Bologna

Question Time, chiarimenti sulla candidatura dei Portici di Bologna a patrimonio Unesco

BOLOGNA – La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto alle domande d’attualità dei consiglieri Paola Francesca Scarano (Lega Bologna per Salvini premier) e Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sulla candidatura dei Portici di Bologna a patrimonio Unesco. La risposta è stata letta dall’assessore Alberto Aitini

La domanda della consigliera Scarano
“. Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere se l’amministrazione è pronta a collaborare con il Ministero seguendo le linee che verranno indicate al fine di poter raggiungere il meritato riconoscimento da parte dell’Unesco”.

La domanda del consigliere Sassone
“In relazione allo slittamento al 2022 della “Candidatura dei Portici di Bologna a patrimonio dell’Umanità” e considerati i rilievi espressi da parte dei tecnici dell’Unesco che hanno richiesto al Comune di Bologna la riformulazione dell’apposito dossier, con diversi aggiustamenti e, a quanto risulta, l’esclusione ad esempio di alcuni tratti quali quelli relativi al Portico della Barca e del Mambo oltre a diversi aggiornamenti in corso. Tutto ciò premesso chiede al Sindaco ed alla Giunta, una valutazione politico amministrativa in merito e quali azioni intendano porre in essere, considerate le “potenzialità” dei Nostri Portici ed il loro valore indiscutibilmente riconosciuto, affinché la Nostra Città possa raggiungere questo prestigioso traguardo il cui iter è iniziato diversi anni orsono”.

La risposta della vicesindaca Orioli letta dall’assessore Aitini
“Gentili consiglieri,
appena il Sindaco ha ricevuto la notizia da parte della Sottosegretaria Lucia Borgonzoni e, poco dopo, la notizia è diventata pubblica, non ha esitato assieme a me a dichiarare che il Comune di Bologna non intende abbandonare il progetto di inserire i Portici di Bologna nella lista del Patrimonio mondiale Unesco. È un obiettivo al quale teniamo tutti, come ha giustamente sottolineato il consigliere Sassone nella sua domanda. Ci tiene il Comune e ci tengono tutti i componenti della cabina di regia con cui abbiamo sempre lavorato in squadra, a partire dalla Regione.

Ci tengono soprattutto i bolognesi perché su questa candidatura ho sentito molto forte la presenza dei cittadini e il loro entusiasmo. È un obiettivo che sentiamo assolutamente alla portata di Bologna. Da Icomos abbiamo avuto un parere che ci dà un’indicazione di rinvio. Stiamo approfondendo le indicazioni contenute nella relazione di Icomos che ora abbiamo ricevuto dal Ministero della Cultura. Intendiamo ovviamente lavorare per seguire le raccomandazioni e, in questo modo, aggiustare la candidatura secondo le raccomandazioni richieste.

È Icomos stessa a scrivere che “l’eccezionale valore universale dei portici come esempio di sistema urbano di passaggi coperti, che caratterizza la città di Bologna, non è stato dimostrato appieno”. C’è quindi un riconoscimento molto forte del valore architettonico e identitario dei portici. Con la nostra scelta di candidare anche tratti più moderni noi abbiamo sempre inteso dimostrare proprio quanto la città si sia modellata nei secoli attorno al portico ma per l’organismo tecnico questa non è una scelta convincente. Ci tengo molto a sottolineare che in nessun momento della nostra interlocuzione è mai stato posto il tema dei portici sotto il profilo della manutenzione e pulizia e che il documento parla di “protezione” intendendo la tutela dei portici, del bene architettonico. Questo è molto importante per non cadere in facili strumentalizzazioni.

Ovviamente questo lo dico perché sul tema della manutenzione e della pulizia non siamo stati certo con le mani in mano in questi anni, stanziando risorse e lavorando assieme ai cittadini con i quali abbiamo stretto patti di collaborazione. Il problema del vandalismo grafico esiste e nessuno lo mette in dubbio ma questa Amministrazione ha stanziato risorse proprie per affrontarlo e penso di poter dire che questo sia stato riconosciuto anche dalla cittadinanza.

Per cui andiamo avanti, ci rimbocchiamo le maniche e approfondiremo il dossier in collaborazione con il Ministero della Cultura, con cui peraltro abbiamo sempre lavorato in questi anni. Non ci sono dubbi: arriveremo all’obiettivo”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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