BOLOGNA – La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto alle domande d’attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo misto) e Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sul Passante di Bologna. La risposta è stata letta dall’assessora Susanna Zaccaria.
La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al Passante di Bologna, viste le considerazioni lette sulla stampa locale e fatte dal Comitato per l’Alternativa al Passante Nord il quale sostiene che il Passante di Bologna porterebbe un calo di smog e traffico. Visto che autorevoli studi hanno dimostrato che la costruzione di strade o l’allargamento di quelle già esistenti portano ad un aumento del traffico. Visto che l’Amministrazione scoraggia l’utilizzo dell’auto indirizzando le cittadine e i cittadini verso una mobilità sostenibile: bici e trasporto pubblico soprattutto in riferimento al centro. Attualmente si cominciano a intravedere tentativi anche in periferia ma sono tentativi piuttosto ridicoli se esiste un mostro come l’asse autostrada/tangenziale che ammorba l’aria. Visto che l’Amministrazione sa che il progetto del passante va a incidere pesantemente sulla vita di cittadine e cittadini tanto è vero che il nuovo Piano Urbanistico Generale non permette la costruzione di nuovi alloggi a meno di 150 metri dalla tangenziale e autostrada per ridurre l’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico. Visto che la ‘Rete delle Lotte ambientali bolognesi’ – 14 associazioni in città – contesta le affermazioni del Comitato per l’alternativa al Passante Nord. Che, su temi come smog e traffico, aveva preso le distanze da chi si oppone all’allargamento in sede dell’asse tangenziale-autostrada, « basandosi su allarmismi e dati non corrispondenti alla realtà». La Rete replica con i dati «di uno studio firmato da Autostrade». Con la realizzazione del Passante, spiega Simona Larghetti, «nel 2030 avremo 182.500 veicoli al giorno, contro i 160.000 di oggi. Si passerà da 58,4 milioni di veicoli/anno a 66.6». Visto altresì che, il Passante «produce il 40% delle emissioni da traffico veicolare di tutto il Comune. Si salirà al 50% dopo l’allargamento». Con un +10% «che stride pesantemente con i proclami di ‘Emissioni Zero entro il 2030’ e una situazione sanitaria allo stremo per la popolazione». Visto che la soluzione per Bologna, secondo la Rete delle Lotte ambientali bolognesi, è «potenziare il trasporto pubblico», partendo dal completamento del servizio ferroviario metropolitano, per proseguire con «la razionalizzazione della rete dei bus urbani ed extraurbani in rapporto alla costruzione delle linee del tram, la pedonalizzazione diffusa anche in periferia e le piste ciclabili». Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica su questo argomento su cui si dibatte ormai da tempo”.
La domanda della consigliera Clancy
“Viste le valutazioni espresse sulla stampa locale sul Passante di Bologna dal Comitato per l’Alternativa al Passante Nord, in merito ad un presunto calo di smog e traffico che si raggiungerebbe attraverso l’opera. Considerato che gli studi analizzati più volte in sede di commissione dimostrano invece che la costruzione di strade o l’allargamento di quelle già esistenti portano invece ad un aumento del traffico veicolare; considerata la replica alle osservazioni del Comitato espressa dalla ‘Rete delle Lotte ambientali bolognesi’, composta da 14 associazioni cittadine, e che come afferma Simona Larghetti, basandosi su uno studio firmato da Autostrade con il Passante “nel 2030 avremo 182.500 veicoli al giorno, contro i 160.000 di oggi. Si passerà da 58,4 milioni di veicoli/anno a 66.6”. Inoltre, come ricordato anche recentemente in sede di Question Time, lo snodo autostrada-tangenziale di Bologna attualmente produce il 40% delle emissioni da traffico veicolare di tutto il Comune, cifra che si stima potrebbe salire di oltre il 10% con l’allargemento dell’opera. Pone la seguente domanda di attualità per sapere come l’Amministrazione concilia le sue politiche ambientaliste e di salvaguardia del territorio con il futuro avvio dei lavori per la realizzazione del Passante di Bologna. Per sapere se ritiene la realizzazione del Passante compatibile con la possibilità che Bologna sia una delle cento città selezionate dalla Commissione Europea nel programma 100 Climate-neutral Cities by 2030 – by and for the Citizens”.
