BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d’attualità dei consiglieri Andrea Colombo (Partito Democratico) e Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sulla ciclabile di via Guerrazzi.
La domanda del consigliere Colombo
“In merito agli articoli di stampa relativi alla nuova corsia ciclabile per doppio senso ciclabile di recente realizzata in via Guerrazzi e nella parte sud di piazza Aldrovandi; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in generale in merito sia alla natura strategica dell’intervento attuato in via Guerrazzi per il completamento del percorso lungo l’intera Cerchia del Mille (anche in relazione al Biciplan e al Piano della mobilità ciclabile emergenziale), sia all’importanza in generale dello strumento del doppio senso ciclabile per favorire la ciclabilità diffusa in centro storico; se ritiene o meno che il doppio senso ciclabile, sia in generale che nello specifico caso della nuova corsia di via Guerrazzi, sia un provvedimento pericoloso e che aumenta il rischio di incidenti tra auto e bici, anche alla luce delle analoghe esperienze italiane ed europee e dei dati sulla incidentalità disponibili anche relativamente a Bologna; se risulta o meno all’amministrazione che le nuove corsie ciclabili realizzate ostacolino il carico e scarico delle merci, se svolto in modo regolare, in piazza Aldrovandi”.
La domanda del consigliere Sassone
“In relazione alle notizie apparse sugli organi d’informazione, come da allegati alla presente, relativamente alla nuova ciclabile, i cui lavori si sono conclusi in due giorni, lungo via Guerrazzi e piazza Alcdrovandi, ciclabile contromano ampiamente bocciata in più sedi e più occasioni dai residenti e commercianti che quella zona la vivono tutti i giorni e che evidenziano i diversi aspetti della pericolosità della ciclabile per gli stessi ciclisti; si chiede al Sindaco ed alla Giunta la motivazione per la quale non si sia pensato ad un confronto fattivo con i residenti e commercianti che hanno evidenziato, a gran voce, l’inutilità dell’opera vista la concomitanza con la parallela via Borgonuovo” e i diversi aspetti definiti “pericolosi” per l’incolumità dei ciclisti e di tutti i frequentatori della zona e che, conoscendo approfonditamente anche l’area bolognese circostante avrebbero potuto fornire soluzioni decisamente maggiormente qualificanti”.
La risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentili Consiglieri,
come già illustrato in risposta a precedenti domande di attualità di pari oggetto, si rammenta innanzitutto che i vigenti strumenti di pianificazione della mobilità a scala sia metropolitana che urbana (il PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il PGTU – Piano Generale del Traffico Urbano e il Biciplan di Bologna), prevedono al proprio interno un programma puntuale di azioni mirate al complessivo miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini, con interventi integrati finalizzati a ottenere un forte aumento dell’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani delle persone, con una conseguente riduzione della mobilità a motore di tipo individuale. Si tratta cioè di creare le condizioni per una mobilità in bicicletta sicura e competitiva con l’automobile, quale pilastro fondamentale per il conseguimento degli importanti obiettivi di salvaguardia del clima e della qualità dell’aria fissati dai suddetti strumenti di pianificazione.
Le modifiche introdotte nel 2020 a livello nazionale nel Codice della Strada, introdotte dal legislatore nazionale e richieste dai sindaci e dai comuni dell’Anci in forma unitaria, si pongono anch’esse in questa ottica, disciplinando in modo compiuto a livello normativo la realizzazione di nuovi assetti stradali, come la “corsia per il doppio senso ciclabile” (ragion per cui è improprio parlare di corsia ciclabile “contromano”) in strade precedentemente organizzate a senso unico, anche in presenza di sosta veicolare in adiacenza alla corsia ciclabile.
Prima dell’attuazione dell’intervento in oggetto l’unica percorrenza possibile da via Santo Stefano verso Strada Maggiore era costituita da via Borgonuovo. Tale soluzione veniva praticata da diversi utenti e aveva certamente una sua utilità, ma non rappresentava una risposta adeguata a tutte le esigenze di spostamento in bicicletta della zona. Ad esempio poteva essere un percorso utile per chi proviene da via Farini e deve recarsi verso Strada Maggiore o verso la zona universitaria; viceversa per chi proviene da Porta Santo Stefano o da via Rialto e deve recarsi verso la zona universitaria, il passaggio per via Borgonuovo implicava un itinerario più tortuoso, con più svolte e più lungo di un terzo rispetto all’alternativa più diretta costituita proprio da via Guerrazzi. Ricordo che, a tutti i cittadini che mi hanno interpellato, ho risposto spiegando la situazione.
