La domanda del consigliere Errani
“Visto la rassegna stampa in merito al progetto “Vitalità sociale e culturale della città nel rispetto delle regole” che prevede un “intervento sperimentale di prevenzione integrata volto al miglioramento della vivibilità e sicurezza del centro storico del Comune di Bologna, con specifica attenzione a via del Pratello e piazza San Francesco, piazza Verdi, via Petroni e piazza Aldrovandi, via delle Moline, via Belle Arti e via Mascarella”. Considerando, in particolare, le numerose segnalazioni dei cittadini residenti di Piazza Aldrovandi in merito a una situazione di degrado che comporta invivibilità, non garantendo inoltre il diritto per i cittadini di dormire la notte. Invita cortesemente il Sindaco e la Giunta: ad esprimere una valutazione politica sull’opportunità di tutelare e “prendere in carico” Piazza Aldrovandi, anche attraverso la programmazione Bologna estate, per garantire spazi e diritti per i cittadini residenti. In particolare, una valutazione per garantire il rispetto di un patto civile di coesistenza sociale che deve esistere fra generazioni, generi e cittadini che vivono lo stesso luogo, per una visione di città che rispetti le regole minime di convivenza sociale, anche valorizzando il contributo di associazioni e cittadini residenti”.
La domanda del consigliere Martelloni
“Vista la notizia relativa alla partenza del progetto “street tutor” che prevede l’impiego di alcune figure di controllo delle aree a più alta densità di locali e frequentazione notturna; considerato che queste figure, descritte dai giornali come “buttafuori”, sono state formate dalle forze dell’ordine, pur non appartenendovi, e quindi, a quanto pare di capire, avranno un ruolo prevalentemente repressivo; pone al Sindaco e alla Giunta la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico amministrativa sul tema; per avere maggiori dettagli sul progetto e in particolare sui poteri di cui disporranno gli street tutor e i limiti posti all’attività di queste figure e che tipo di coordinamento vi sarà con l’attività dell’Amministrazione”.
La risposta dell’assessore Aitini
“Grazie presidente, grazie consiglieri,
parto dal generale e vado al particolare, quindi per quanto riguarda la figura dello street tutor, è una figura che abbiamo deciso di introdurre tramite un progetto pilota, primo in Regione e tra i primissimi in Italia. Un progetto che è possibile grazie alla riforma della legge regionale del 2018 e tra le altre cose prevista appunto per la possibilità che i gestori dei locali possano utilizzare, anche su specifica richiesta dell’ente locale, come è successo appunto in questo caso, persone in attività di prevenzione dei rischi, nelle mediazioni dei conflitti nello spazio pubblico adiacente ai locali e ai luoghi dove questi locali svolgono la propria attività. La legge regionale prevede che l’attività sia disciplinata nello specifico dall’articolo 9, sia qualificata come attività di street tutor, così dice la legge. Questa attività deve essere subordinata al possesso di specifica autorizzazione che viene rilasciata dal Comune, per cui queste persone che esercitano la propria attività devono aver frequentato con profitto uno specifico corso di formazione professionale che è disciplinato dalla Regione. Questi addetti sono tenuti a cooperare con le Polizie Locali e le forze dell’ordine, chiaramente in relazione alle specifiche competenze. Di fatto, si tratta di uno strumento di partnerariato tra le istituzioni e società civile, che appunto è finalizzato a migliorare la convivenza nello spazio pubblico specie nei contesti pertinenti. Come dicevo prima l’attività dello street tutor è intrapresa, almeno questo è il nostro caso, su iniziativa dell’ente locale competente, il Comune, e può essere anche incentivata da forme di sostegno anche economico, in questo caso le risorse sono state messe per la maggior parte dalla Regione e in parte dal Comune sotto il coordinamento della prefettura locale. Qual è l’obiettivo? L’obiettivo è che più gestori dei locali presenti sulla stessa strada partecipano a questo progetto, meglio è, in quanto più figure di questo genere ci sono a a cogestire lo spazio pubblico, meglio è, proprio per rendere più vivibili queste zone.