La risposta della vicesindaca Orioli letta dall’assessora Zaccaria
“Gentili consigliere, come abbiamo più volte ribadito l’amministrazione comunale segue con attenzione lo sviluppo progettuale degli interventi previsti lungo il sistema tangenziale e i relativi aspetti ambientali, con particolare attenzione alla qualità dell’aria. È opportuno ricordare che il progetto del Passante di Bologna ha superato positivamente la Valutazione di impatto ambientale, anche a seguito delle richieste provenienti dal territorio, che ha posto particolare attenzione alla qualità progettuale delle opere di mitigazione.
In ogni fase del procedimento abbiamo sempre richiesto importanti integrazioni, sia al fine di valutare con la maggiore accuratezza possibile l’impatto dell’infrastruttura sulla città, con particolare riferimento ai recettori sensibili in stretta prossimità del sedime, sia per potenziare le opere di mitigazione rispetto alla qualità dell’aria, in grado di essere utili anche rispetto alle emissioni attuali. In particolare sottolineo che le fasce di mitigazione oggi dal punto di vista progettuale disegnano una vera e propria infrastruttura verde che si affiancherà a quella grigia stradale, inserendo oltre 30.000 nuove alberature. L’articolo cita dei numeri sui quali occorre fare qualche precisazione.
Con riferimento allo Studio di Traffico, innanzitutto si evidenzia come il confronto tra flussi giornalieri complessivi su Autostrada + Tangenziale non può essere fatto tra i valori di oggi (160.000 Veicoli/giorno) ed i valori dopo la realizzazione del Passante al 2030 (182.500 Veicoli/giorno). Più correttamente occorre mettere a confronto i valori di traffico che si avrebbero al 2030 senza la realizzazione del Passante (175.500 Veicoli/giorno) e quelli relativi al 2030 con Passante, tenuto conto che il traffico ha un incremento fisiologico indipendente dalla realizzazione o meno delle infrastrutture.
Questa differenza è molto più contenuta, pari a circa 7.000 veicoli giornalieri.
Inoltre lo Studio di Traffico dimostra come questa differenza dei valori di traffico con e senza Passante, cioè 7.000 veicoli giornalieri in più al 2030 sul sistema Autostrada Tangenziale, corrisponda a veicoli sottratti alla viabilità urbana, rimanendo il valore complessivo nell’area urbana inalterato. Lo stesso ragionamento è valido per i valori di traffico espressi su base annua.
È vero che la costruzione di nuove strade o l’allargamento di quelle esistenti porta ad un incremento di traffico su di esse, ma ci si dimentica di dire che tale aumento è a favore di altra viabilità attualmente utilizzata per la mancanza di alternative, sulla quale il traffico invece diminuisce. In sintesi il Passante comporterà un aumento del traffico su Autostrada + Tangenziale ma un equivalente decremento del traffico sul resto della viabilità urbana, rimanendo il valore complessivo del traffico sull’area urbana di Bologna inalterato.
Complessivamente il progetto, oltre a raggiungere gli obiettivi trasportistici per i quali è stato predisposto (migliorare i livelli operativi del servizio, di sicurezza, realizzare opere di adduzione della viabilità urbana, solo per citarne alcuni), garantisce standard ambientali adeguati sul territorio interessato. Come bilancio complessivo annuo legato agli spostamenti sul nodo di Bologna, lo Studio di Traffico dimostra che il potenziamento della infrastruttura produrrà un effetto di “fluidificazione” dei singoli assi stradali, che a livello territoriale si tradurrà in una riduzione della lunghezza degli spostamenti e dei tempi di percorrenza, quantificato al 2030 in una riduzione di circa 18.600.000 Veic. x Km percorsi ed in un risparmio di circa 3.500.000 Veic. x ora impiegate. A livello di emissioni atmosferiche tali riduzioni, a cui si uniscono anche gli effetti dell’evoluzione del parco veicolare circolante, si traducono in una sostanziale riduzione dei livelli di concentrazione per tutti gli inquinanti.
In conclusione, riteniamo che il potenziamento in sede dell’infrastruttura stradale, accompagnato da opere di mitigazione e compensazione assai significative (oltre all’infrastruttura verde, la realizzazione di circa 20 km di piste ciclabili e 18 km di barriere fonoassorbenti) non sia, per le considerazioni sopra esposte, in contrasto con gli obiettivi di neutralità climatica ed emissiva”.