Bologna

Question Time, chiarimenti sulla crisi delle attività commerciali

BOLOGNA – L’assessore Alberto Aitini ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto), sulla crisi delle attività commerciali.

La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla protesta pacifica messa in atto dai commercianti di alcune vie cittadine, via Dagnini, via Gigli e via degli Orti e al flash mob e al corteo che porterà gli ambulanti della piazzola sotto la Regione. Viste le proteste messe in atto, anche in altre città da commercianti, ristoratori, baristi, parrucchieri, estetisti ecc, per chiedere di poter riaprire il prima possibile le proprie attività. Visto che da subito i commercianti si sono prodigati per mettere in sicurezza i propri locali seguendo i rigidi protocolli di sicurezza messi in atto dal Governo. Visto infine che l’Amministrazione è entrata in “contatto tutta una serie di famiglie che prima non esistevano, non venivano neanche ai servizi, che forse non erano proprio il loro orizzonte. Questo nuovo arcipelago di persone è composto da coloro che avevano un lavoro…Tutta una parte di persone che si trova a rischio povertà”. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione: cosa pensa di fare per aiutare le lavoratrici e i lavoratori che hanno dovuto chiudere le loro attività e oramai sono stremati dalla crisi economica; se pensa di sollecitare il Governo affinché si possano riaprire il prima possibile le attività commerciali cittadine nel rispetto delle regole previste per evitare il contagio da Covid-19”.

La risposta dell’assessore Aitini
“Il Sindaco ha preso posizione più volte su questo tema e lunedì ha convocato parlamentari, associazioni, parti sociali per fare il punto su questo. Io penso che il Comune di Bologna ha già fatto un lavoro importante su questo, lo abbiamo fatto come Giunta, un investimento di decine di milioni di euro per intervenire sulle tasse comunali che riguardano il commercio, in particolare con la Tari scontata fino al 50% sia nel 2020 che nel 2021 e l’azzeramento della tassa di occupazione di suolo pubblico per i pubblici esercizi, sempre su 2020 e 2021, che va di pari passo con la proroga, per queste attività, di poter usufruire di dehors e di lavorare all’esterno in sicurezza, una volta che potranno riaprire.

Allo stesso tempo abbiamo lavorato con la Regione, che, ricordo, ha stanziato 40 milioni di euro per i ristori alle attività. Poi abbiamo lavorato, in sede Anci con il Governo, nonostante ritenga anch’io non abbia comunque fatto abbastanza sia per quanto riguarda i ristori che coprono il 5% di perdite dei commercianti, sia, secondo me, c’è un tema che riguarda le banche perché i mutui sono stati molto complicati nonostante le garanzie che aveva dato lo Stato. È importante che tutti ci uniamo al grido di dolore che i commercianti lanciano da settimane e sono contento che questo sia stato in qualche modo raccolto all’unanimità nel mondo politico, perché alcuni, fino a poco fa, consideravano il mondo del commercio come evasori fiscali o cose simili, ma oggi c’è grande attenzione su quel mondo e sono contento perché, almeno nella drammaticità della situazione, sia stato fatto un passo avanti. È ovvio che l’Amministrazione oltre ad avere dato delle risposte concrete ha messo in campo tutti i canali per far si che il mondo del commercio possa reagire il prima possibile, ma è anche chiaro che queste aperture devono avvenire nel massimo della sicurezza possibile ed è per questo che non basta parlare della volontà di riaprire ma questo deve essere accompagnato da una situazione sanitaria in miglioramento, cosa che per fortuna pare che stia avvenendo, avendo dei miglioramenti seppur andando ancora a rilento in una situazione di criticità che non è ancora superata. Auspichiamo che dalla settimana prossima la nostra regione possa passare in zona arancione e quindi il mondo del piccolo commercio potrà gradualmente riaprire anche se bisognerà aspettare la zona gialla perché i pubblici esercizi possano aprire in maniera più ampia ma perché questo accade dovrà migliorare la situazione sanitaria, la campagna vaccinale dovrà prendere quell’accelerazione di cui tutti parliamo, di cui ci sono già dei segnali incoraggianti ma che dovrà migliorare”.
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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