Question Time, chiarimenti sulla ciclabile in via Guerrazzi

56

BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto, in seduta di Question Time, alle domande d’attualità dei consiglieri Giulio Venturi (Insieme Bologna), Andrea Colombo (Partito Democratico), Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sulla ciclabile in via Guerrazzi.

La domanda del consigliere Venturi
“Premesso che: considerata la notizia apparsa sul quotidiano “Il Resto del Carlino” nella giornata di domenica 21 marzo riportante la volontà della Giunta di istituire un doppio senso ciclabile in via Guerrazzi; considerato il rischio di incidenti legati alle dimensioni estremamente ridotte della carreggiata e quindi il conseguente rischio all’incolumità di ciclisti, pedoni ed automobilisti e la inevitabile eliminazione di posti auto e motorini che ne conseguirebbe; chiede: quale sia il pensiero politico del Sindaco e della Giunta in merito. Se il Sindaco e la Giunta non ritengano politicamente e tecnicamente più idoneo lasciare invariata la circolazione su Via Guerrazzi considerando che a brevissima distanza i ciclisti possono già utilizzare Via Borgonuovo che collega Via Santo Stefano a Strada Maggiore senza il bisogno di creare un pericoloso doppio senso in Via Guerrazzi. Si desidera conoscere inoltre il pensiero politico del Sindaco e della Giunta in merito alla eliminazione di posti auto e motorini per la creazione del doppio senso ciclabile e quale soluzione la Giunta intenda adottare per il posteggio dei residenti. Inoltre si chiede quanti posti auto e motorini verrebbero eliminati per la creazione del doppio senso ciclabile e quale soluzione la Giunta intenda adottare per il posteggio dei residenti”.

La domanda del consigliere Colombo
“In merito agli articoli di stampa relativi al nuovo doppio senso ciclabile previsto in via Guerrazzi; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa generale in merito all’importanza in generale del nuovo strumento del “doppio senso ciclabile” previsto dalle recenti modifiche al Codice della strada e in particolare dell’applicazione di questo provvedimento in via Guerrazzi, anche in relazione alle strategie sulla ciclabilità contenute nel PGTU e nel Biciplan approvati dal Consiglio comunale e nel Piano della mobilità ciclabile emergenziale Covid-19; se l’amministrazione ritiene che questo progetto possa comportare un peggioramento della sicurezza stradale, un aumento degli incidenti e delle violazioni dei ciclisti al Codice della strada e una riduzione di posti auto, come sostenuto da alcuni commercianti e consiglieri di opposizione, oppure viceversa un miglioramento della convivenza tra auto e bici in strada e un maggiore rispetto della destinazione pedonale dei portici, anche esprimendo una valutazione sull’analoga esperienza in corso in via Petroni ormai da cinque anni; se l’amministrazione considera le proposte alternative di uso di via Borgonuovo o di vicolo Posterla coerenti o meno con le indicazioni del Biciplan in materia di linearità, velocità e attrattività dei percorsi ciclabili, anche considerando che i 270 metri di via Guerrazzi sono gli ultimi ancora mancanti di un itinerario ciclabile continuativo di circa 3 km esistente lungo l’intera ‘Cerchia del Mille’ che rappresenta una vera e propria tangenziale bici interna al centro storico”.

La domanda del consigliere Sassone
“In relazione alla notizia apparsa sugli organi d’informazione relativamente alla “ciclabile contromano su via Guerrazzi”; considerato che la via Guerrazzi risulta maggiormente trafficata rispetto alla via Petroni, le due strade non sono quindi paragonabili; oltretutto la via Guerrazzi presenta una “strozzatura” che rende difficile la “visibilità” di ciclisti che la percorrono “contromano” e, come evidenziato, anche i commercianti, che ben conoscono la zona, hanno manifestato la loro contrarietà; tutto ciò evidenziato si chiede al Sindaco ed alla Giunta se reputino necessaria una ciclabile contromano su via Guerrazzi considerato poi che, a pochi passi, vi è la presenza di una via alternativa e se non si ritenga opportuno coinvolgere la cittadinanza in una decisione che presenta notevoli risvolti critici e che avrà un impatto negativo sulla vivibilità della zona”.

La risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentili consiglieri, intanto ricordo a tutti che quello di cui parliamo è stato ampiamente discusso per anni. C’è chi le cose le legge e le vede. Poi c’è chi le segue, chi è molto attento e chi no. Però dire che non c’è collaborazione, è una barzelletta. Perché chi ha voluto confrontarsi e chi ha voluto partecipare aveva tutti gli strumenti per farlo.

Appare anzitutto utile premettere che i vigenti strumenti di pianificazione della mobilità a scala sia metropolitana che urbana (il PUMS – Piano urbano della mobilità sostenibile, il PGTU – Piano generale del traffico urbano e il Biciplan di Bologna), prevedono al proprio interno un programma puntuale di azioni mirate al complessivo miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini, con interventi integrati finalizzati a ottenere un forte aumento dell’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani delle persone, con una conseguente riduzione della mobilità a motore di tipo individuale. Questo in un quadro legislativo che ha trovato strade d’accordo in governi di colore politico differente. Si tratta cioè di creare le condizioni per una mobilità in bicicletta sicura e competitiva con l’automobile, quale pilastro fondamentale per il conseguimento degli importanti obiettivi di salvaguardia del clima e della qualità dell’aria fissati dai suddetti strumenti di pianificazione.

