La domanda della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al flash mob che si è tenuto qualche giorno fa davanti a palazzo d’Accursio, durante il quale una rappresentante di Aria Pesa, si è rasata a zero per protestare contro il Passante di Bologna. Visti inoltre gli articoli di stampa apparsi in merito alla delibera sul passante di Bologna, approvata dalla Giunta e nata dall’accordo tra il candidato sindaco Matteo Lepore e Coalizione civica, che conterrà le richieste dell’amministrazione su cui ci si dovrà confrontare in Conferenza dei servizi. Visto che il forte gesto messo in atto dalla rappresentante di Aria Pesa ha lo scopo di chiedere con urgenza un monitoraggio continuo dell’aria e un’indagine epidemiologica sul passante di Bologna da completare prima di dare il via al progetto di potenziamento di un’autostrada in mezzo alla città. Manca una valutazione degli effetti tossicologici dell’aria in prossimità dell’asse autostrada-tangenziale. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione: per quale motivo non sono state collocate le centraline di monitoraggio continuo della qualità dell’aria lungo il percorso dell’asse autostrada- tangenziale come da prescrizione del decreto di VIA n.5370 del 4 ottobre 2000 applicato al progetto di allargamento dell’autostrada alla terza corsia dinamica e tuttora vigente; se intende collocare le suddette centraline ed eseguire un monitoraggio continuo della qualità dell’aria ai fini di avviare una indagine epidemiologica per verificare l’impatto dell’asse autostrada-tangenziale sulla salute delle cittadine e dei cittadini”.
La risposta della vicesindaca Orioli
“Mi sembra che entrambe le notizie siano positive, nel senso che Autostrade ieri in Conferenza dei Servizi ha accolto le proposte che ho personalmente illustrato e sono contenute in una delibera di Giunta, quindi frutto di un percorso di confronto tra il candidato Sindaco, la città e la coalizione che lo sostiene, ma anche frutto di un percorso di confronto con l’attuale Giunta che le ha fatte proprie. Tre mesi sono un tempo congruo per esaminare queste proposte dal punto di vista della loro fattibilità tecnica ed economica. Se Autostrade avesse accettato subito non avrebbe mostrato la serietà che le è propria. Queste proposte seguono la logica di provare a fare un ulteriore salto di qualità e trasformare il Passante in un’infrastruttura di nuova generazione, con un’attenzione non solo all’abbattimento e all’azzeramento delle emissioni che deve essere un traguardo che dobbiamo condividere. Se vogliamo andare verso la città a zero emissioni ogni infrastruttura di questa città deve andare il più possibile vicina alle zero emissioni. Ma anche un’infrastruttura di nuova generazione dal punto di vista delle sue dotazioni tecnologiche. Questo non significa che l’amministrazione pensasse che il Passante di prima non andava bene, significa che l’amministrazione non si arrende mai e cerca di ottenere sempre il meglio.
Passo ora a rispondere alle domande.
Le due centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria prescritte in sede di procedura di VIA, conclusasi con DEC/VIA/5370 del 2000, non sono state installate da parte di Soc. Autostrade in quanto il progetto di allargamento della sede autostrada/tangenziale è stato, a seguito dell’intesa sottoscritta in data 8 agosto 2002 e della successiva Conferenza dei Servizi del 30 settembre 2002 convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai sensi del art. 81 del DPR 616/1977, “trasformato” nel progetto della terza corsia dinamica.
Poiché la realizzazione della terza corsia dinamica produceva solo un diverso assetto circolatorio, ma non una maggiore appetibilità del sistema autostradale, è stato ritenuta non necessaria l’installazione di ulteriori centraline.
Il DEC VIA 133/2018 inerente la Valutazione di impatto ambientale dell’attuale progetto del Passante di Bologna, anche a seguito delle richieste provenienti dal territorio che hanno posto particolare attenzione al tema della qualità progettuale delle opere di mitigazione ambientale, contiene numerose prescrizioni per la realizzazione, gestione e monitoraggio dell’opera.
- Dovrà essere istituito un Osservatorio Ambientale, i cui oneri sono a carico del Proponente, ad opera del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a cui partecipano la Regione Emilia-Romagna, i Comuni di Bologna e di San Lazzaro, oltre che ARPAE e AUSL ed il Proponente, che accompagni la realizzazione dell’opera e la prima fase di esercizio, con il compito di verificare la puntuale e corretta attuazione delle prescrizioni dettate, gli esiti e l’attuazione del programma di monitoraggio ambientale e indicare le azioni che si rendessero necessarie a tutela, mitigazione e compensazione ambientale degli eventuali ulteriori impatti possibili.
- il Proponente dovrà concordare con ARPAE il posizionamento delle centraline fisse/mobili per il monitoraggio atmosferico sia in fase ante operam, che in corso d’opera che post operam. Al monitoraggio ambientale dovrà essere connesso un idoneo sistema informativo e di comunicazione, oltre che di archiviazione, prevedendo opportuni punti informativi nella logica di un sistema di “community engagement” – Soggetto individuato per la verifica di ottemperanza: Osservatorio Ambientale.
