Bologna

Question Time, chiarimenti sul rientro al lavoro nella Fase 2 senza la riapertura delle scuole

BOLOGNA – L’assessora alla Scuola Susanna Zaccaria, nel corso della seduta di oggi, ha risposto alla domanda d’attualità della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sul rientro al lavoro nella Fase 2 senza la riapertura delle scuole.

Domanda d’attualità della consigliera Clancy:

“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla protesta messa in atto da alcuni genitori affinché la scuola riapra il più presto possibile alla luce del fatto che tornando al lavoro non sanno come gestire i propri figli. I genitori stanno firmando petizioni on line e attivandosi sui social network per invocare il ritorno a scuola dei bambini.

Pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica amministrativa sul tema; per sapere dall’Amministrazione quali azioni pensa di mettere in campo per trovare soluzioni che aiutino questi genitori ad organizzarsi con il lavoro e la gestione dei figli che è lasciata completamente nelle loro mani.

Risposta dell’assessora Zaccaria:

“Avendo risposto lunedì di questa settimana, non ho grossi aggiornamenti, ma provo a fare una valutazione generale sui temi che lei ha sollecitato. Sono assolutamente d’accordo nella valutazione che lei ha espresso rispetto al fatto che non parliamo solo di un importantissimo servizio che dà sostegno alle famiglie, ma la preoccupazione che noi abbiamo è quella del benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti, nella necessità di una ripresa della socialità per evitare che questo lockdown prolungato pregiudichi il loro benessere.

Con l’occasione della sua domanda devo fare un’altra precisazione, manca un terzo aspetto, che è il punto fondamentale, le scuole sono state le prime a chiudere, proprio perché sono una fonte di contagio difficilmente controllabile, ma sembra che in certi momenti questo aspetto passi in secondo piano quando invece è l’aspetto principale. È vero che i bambini e le bambine hanno dimostrato di ammalarsi di meno ed è stata una grandissima fortuna, ma come per tutte le altre malattie sappiamo che sono un veicolo di contagio, tra l’altro, come dicevo, difficilmente controllabile per la difficoltà di far rispettare le norme igienico sanitarie. È tutto molto naturale, sono fenomeni che consociamo benissimo, questo aspetto non è superato. Questa pandemia noi come regione l’abbiamo pagata in termini altissimi di vite umane, sono morte più di 3.600 persone.

La cautela, il prolungamento delle chiusure, tutti gli approfondimenti tecnici che a tutti i livelli si stanno facendo, sono collegati a questo. Lo dico perché sembra quasi in certi momenti che ci sa un accanimento, come succede per certe categorie professionali, come se ci fosse una mancata volontà, invece il desiderio di tutti non è solo quello di tornare alla normalità, ma anche di tutelare i bisogni su tutti i fronti e su tutti i livelli, ma se c’è molta cautela in questo ambito, è purtroppo per ottimi motivi. La prudenza è assolutamente d’obbligo perché non possiamo pensare di pagare altri tributi così come è successo in tutta Italia dove migliaia di persone hanno perso al vita.

La delicatezza è nei servizi 0-6, perché è chiaro che rispetto a ragazzi più grandi ci possono essere dinamiche diverse di rispetto delle norme, di comprensione della necessità di distanziamento, ma tutto questo non può essere richiesto a bambini che fanno del contatto la gran parte della loro comunicazione e del loro linguaggio. Per cercare di dare le risposte, che le famiglie devono avere, e tutto questo non lo dico assolutamente per sottovalutare le difficoltà e le necessità delle famiglie, perché le richieste dei genitori sono non solo comprensibili, ma legittime, stiamo lavorando molto nella speranza che si possano effettuare i centri estivi.

Credo che la ripresa delle attività dell’estate potrà dare un aiuto prima di tutti a bambine, bambini e adolescenti, come dicevo in apertura, e di conseguenza anche alle famiglie. Su questo abbiamo bisogno di posti, di più operatori, per potere ragionare in piccoli gruppi, ma l’obiettivo è quello di riportare fuori da casa i ragazzi e le ragazze della nostra città, perché immaginiamo tanti tipi di attività su cui loro possano riprendere anche i loro contatti sociali.

Ribadisco che non sarà un’estate come un’altra, se autorizzano a riprendere le attività le vogliamo prolungare fino all’apertura della scuola, nelle maniere in cui questo avverrà e, lo sapete benissimo, questo non dipende da noi, anche se concordo con una cosa che ha detto lei consigliera, inizialmente sembrava davvero che l’argomento non fosse in cima alle priorità, ma devo dire che ultimamente questa attenzione io la sto vendendo, non solo dalla cronaca, ma anche dai numerosi confronti che stiamo avendo come amministrazione con altri comuni e con la Regione, ma anche a livello nazionale si stanno muovendo delle interlocuzioni.

Concordo dunque con le valutazioni che lei fa, però, non mi sento di potere abbandonare cautela e prudenza che ancora oggi ci sono di fronte a qualcosa che mai si era verificato. Non possiamo fare passi indietro dando garanzie o tempi, certamente auspichiamo invece che un mantenimento dei contagi in termini odierni, nonostante le parziali riaperture, consentirà uno svolgimento che darà alle famiglie il sostengo che giustamente devono avere, integrando così le agevolazioni che sono state date dal Governo, se pur capisco che possono non essere risolutive”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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