Question time, chiarimenti su coronavirus e reperimento beni di prima necessità

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BOLOGNA – L’assessore Marco Lombardo ha risposto, nella seduta di Question time, alla domanda d’attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) su coronavirus e reperimento beni di prima necessità.

Domanda della consigliera Lembi

“Visti gli articoli di stampa invita cortesemente il Sindaco e la Giunta
ad esprimere una valutazione politico-amministrativa circa gli effetti del coronavirus a Bologna con particolare riferimento al reperimento dei beni di prima necessità quali quelli sanitari ed alimentari, compreso il fatto che siano garantiti senza speculazione alcuna”

Risposta dell’assessore Lombardo

“Grazie presidente, ringrazio la consigliera Lembi per la domanda. Provo a fornire una risposta partendo dall’articolo 54 comma 1 della Costituzione italiana “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”.

Chiunque in un momento difficile per la cittadinanza come questo, dovesse moltiplicare i costi di disinfettanti, guanti, approfittando dell’emergenza Coronavirus, non solo viola le norme, ma viola l’articolo 54 comma 1 della Costituzione italiana perché non si tratta solo di attuare delle “pratiche commerciali scorrette”, ma si tratta di vere attività di sciacallaggio e come tali vanno deprecate e vanno contrastate.

Più in particolare il Governo, nell’ultimo decreto prevede, sul tema dei prezzi delle mascherine, all’art. 5, che queste vada assicurata la produzione e la fornitura di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale ai valori del mercato correnti al 31 dicembre 2019. Si tratta di beni di primaria necessità; per chi incrementa il prezzo di vendita in maniera superiore al triplo risultante dal listino o comunque praticato mediamente, ci saranno dei provvedimenti disciplinari e delle sanzioni fino alla sospensione delle attività d’impresa.

È anche giusto sottolineare che questo ha riguardato, come la consigliera e gli organi di stampa hanno segnalato, sopratutto i dispositivi di sicurezza come i gel igienizzanti e le mascherine, non, al momento, i prodotti alimentari e in questo momento noi non abbiamo delle segnalazioni di prezzi significativamente diversi sui generi alimentari. è evidente che la tematica rispetto alla sicurezza dell’approvvigionamento dei beni alimentari per analogia possa essere associata al tema della sicurezza dell’approvvigionamento delle mascherine e dei dispositivi di sicurezza.

È anche importante dire che in Italia c’è un sistema che sovraintendente il monitoraggio dei prezzi che dipende lo sviluppo economico. I dati vengono forniti dalle Camere di Commercio che hanno dei propri uffici prezzo proprio per verificare le segnalazioni delle associazioni dei consumatori ed eventualmente avviare indagini per verificare l’andamento dei prezzi insieme al Ministero dello Sviluppo economico.

Invitiamo le associazioni dei consumatori, anche del nostro territorio, a segnalare discostamenti significativi dei prezzi di beni e servizi di prima necessità ma rassicuriamo i cittadini che per i dati in nostro possesso rispetto al tema dei beni alimentari e dell’approvvigionamento dei beni alimentari non abbiamo al momento segnalazioni di questo tipo. Concludo ripartendo dal concetto iniziale: chiunque in questo momento moltiplichi il costo di beni e servizi essenziali, viola la legge e la Costituzione e può incorrere in sanzioni”