Bologna

Question Time, chiarimenti sul sovraffollamento del carcere Dozza

BOLOGNA – L’assessora Susanna Zaccaria ha risposto, in seduta di Question Time, alle domande d’attualità delle consigliere Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro), sul sovraffollamento del carcere Dozza.

La domanda della consigliera Cocconcelli
“Dozza sovraffollata con 750 detenuti al posto di 492. Secondo i sindacati di Polizia Penitenziaria la situazione è al limite con una tensione che monta, con detenuti ubriachi che feriscono due agenti. Gli operatori sono preoccupati per i numerosi episodi di violenza all’interno della Casa Circondariale. Nicola D’amore del Sinappe chiede di predisporre una sezione per la gestione temporanea dei detenuti “difficili” garantendo percorsi adeguati rieducativi per i detenuti. Chiedo al Sindaco ed alla Giunta una valutazione politico-amministrativa nel merito e quali misure intendano adottare per contrastare questi episodi di violenza che quotidianamente colpiscono gli operatori che lavorano all’interno della Casa Circondariale”.

La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito all’allarme lanciato dal Garante dei detenuti, Antonio Iannello, sul tasso di sovraffollamento del carcere Dozza che è nuovamente salito raggiungendo quota 750 presenze a fronte di una capienza regolamentare di 492 ospiti. Visto che durante la seduta di commissione consiliare del 27 gennaio u.s. sul sovraffollamento del carcere in relazione anche all’epidemia da Covid 19, la dott.ssa Claudia Clementi, Direttrice della Casa Circondariale di Bologna, ha dichiarato quanto segue: ”Ad oggi non sussistono particolari criticità, e sono riprese alcune delle attività a carattere individuale per i detenuti, sempre nell’osservanza del triage all’ingresso e del monitoraggio“, oltre al problema di sovraffollamento continuano ad emergere episodi di violenza e di autolesionismo è stato emanato un provvedimento di sospensione di nuovi ingressi al carcere della Dozza e i nuovi arresti verranno dirottati al carcere di Modena. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione: se ritiene sufficiente il provvedimento preso dalla competenti autorità di sospendere gli ingressi alla Dozza; se ritiene necessario adottare altre misure per far fronte all’emergenza del sovraffollamento che va avanti da anni”.

La risposta dell’assessora Zaccaria
“Gentili consigliere,
grazie della domanda che ci permette di riportare l’attenzione su un tema di cui ci occupiamo spesso, il carcere, per i motivi che avete evidenziato, in particolare la difficoltà in questo momento di rispettare il distanziamento. L’elemento di novità è che per limitare il sovraffollamento dell’istituto, lo scorso 11 marzo il provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria Emilia-Romagna e Marche ha adottato un provvedimento orientato a sospendere i nuovi ingressi – i nuovi arresti vengono dirottati a Modena – in ragione della saturazione degli spazi detentivi, anche dovuta alla contemporanea chiusura in via precauzionale di diverse sezioni detentive, per i casi di positività riscontrati all’interno. Il numero delle persone detenute positive è al momento limitato, sono sei, ma le condizioni interne richiedono molta attenzione, vista la contagiosità delle nuove varianti del virus. Il provvedimento è sicuramente efficace, è analogo a quello che era già stato assunto nel mese di dicembre, in quel caso a seguito di numerosi casi positivi presenti, in una situazione emergenziale, mentre in questo caso il provvedimento è stato assunto anticipatamente, in via precauzionale, anche a fronte di un limitato numero di casi. Non è sufficiente non fare entrare nuove persone, è evidente, l’ideale sarebbe poter applicare quei provvedimenti che consentono l’esecuzione della pena con misure alternative, che come sapete non hanno avuto molto successo quando sono stati introdotti lo scorso anno, per i requisiti formali stringenti che si dovevano avere per avere accesso alle misure. Questa è la strada che come Comune abbiamo sollecitato.

Siamo a conoscenza anche degli episodi di violenza che aumentano molto la tensione e aggravano ulteriormente le condizioni del personale, perché noi quando parliamo di carcere teniamo sempre presente i detenuti e il personale che ci lavora. Per quanto riguarda il consumo di bevande alcoliche, che ovviamente è vietato dal regolamento, continuano a verificarsi episodi di produzione di distillati alcolici il cui consumo non responsabile ha comportato situazioni di tensione all’interno di questa sezione. Da tempo il nostro Garante comunale ha sollecitato l’Ausl ad attivare degli incontri sull’uso responsabile di sostanze alcoliche e un’attenzione specifica con percorsi dedicati a chi è in questa situazione che peggiora le condizioni per tutti.

Rispetto alla condizione sanitaria generale, sottolineo una cosa importante: è operativo il protocollo di gestione e prevenzione del contagio, sottoscritto dall’Ausl di Bologna e dalla direzione del carcere, che ha definito l’individuazione degli spazi detentivi da destinare all’isolamento sanitario, anche prevedendo più netti percorsi differenziati per la gestione dei soggetti portatori di infezioni da Covid-19. Questo ha portato a un contenimento dei casi, che come dicevo sono sei, potenzialmente pericolosi, ma contenuti rispetto al numero di persone presenti. L’applicazione del protocollo, il provvedimento che blocca nuovi ingressi sono utili, l’unico ulteriore tema su cui puntare è proprio il ricorso alle misure alternative. Non è a mia conoscenza l’intenzione di modificare i requisiti di quei provvedimenti, ma sicuramente noi lo facciamo presente il più possibile. Il nostro Garante comunale, lo vedete anche dai giornali, monitora quotidianamente la situazione, mi tiene aggiornata per avere sempre la massima attenzione su ogni situazione potenzialmente pericolosa”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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