Bologna

Question Time, chiarimenti su Coronavirus e comunicazione

BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi, ha risposto ieri mattina, in sede di Question time, alla domanda di attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord), su Coronavirus e comunicazione ai cittadini.

Domanda della consigliera Cocconcelli
“In questi giorni abbiamo assistito al “marketing della paura” alimentato da dilettanti allo sbaraglio presenti sul web e da certa politica. Allarme assolutamente ingiustificato che ha creato panico nella maggior parte della popolazione. Anche Blasi, presidente Cipomo (Collegio italiano primari oncologi medici ospedalieri) ha sottolineato che: “atteggiamenti disfattistici e/o allarmismi sconsiderati non trovano giustificazione”, pertanto chiedo al Sindaco ed alla Giunta una valutazione politica-amministrativa e di pronunciarsi nel merito onde tranquillizzare cittadini e pazienti al fine di mantenere una visione positiva sull’esito dei percorsi terapeutici e sull’ottimismo che deve caratterizzare la loro quotidianità”.

Risposta dell’assessore Barigazzi
“Grazie della domanda consigliera. Io credo che siamo partiti con una situazione che ci era ignota, con qualcosa che non conoscevamo, che non conosceva nessuno. Se c’è qualcosa che la scienza ci insegna è che man mano che i dati arrivano, la cose diventano meno ignote e le riusciamo a fronteggiare meglio. I dati cominciano ad arrivare, è importante per l’epidemiologia capire che cosa sta succedendo, io cito questo studio che è appena uscito e che è stato pubblicato sul Chinese Journal Epidemiology ed è il primo studio cinese fatto su 70 mila casi che ci ridà una descrizione del Coronavirus, di questo virus, in linea con quello che ci stanno dicendo i più avveduti infettivologi, virologi, studiosi italiani, a partire da quelli del Sant’Orsola, a quelli del Sacco, dello Spallanzani, e cioè che appunto su 70 mila casi più dell’80% non è grave, c’è un tasso di mortalità che sicuramente è più alto di quello dell’influenza ma che sicuramente, purtroppo naturalmente, si concentra sulle persone più anziane, ma stiamo parlando di persone oltre 80 anni che hanno delle comorbilità e quindi delle complicazioni già in essere. Si tratta del 4,7% di situazioni critiche rispetto ai 70 mila casi fatti, il che ci riporta a dire che in realtà, in questa situazione, dobbiamo contenere il contagio proprio perché con la diffusione, il contagio evoca la peste bubbonica di manzoniana memoria. Non siamo in questa situazione, non va sottovalutato naturalmente, come non bisogna mai sottovalutare nessun virus e non vanno nemmeno alimentate quelle che sono state paure assolutamente ingiustificate, come ha detto il Sindaco appunto anche lunedì a questo Consiglio. Perché il vero tema può essere davvero quello invece della sostenibilità del nostro sistema sanitario, se aumentano le situazioni critiche, come sapete hanno bisogno di terapia intensiva e quindi è lì il vero problema che possiamo avere, mentre se noi conteniamo il più possibile questo virus possiamo, io credo, vivere la nostra vita con ragionevole prudenza, la direi così. Noi dobbiamo continuare a fare la vita di tutti i giorni con alcune regole di prudenza ragionevoli. C’è stato fin troppo un sistema mass mediatico che credo abbia alimentato, con titoli urlati, parole tutte maiuscole, con titoli che spesso addirittura negavano il contenuto dell’articolo, perfino, che ha sicuramente indotto una babele di informazioni – credo sarà ricordata e studiata come la prima epidemia ai tempi social, non è una pandemia perché l’OMS ancora non l’ha classificata come tale – che credo abbia disorientato davvero tantissimo le persone, ed ecco perché credo che bisogna, e invito tutti a farlo, tenere le informazioni istituzionali come le uniche degne di nota in questo senso. Quindi credo, con i numeri che ci sono, con la situazione che c’è in Italia, con la situazione nella nostra regione, osservando tutte le regole che in questi casi vanno osservate, e che sono state diramate ovunque oramai, possiamo continuare a svolgere le attività di lavoro, le attività di vita con, ritorno a dirlo, una ragionevole prudenza. Quindi nessun allarmismo, nessun panico, abbiamo bisogno davvero di fare le cose utili per uscire da questa situazione a accelerare le operazioni che servono per diminuire la tensione invece di aumentarla continuamente. Più noi sapremo di questo virus e più noi riusciremo ad affrontarlo, lo affrontiamo e siamo in grado di affrontarlo e lo stiamo dimostrando grazie al sistema sanitario nazionale e regionale, e io voglio ringraziare tutti gli operatori che si stanno facendo in quattro con abnegazione e stanno tutto il giorno a fronteggiare e ad assistere le persone che hanno in cura. Voglio ringraziare anch’io tutti i nostri operatori del Comune, perché sono in prima fila anch’essi e continuano a svolgere le loro attività di lavoro in maniera normale e più noi avremo informazioni più sapremo fronteggiare appunto tutto questo. Lo possiamo fronteggiare perché abbiamo un sistema sanitario all’altezza, lo dobbiamo fronteggiare però anche come comunità, con questa tranquillità e prudenza che dicevo prima. Non abbiamo bisogno di panico, non abbiamo bisogno di delirio, perché quello ci porta a fare scelte non razionali. La paura è utile solo se porta alla prudenza e poi a fare scelte razionali. Quindi le misure che prenderemo e che prenderanno il Governo e le Regioni devono essere proporzionate all’evolversi della situazione e quindi credo che il messaggio migliore che possiamo dare è che c’è un sistema sanitario nazionale all’altezza di questa situazione, che ci sono persone che lavorano ventiquattr’ore su questo per fronteggiare tutto questo, ma che lo dobbiamo fronteggiare anche come comunità, come società, ognuno può fare la propria parte e tutti cercheremo di parlare con una sola voce. Non credo oggi siano utili le polemiche, non sono utili quelli che sanno, come dire, tutto loro, perché le soluzioni non ce le ha in tasca nessuno, perché chi deve decidere di prendere delle decisioni, non le prende a cuor leggero, ma le decide sui dati. Dopo, sono tutti buoni a dire cosa bisognava fare, credo che invece se ci basiamo su ciò che abbiamo e su ciò che arriva, credo che possiamo davvero con tranquillità riuscire a venire fuori da questa situazione come intero Paese”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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