Un eventuale utilizzo di vicolo Posterla, alla luce del suo attuale senso di marcia (da Strada Maggiore verso via Santo Stefano) appare come un’alternativa puramente teorica, che per tradursi in pratica presupporrebbe essa stessa delle modifiche, non scontate, agli assetti viari esistenti, e che comunque risentirebbe degli stessi problemi già menzionati per via Borgonuovo, in termini di scarsa appetibilità dell’itinerario.
Non va mai dimenticato che il poter disporre di percorsi il più possibile brevi, lineari e capillarmente diffusi sul territorio è un’esigenza fondamentale per chi si sposta in bicicletta, visto che questo mezzo di trasporto nella maggior parte dei casi è sospinto dalla forza muscolare. Tale fattore, in presenza di discipline di traffico penalizzanti in termini di itinerari ammessi, rende meno appetibile l’utilizzo della bicicletta e rischia anche di incentivare comportamenti non rispettosi delle norme di circolazione, come ad esempio il transito sotto i portici o contromano.
Un altro elemento che amplifica l’utilità del presente intervento consiste nel fatto che da oggi via Guerrazzi risulta pienamente inserita all’interno di un itinerario complessivo, comprendente buona parte della cosiddetta Cerchia del Mille, che può essere percorso in bicicletta in entrambi i sensi di marcia, e che prosegue per piazza Aldrovandi, via Petroni, largo Respighi, via de’ Castagnoli, via Righi, via de’ Falegnami, via Riva di Reno e via della Grada.
Grazie alle innovazioni legislative richiamate in precedenza, il presente intervento ha avuto un impatto sostanzialmente nullo sull’attuale assetto della sosta veicolare, la cui unica modifica è consistita in una rimodulazione dell’area di carico e scarico ubicata in prossimità dell’intersezione con Strada Maggiore, che è comunque dimensionata in modo tale da consentire la sosta di tre veicoli di carico e scarico.
Il nuovo assetto è reso evidente alla generalità degli utenti dalla modifica della segnaletica orizzontale e verticale attuata ai sensi del Codice della Strada, analogamente al altri interventi per il doppio senso ciclabile già attuati in altre strade del centro (ad esempio via Petroni, via Galliera nel tratto tra via riva di Reno e via dei Mille, via Azzo Gardino, via Quattro Novembre).
I suddetti interventi, alla luce delle evidenze finora disponibili, non hanno evidenziato problemi di sicurezza e anzi contribuiscono a far sì che gli spostamenti in bicicletta si svolgano in maniera più sicura e ordinata rispetto a quanto si verificava in precedenza, quando appunto un minore ventaglio di possibilità in termini di itinerari ammessi tendeva a favorire l’insorgere di condotte pericolose per la sicurezza della circolazione. Anzi diciamo che l’esperienza di Bologna, così come di altre città che hanno sperimentato il doppio senso ciclabile, valutate dal ministero, hanno poi permesso la modifica del Codice della strada.
In merito alla specifica domanda del Cons. Sassone sulla funzionalità degli stalli di carico e scarico merci in piazza Aldrovandi in presenza del nuovo assetto, non si ritiene che la nuova corsia ciclabile ostacoli il carico e scarico delle merci, se svolto regolarmente e rispettando il regolamento. Nello specifico, la suddetta corsia ciclabile si sviluppa lungo due tratti disciplinati con divieto di fermata: da prossimità civ. 5 a prossimità civ. 1/a per un tratto prospiciente la parte retrostante dei chioschi del mercato; da prossimità civ. 1/1/a (chiosco edicola) all’intersezione con Strada Maggiore e, per la parte restante, in affiancamento, ma ad adeguato distanziamento, dall’area di sosta regolamentata (sosta disabili, sosta per residenti e area per carico scarico) senza precluderne l’accessibilità. è evidente che alcune sono reazioni, forse un po’ strumentali, che faremo verificare dalla Polizia Locale per verificare se c’è qualcuno che di fatto non rispetta quello che prima ho detto”.