Question Time, chiarimenti sul Registro Tumori regionale

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BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) sul Registro Tumori regionale.

La domanda della consigliera Palumbo
“Premesso che i Registri tumori raccolgono informazioni sui casi di tumore nella popolazione residente in un determinato territorio, sorvegliano l’andamento della patologia oncologica archiviando e codificando le informazioni e rendendole disponibili per studi e ricerche sulle cause del cancro, pea valutazione degli interventi di prevenzione, per l’analisi dell’esito delle cure e per la programmazione degli interventi sanitari. L’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM onlus) è nata nel 1996 con l’intento di promuovere e coordinare le attività dei Registri tumori presenti in Italia. Dal 2019 esiste in Emilia Romagna il Registro Tumori, ovvero la raccolta e la registrazione di tutti i tumori incidenti in un dato territorio. La provincia di Bologna però non ha ancora un registro Tumori accreditato all’Airtum.

Nel 2018 la sottoscritta era già intervenuta sul tema ponendo una domanda di attualità sull’argomento, l’assessore Barigazzi rispondendo alla domanda di attualità aveva comunicato che uno dei problemi principali riguardava la privacy perchè non era ancora stato completato l’iter di applicazione della legge n. 221, quella nazionale, che reca l’istituzione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità di tumori e di altre patologie e che avrebbe consentito la redazione da parte della regione di un regolamento. Considerato che Il 20 dicembre 2018 la Regione Emilia Romagna ha approvato Il Regolamento del Registro tumori Emilia Romagna che definisce il funzionamento del Registro Tumori. Il 22 marzo 2019 è stata varata la Legge Nazionale di istituzione della Rete Nazionale dei Registri Tumori. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione: se ci sono aggiornamenti sull’istituzione del registro tumori del territorio bolognese, se non ritenga utile sollecitare la Regione Emilia-Romagna affinché si attivi in tempi brevi perché questo importante strumento sia completato anche per il nostro territorio”.

La risposta dell’assessore Barigazzi
“La ringrazio consigliera della domanda molto documentata, ho chiesto all’Ausl di fare il punto e vorrei fare una premessa per poi precisare alcune cose che diceva lei. Le ricordo che l’Ausl di Bologna è un unicum a livello regionale, perché ha un registro di mortalità storicizzato a partire dal 1959, che è stato realizzato fino al 2000 in collaborazione con l’Istituto Ramazzini, ed è un archivio sistematicamente aggiornato che risulta una fonte molto importante, assieme ai dati di ricovero, per stimare l’andamento delle varie patologie, in particolare le patologie oncologiche. In effetti, nel 2019 è stato finalmente approvato il regolamento regionale sul funzionamento del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna, che era stato istituito ai sensi dell’articolo 6 della Legge regionale del 2017 che ricordava lei. Con questa legge viene istituito a livello regionale un registro unico, in capo all’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola, con il contributo delle singole aziende, tra cui il contributo attivo dell’Asl di Bologna che diventa un’unità funzionale all’interno del sistema unico regionale.

Quindi si parlerà di nodi di un sistema regionali, nei quali ogni azienda avrà dei compiti che sono quelli che dice lei. Infatti, è stata stipulata una convenzione tra l’Azienda Usl di Bologna e il Registro tumori della Regione Emilia-Romagna, che individua i compiti specifici dell’ambito funzionale di Bologna, che sono: corretto trasferimento delle informazioni; modifiche e inserimento dei casi incidenti; aggiornamento periodico della storia clinica dei casi; controlli di qualità; sopravvivenza e mortalità dei pazienti; analisi locale dei dati. A proposito di questo, dall’istituzione nel 2017 del registro, è stato effettuato localmente uno studio di valutazione della comorbilità della popolazione oggetto di screening oncologico nel periodo 2008-2013, che ha permesso di mettere a punto la procedura informatica per l’acquisizione dei dati dalle Anatomie patologiche che ci servirà per essere in linea con l’aggiornamento del Registro Tumori unico regionale.
Attualmente, su indicazione della direzione scientifica del Registro Tumori regionale, l’Azienda sta codificando i casi incidenti dell’anno 2017, raccolti dalle Anatomie patologiche del Bellaria e del Maggiore. Si è in attesa di avere le informazioni provenienti da quelle di Azienda Ospedaliera, Policlinico Sant’Orsola e di Istituto Rizzoli per effettuare le stesse operazioni sui loro dati, per essere in linea con i compiti che ogni unità funzionale ha per dare il suo contributo all’unica banca dati regionale e al Report che l’assessore regionale ha assicurato per aprile. Si stimano circa 6 mila casi incidenti l’anno, e possiamo dire che questa attività, dall’approvazione del regolamento regionale, dell’unità funzionale Ausl di Bologna è operativa e sta lavorando attivamente per costruire il Registro dei tumori regionale completo, con la nuova modalità di raccogliere delle informazioni preziosissime, come lei diceva. La costruzione è complessa, spero di essere stato chiaro nel descriverla e nel dare il messaggio che si sta procedendo in maniera spedita per assolvere i compiti che la legge regionale ha affidato alle singole aziende locali”.