La domanda del consigliere Errrani
“Visto la rassegna stampa in merito al nuovo decreto che ha stabilito il rinvio delle attività didattiche in presenza per le secondarie di secondo grado che potranno riprendere l’11 gennaio, per almeno il 50% della popolazione studentesca. Considerando che l’ennesimo rinvio, dovuto al verificarsi di circostanze assolutamente prevedibili, sta generando confusione e preoccupazione nelle famiglie e negli studenti. In particolare, i continui rinvii dei tempi e delle modalità di riapertura, non permettono di garantire la ripartenza della scuola e la continuità educativa, provocando anche sfiducia nelle Istituzioni, dalle quali l’educazione non è considerata una priorità.
La risposta dell’assessora Zaccaria
“Gentile consigliere, non ho chiesto l’accorpamento delle due domande sulla riapertura delle scuole, perché la sua richiede una valutazione di tipo diverso, collegata all’ulteriore rinvio, che mi da l’occasione di ribadire alcune cose che ho già detto ieri in commissione. Alcune cose le ha già dette lei, consigliere, e le condivido in pieno. Faccio una piccola premessa, per sottolineare che quello che dico tiene ampiamente presente la necessità di non fare un passo indietro sulla sicurezza: non l’abbiamo fatto mai, fin dal primo giorno dell’emergenza, quindi non è che adesso improvvisamente auspicare l’apertura delle scuole superiore fa sì che io non abbia benissimo in mente che non possiamo abbassare la guardia e che ci vuole molta cautela. Lo dico in premessa perché non voglio che questo auspicio sembri una leggerezza. Oggettivamente, è passato un anno, la didattica a distanza in emergenza è stata fondamentale, ma sono passati molti mesi, abbiamo dati, abbiamo conoscenze in più rispetto al virus, abbiamo protocolli e un lavoro enorme che è stato fatto nei mesi estivi per arrivare alla riapertura, che sta consentendo agli altri gradi di scuola di rimanere aperti in una situazione di controllo. Certo, connessi alle scuole secondarie di secondo grado ci sono ulteriori problemi, però onestamente ad oggi faccio fatica a pensare che nel momento in cui si dice che la scuola è una priorità, questi problemi non possano essere in qualche modo affrontati o elaborati, così come abbiamo fatto sugli altri istituti scolastici. In questi mesi sono stati affrontati i singoli problemi e sottoscritti dei protocolli efficaci.