- Valutare gli interventi atti a compensare l’incremento di CO2 anche mediante l’istallazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili integrati nell’infrastruttura di progetto, quali ad esempio di solare fotovoltaico, o anche di partecipazione in quota parte alla costruzione di nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili installati su altre infrastrutture esistenti del territorio metropolitano. Soggetto individuato per la verifica di ottemperanza: Osservatorio Ambientale.
- Le specie vegetali, maggiormente efficaci dal punto di vista dell’assorbimento delle emissioni gassose e delle polveri sottili, dovranno essere individuate, sulla base di studi qualificati, come ad esempio quello del CNR-Ibimet di Bologna e le “Linee guida di forestazione urbana sostenibile per Roma capitale” di ISPRA. Soggetto individuato per la verifica di ottemperanza: Osservatorio Ambientale.
- Definire, in seguito al monitoraggio, gli interventi, anche gestionali, come ad esempio la riduzione della velocità in caso di superamenti dei limiti delle emissioni in atmosfera o le modifiche alla tariffazione, necessari per il rispetto degli obiettivi di regolazione dei flussi di traffico, che la realizzazione del progetto si pone.
Vale la pena ricordare anche che il progetto ha acquisito il parere positivo con prescrizioni della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale n. 2560 del 24 novembre 2017, che nel parere ha valutato che:
- nel confronto tra lo scenario programmatico e lo scenario attuale si evidenzia una sostanziale riduzione dei livelli di concentrazione per tutti gli inquinanti, legata all’evoluzione del parco veicolare circolante, mentre dal confronto fra lo scenario programmatico e quello progettuale si evince la riduzione delle emissioni dovuta alla diminuzione delle velocità medie dei veicoli;
- le modellazione della diffusione delle sostanze inquinanti sul territorio permettono di visualizzare gli impatti diretti stimati a seguito della realizzazione del progetto, evidenziando gli effetti positivi svolti da specifici interventi di progetto quali le nuove barriere antirumore e le aree a verde;
- lo scenario progettuale comporta per l’NO2 livelli di concentrazione inferiori a quelli dello scenario programmatico, confermando quindi i benefici legati all’intervento in progetto;
- per il PM10 si evince la sostanziale invarianza nelle concentrazioni tra lo stato di progetto e quello programmatico.
La Commissione ha rilasciato il parere favorevole formulando le seguenti considerazioni:
- nello sviluppo della componente “Salute pubblica” il Proponente ha fatto riferimento ai recenti sviluppi in tema di valutazione sanitaria contenuti nelle linee guida del Ministero della Salute e dell’ISPRA (giugno 2016);
- l’analisi dell’impatto atmosferico dei diversi scenari simulati è stata completata con la valutazione dell’esposizione della popolazione agli inquinanti, tenendo conto delle concentrazioni al suolo e della distribuzione della popolazione all’interno del dominio di calcolo;
- il Proponente ha stimato l’esposizione della popolazione agli inquinanti: sia lo scenario progettuale rispetto al programmatico sia quest’ultimo rispetto all’attuale hanno come conseguenza riduzioni di esposizione per tutti gli inquinanti e gli indici statistici considerati. Sensibile è in particolare il calo di esposizione alla media annuale delle concentrazioni di NO2 nel passaggio allo scenario progettuale. Si passerebbe così ad avere la quasi totalità della popolazione esposta a concentrazioni inferiori a 20 µg/m³ mentre ancora nello scenario programmatico un 20% di residenti sarebbero esposti a livelli superiori;
- a seguito di richieste di integrazioni il Proponente ha sviluppato uno studio integrativo, condotto in collaborazione con l’AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica, in cui sono stati analizzati anche gli impatti indiretti sulla salute pubblica, come indicati nelle Linee Guida VIS del Ministero della Salute.
In sede di Conferenza dei Servizi convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con Delibera di Consiglio Comunale del 15 giugno 2020, il Comune di Bologna ha richiesto il potenziamento degli interventi di forestazione e mitigazione, in particolare si ribadisce la richiesta di implementare ulteriormente l’estensione degli impianti arborei e arborei-arbustivi (mantenendo sempre una prevalenza percentuale e numerica dei primi) con interventi di forestazione da prevedere negli intorni prossimi all’infrastruttura, ai fini di mitigazione dell’opera, a protezione dell’abitato e delle aree agricole limitrofe all’infrastruttura (dall’accumulo sul suolo del carico inquinante connesso al traffico veicolare) e per potenziare la funzione di corridoio ecologico di collegamento tra aree verdi esistenti.
Tali approfondimenti, insieme ad altre indicazioni che vanno nella direzione della decarbonizzazione dell’infrastruttura, sono stati oggetto della Delibera di Giunta DG/PRO/2021/193, da me illustrata ieri in sede di Conferenza dei Servizi, con la quale il Comune di Bologna ha confermato il suo impegno a chiudere in modo favorevole l’attuale iter del Passante entro il 2021, ed allo stesso tempo , ha ribadito la necessità di valutare ulteriori misure tali da configurare “un Passante di Nuova generazione che quindi assuma una ancor più spiccata connotazione di sostenibilità ambientale ed ecologica anche in ragione delle più recenti tecnologie a disposizione”.