Le recenti modifiche intervenute lo scorso anno a livello nazionale nel codice della strada, si pongono anch’esse in questa ottica, disciplinando in modo compiuto a livello normativo la realizzazione di nuovi dispositivi e assetti stradali come la corsia ciclabile, la casa avanzata e, appunto, il doppio senso ciclabile in strade precedentemente organizzate a senso unico, e questo anche in presenza di sosta veicolare in adiacenza alla corsia ciclabile.

Al momento, per chi percorre in bicicletta questa zona, l’unica percorrenza possibile da via Santo Stefano verso Strada Maggiore è costituita da via Borgonuovo. Tale soluzione ha certamente una sua utilità e viene già oggi praticata, ma non rappresenta una risposta adeguata a tutte le esigenze di spostamento. Ad esempio può essere un percorso utile per chi proviene da via Farini e deve recarsi verso strada Maggiore o verso la zona universitaria. Viceversa per chi proviene da porta Santo Stefano o da via Rialto e deve recarsi verso la zona universitaria, il passaggio per via Borgonuovo implica un itinerario più tortuoso, con più svolte e più lungo di un terzo rispetto all’alternativa più diretta costituita proprio da via Guerrazzi.

Un eventuale utilizzo di vicolo Posterla, alla luce del suo attuale senso di marcia (da strada Maggiore verso via Santo Stefano) appare come un’alternativa puramente teorica, che per tradursi in pratica presupporrebbe essa stessa delle modifiche – non scontate – agli assetti viari esistenti, e che comunque risentirebbe degli stessi problemi già menzionati per via Borgonuovo in termini di scarsa appetibilità dell’itinerario.

A tale proposito giova infatti ricordare che, per chi si sposta in bicicletta, l’esigenza di disporre di percorsi il più possibile brevi, lineari e capillarmente diffusi sul territorio deriva dal fatto che la bicicletta per sua stessa natura è un mezzo sospinto dalla forza muscolare. Tale fattore, in presenza di discipline di traffico penalizzanti in termini di itinerari ammessi, rende meno appetibile l’utilizzo della bicicletta e rischia anche di incentivare comportamenti non rispettosi delle norme di circolazione, come ad esempio il transito sotto i portici o contromano. Va quindi sicuramente salutata con favore la possibilità, presente dal 2020 nella normativa italiana, di realizzare assetti stradali muniti di corsia per il doppio senso ciclabile, proprio nell’ottica di favorire l’uso della bicicletta aumentandone la competitività rispetto ad alternative di trasporto meno sostenibili dal punto di vista ambientale e dell’uso dello spazio urbano.

Un altro elemento che amplifica l’utilità del presente intervento consiste nel fatto che esso inserisce via Guerrazzi all’interno di una più ampia rete di itinerari ciclabili interni al centro storico, proseguendo lungo la cerchia del Mille su piazza Aldrovandi, via Petroni, largo Respighi, via de’ Castagnoli, via Righi, via de’ Falegnami, via Riva di Reno e via della Grada (tutte strade già oggi percorribili in bicicletta nelle due direzioni di marcia).

Grazie alle innovazioni legislative richiamate in precedenza, l’intervento che verrà attuato in via Guerrazzi avrà un impatto sostanzialmente nullo sull’attuale assetto della sosta veicolare della strada, la cui unica modifica consisterà in una rimodulazione dell’area di carico e scarico ubicata in prossimità dell’intersezione con Strada Maggiore, che comunque ad intervento ultimato sarà tale da consentire la sosta di tre veicoli. L’intervento di modifica dell’assetto stradale di via Guerrazzi sarà reso evidente alla generalità degli utenti che percorrono la strada dalla modifica della segnaletica orizzontale e verticale prevista dal codice della strada, come già avvenuto in altre strade in cui sono stati realizzati interventi per consentire il doppio senso ciclabile, cioè la possibilità per le biciclette di percorrere la direzione di marcia opposta a quella riservata alla generalità dei veicoli, ad esempio via Petroni, via Galliera nel tratto tra via Riva di Reno e via dei Mille, via Azzo Gardino, via Quattro Novembre.

I suddetti interventi, alla luce delle evidenze finora disponibili, non hanno evidenziato problemi di sicurezza e anzi contribuiscono a far sì che gli spostamenti in bicicletta si svolgano in maniera più sicura e ordinata rispetto a quanto si verificava in precedenza, quando appunto un minore ventaglio di possibilità in termini di itinerari ammessi tendeva a favorire l’insorgere di condotte pericolose per la sicurezza della circolazione. In definitiva ciò comporta, e comporterà anche nel caso di via Guerrazzi, un miglioramento delle condizioni di circolazione complessive, che andranno a beneficio di chiunque frequenti la strada a vario titolo: residenti, commercianti e persone di passaggio”.