argomenti che abbiamo affrontato prima rispetto alle difficoltà, ma ricordo che questa organizzazione vede proprio al centro i bisogni dei bambini con disabilità. Io spero che non ci siamo molte rotazioni perché vuol dire che si torna in presenza, se non fosse così è chiaro che ci vuole molta attenzione per questo tipo di bisogni e fragilità, ma sono contenta, auspicavamo che ci fosse un chiarimento in questo senso”.
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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