Bologna

Question Time, chiarimenti su Coronavirus e misure di prevenzione per i dipendenti a contatto con il pubblico

BOLOGNA – L’assessore Matteo Lepore, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande di attualità dei consiglieri Marco Piazza (Movimento 5 stelle), Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Emily Clancy (Coalizione civica) su Coronavirus e misure di prevenzione per i dipendenti a contatto con il pubblico.

Domanda del consigliere Piazza
“Visto l’articolo di stampa di Repubblica-Bologna sulla Sala Borsa affermando che i dipendenti comunali erano rintanati negli uffici per evitare il contatto con il pubblico. A questo articolo di stampa segue una comunicazione da parte di SGB spiegando che i dipendenti comunali non erano rintanati negli uffici per evitare qualsiasi contatto con il pubblico, come asserito nell’articolo ma erano impegnati in una riunione con il Direttore del settore e la Direttrice dell’Istituzione per capire come fronteggiare l’emergenza. Pone la seguente domanda d’attualità per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto riportato, se non ritenga necessario intervenire in difesa del buon lavoro e dell’onorabilità delle persone che quotidianamente, anche in questo particolare momento, lavorano in Salaborsa”.

Domanda della consigliera Palumbo
“Viste le lettere apparse sulla stampa in merito alle biblioteche che rimangono aperte a seguito dell’ordinanza regionale per il contrasto al coronavirus. Vista l’affermazione apparsa sulla stampa che sottolinea il fatto che la Sala Borsa era aperta ma l’accettazione era deserta (semplicemente perché i dipendenti erano impegnati in una riunione lavorativa) e non certo per timore del virus. Visto inoltre che oltre la Sala Borsa esistono anche le altre biblioteche come quelle di quartiere i cui dipendenti comunali continuano a lavorare egregiamente, a diretto contatto con il pubblico senza lamentarsi. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione se pensa di intervenire per sostenere e difendere i dipendenti pubblichi che, nonostante l’emergenza sanitaria in atto, continuano il loro lavoro mettendo a rischio la loro salute. Per sapere inoltre perché esiste diseguaglianza fra chi lavora nei musei, tutelati con la chiusura degli stessi, e chi lavora nelle biblioteche che sono rimaste aperte nonostante il contatto con il pubblico. Da ultimo chiede quali misure precauzionali siano messe in atto per la tutela di tutti i lavoratori comunali che hanno diretto contatto con il pubblico”.

Domanda della consigliera Clancy
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al servizio al pubblico per il prestito all’interno della Sala Borsa a seguito delle decisioni assunte in sede Nazionale e Regionale in merito alla gestione delle misure di prevenzione per contenere il rischio di diffusione del Corona Virus . Visto altresì che a quanto si apprende dalla stampa i dipendenti del Comuni non sarebbero stati impiegati nel lavoro di rapporto con il pubblico, a differenza dei lavoratori della Cooperativa Working all’interno della stessa Sala Borsa e di tutti gli altri dipendenti comunali che ricevono abitualmente il pubblico anche in questi giorni. Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione come intenda regolare il servizio di ricevimento del pubblico in tutti i servizi/uffici comunali da parte dei dipendenti compresa la Sala Borsa”.

Risposta dell’assessore Lepore
“Ringrazio per questa domanda che mi permette di ritornare di nuovo sull’argomento e di ringraziare tutti gli operatori delle nostre biblioteche comunali che in questi giorni hanno lavorato aprendo gli spazi e questi servizi essenziali anche affrontando un lavoro molto importante, di comunicare ai cittadini e condividere con loro quello che sono i disagi, le attività che si possono svolgere e quelle che sono le precauzioni di carattere generale che dobbiamo mettere in campo. Quindi li ringrazio, so che particolare per la Salaborsa non si è gradito come alcuni quotidiani hanno descritto, in particolare nella prima giornata, le modalità di discussione e di confronto che i lavoratori hanno avuto con l’Amministrazione, e si è anche rappresentata in modo caricaturale la loro presenza in biblioteca, penso invece che loro abbiano fatto un lavoro straordinario, giustamente siamo confrontati per capire come affrontare questa emergenza e anche come applicare un’ordinanza che, essendo un’ordinanza nazionale e su più regioni, ha disposto l’organizzazione dei tempi di vita e delle città che chiaramente non era perfetta, perché è chiaro che città come Bologna hanno la Salaborsa, altre città no, quindi parlare di biblioteche significa forse nell’immaginario italiano pensare a piccoli luoghi di promozione della lettura, a Bologna significa invece una biblioteca che ogni giorno ha un flusso di 4000 persone, attività di ristorazione, di caffetteria, attività informatiche, attività con le scuole, uno spazio bebè e tante attività con i turisti e visitatori che ogni giorno attraversano quello spazio. Abbiamo discusso di questo, in particolare con i dirigenti del settore Cultura e dell’Istituzione biblioteche e le attività sono ripartite senza particolari problemi, anche perché in realtà i flussi nei primi giorni almeno non sono stati eccessivi, come sappiamo, per l’ondata di preoccupazione complessiva che si è avuta in città. In questi giorni sia io che il Sindaco che l’assessore Barigazzi siamo andati nelle biblioteche di quartiere e anche in Salaborsa, abbiamo incontrato gli operatori per condividere le loro preoccupazioni e devo dire che adesso siamo tutti impegnati nella richiesta di riapertura degli altri servizi culturali e quindi penso che anche questo impegno delle biblioteche, come luoghi fondamentali per la nostra comunità, abbia anche saputo spiegare quanto sia possibile frequentare i luoghi della cultura senza particolari problemi, se si vorranno riaprire, e quanto mai come in questo periodo la cultura rappresenti una boccata d’aria fresca, un modo per stare tra le persone, un servizio essenziale che davvero bisogna evitare di perdere, ma anzi bisogna riconquistare con grande impegno con grande dedizione”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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