RIMINI – La pioggia non ha fermato i numerosi partecipanti che sono giunti questa mattina alla cerimonia di intitolazione della rotonda di Largo Vannoni, nel borgo San Giuliano, dedicata a suor Isabella Soleri (1859/1953).
Un momento molto sentito in onore della suora a cui si deve la nascita del primo istituto per ragazze madri e nati illegittimi. Alla cerimonia erano presenti tanti rappresentanti delle associazioni vicine alla Fondazione San Giuseppe, gli assessori del Comune di Rimini, Francesco Bragagni (Toponomastica) e Kristian Gianfreda (salute e protezione sociale); l’Arch. Paola Benzi, Presidente Fondazione San Giuseppe; il dott. Guido Carissimo, discendente di Isabella Soleri; la dott.ssa Alessandra Carissimo, discendente di Isabella Soleri e Don Vittorio Metalli per la Diocesi di Rimini, che ha benedetto la targa.
Dopo un breve momento di ringraziamento, avvenuto nei giardini adiacenti alla rotonda – in cui hanno preso la parola gli assessori del Comune di Rimini e il Dott. Guido Carissimo e Paola Benzi e la Presidente della Fondazione San Giuseppe – la scopertura della targa alla presenza di numerosi cittadini e conoscenti.
Chi era Isabella Soleri
Nata a Rimini il 20 dicembre 1859 dal conte Giacomo Soleri Giamagli e dalla contessa Caterina Misturi. Isabella entra nella famiglia delle Figlie della carità di San Vincenzo de Paoli, con il nome di suor Giuseppina. Nel 1900 suor Giuseppina ospita nel suo palazzo un ricovero per l’assistenza alle povere anziane. Nel palazzo Soleri, in Corso d’Augusto, sul finire del 1910 inizia ufficialmente l’attività di Aiuto materno. Dal 1906 al 1909 ricopre la carica di “ufficiale della provincia” del suo ordine a Siena, per venire poi mandata a Rimini quale superiore dell’Ospedale civile. Nel 1911 viene trasferita a Roma, Napoli e Giulianova, dove muore il 7 febbraio 1953.
Nel 1925 sorgerà anche un Ospedalino pediatrico (affiancato nel periodo 1920-1971 dalla Maternità) che rimarrà un prestigioso polo di cura per l’infanzia fino a metà degli anni Ottanta del Novecento mentre l’Istituto San Giuseppe, ora Fondazione, prosegue tuttora la missione socio-educativa mantenendo inalterati i valori fondanti e lo spirito di suor Soleri.