La domanda del consigliere Colombo
“In merito agli articoli di stampa domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa generale in merito all’importanza del progetto dell’Area Verde per migliorare la qualità dell’aria, la mobilità sostenibile e lo spazio pubblico nella nostra città; se l’obiettivo dell’amministrazione è solo favorire il ricambio del parco auto per renderlo meno inquinante e più ecologico, oppure anche ridurre l’uso dell’auto privata e aumentare gli spostamenti con il trasporto pubblico, la bicicletta e a piedi; quali benefici ambientali e anche di altro tipo la Giunta pensa che possano derivare e se ritiene che riguardino solo i cittadini del Comune di Bologna o anche quelli della Città metropolitana; a quale tipo di regolamentazione degli accessi si sta pensando, se saranno considerati sia parametri ambientali (classi Euro) e climatici (fascia di CO2) che di occupazione dello spazio urbano (massa e lunghezza dei veicoli), se riguarderà i veicoli sia a due che a quattro ruote; in quali tempi si prevede lo sviluppo della progettazione, la gara, l’installazione delle telecamere e l’avvio del provvedimento”.
La risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentile consigliere, la sua domanda ci permette di precisare meglio il progetto tenendo ben distinti gli obiettivi strategici dal piano attuativo. L’ “Area Verde” prevede l’’istituzione di una ZTL regolamentata principalmente su criteri ambientali. Essa è sicuramente tra le strategie indicate dal PUMS che il Comune di Bologna intende perseguire per garantire di rientrare negli obblighi indicati da PAIR. Come noto il PUMS ed il PGTU prevedono nuovi interventi mirati alla realizzazione degli obiettivi generali della pianificazione strategica di settore, tra i quali rientra la cosiddetta “Area Verde”, volti a raggiungere nel medio periodo la riduzione del 40% delle emissioni da traffico motorizzato ipotizzando una riduzione di circa 255 mila spostamenti in auto al giorno in città.
Pertanto, come previsto dal PGTU, l’Area Verde potrà delinearsi come una nuova ZTL, esterna alla ZTLA, con un perimetro che tenga conto delle aree in cui i servizi TPM garantiscono maggiore accessibilità, in cui applicare una regolamentazione degli accessi in chiave ambientale in regola con le direttive del PAIR, con strumenti di controllo che terranno conto delle evoluzioni tecnologiche. Si aggiunge peraltro che gli strumenti di pianificazione non escludono una prima fase di sperimentazione e che progressivamente sarà applicato il controllo ambientale.
Questa lunga premessa per chiarire che al momento non è coerente definire le modalità attuative che saranno definite con ulteriori confronti e tramite appositi e successivi provvedimenti amministrativi, tenendo altresì conto di quanto verrà definito nel nuovo PAIR. Il Comune di Bologna al contempo si è adoperato da subito per la realizzazione dell’infrastruttura: ad oggi, appena un anno dopo l’approvazione del PGTU, l’intervento è inserito nella programmazione triennale dei lavori pubblici e sono state ricercate anche all’esterno risorse aggiuntive per la completa realizzazione del progetto. In questo senso il riferimento è al contributo della Regione Emilia-Romagna di 704.863,72 euro a valere sull’Accordo della Regione stessa con il Ministero dell’Ambiente in ordine alle modalità di attuazione del decreto direttoriale n. 207 del 27 dicembre 2019 attualmente in fase di sottoscrizione. Il finanziamento iscritto in bilancio è di un milione e 200 mila euro, il resto sono risorse che aggiungiamo noi come amministrazione, la mia valutazione è che gli uffici stanno lavorando e quindi siamo come sempre rispettosi di quanto ha deciso il Consiglio comunale in linea con il PGTU e quindi siamo perfettamente in linea con quanto abbiamo deciso di fare e stiamo puntualmente facendo”.
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