MODENA – Richiama l’ovato centrale della volta, rilanciandolo in chiave moderna, con linee pulite, un bianco puro e numerosi punti luce in grado di illuminare adeguatamente i dipinti seicenteschi riemersi durante il restauro, il nuovo lampadario installato nella Sala delle Monache all’interno del complesso San Paolo a Modena. E, per un utilizzo estremamente versatile, l’elemento illuminante è dotato di un meccanismo che lo alza e lo abbassa, così da modificare l’illuminazione dell’ambiente a seconda delle esigenze.
Nel corso di una visita in cantiere che si è svolta questa mattina, lunedì 1 febbraio, in vista dell’inaugurazione da programmare, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e gli assessori ai Lavori pubblici Andrea Bosi e alla Cultura Andrea Bortolamasi insieme a tecnici comunali hanno potuto constatare che sono in via di conclusione i lavori di ripristino e rafforzamento della chiesa di San Paolo, che risale al 1192 e oggi è sconsacrata, dell’ex Oratorio (la cosiddetta Sala delle Monache), costruito all’inizio del 1600, a completamento del complesso situato tra le vie Selmi e Caselle a Modena.
Con la posa del nuovo lampadario, dal carattere estremamente moderno a contrasto con lo stile antico della sala, sono infatti quasi ultimati gli interventi nei suggestivi spazi restaurati che saranno a breve restituiti alla città e verranno destinati a eventi culturali. In particolare, le sale saranno utilizzate per mostre in corso di programmazione da parte del Comune e, già prima della fruizione in presenza, sarà possibile ‘visitare’ gli spazi e osservare le pitture riemerse grazie ai lavori attraverso visite guidate virtuali.
I lavori, che hanno un valore complessivo di un milione 270 mila euro, con 770 mila euro di finanziamento regionale post sisma e il resto da risorse del Comune, con il contributo della Fondazione di Modena, hanno preso il via nell’autunno del 2018 e sono stati effettuati da un’associazione temporanea d’impresa costituita da Cogesap di Napoli insieme a Zaira di Quarto (Na) e Demo restauri srl di Napoli. Negli ambienti oggetto di intervento, al momento del sisma di maggio 2012, erano in corso lavori che sono stati sospesi affinché fosse predisposto un progetto specifico di recupero post sisma.
Gli interventi effettuati sono di tipo strutturale (in particolare il consolidamento e miglioramento sismico delle coperture, l’inserimento di tiranti metallici e il consolidamento delle volte in muratura), di adeguamento funzionale e impiantisco, oltre ad attività di restauro pittorico e finitura.
Nella Sala delle Monache, in particolare, l’intervento di restauro ha fatto tornare a splendere pitture e decori del Seicento parzialmente nascosti al di sotto dello strato pittorico ottocentesco apposto in occasione di numerosi successivi interventi di adeguamento degli ambienti. Al termine del restauro è stato posato il pavimento in cotto e realizzato il nuovo sistema di illuminazione pensato per valorizzare l’apparato decorativo, arricchito da prese in pozzetti a pavimento per integrare l’illuminazione in occasione dell’allestimento delle mostre temporanee. È stato inoltre installato anche un impianto di climatizzazione con pannelli radianti a pavimento e deumidificatori a mobiletto.
Nella ex chiesa sono inoltre stati realizzati un bagno disabili (con dismissione dell’attuale struttura non più adeguata) e pareti in cartongesso smontabili a copertura della pompa di calore a servizio dei due ambienti.
Alcuni interventi hanno infine riguardato anche l’area destinata a ristoro nell’ala ovest dell’ex Convento, già oggetto di recupero, con l’obiettivo di rendere più attrattiva la gestione dello spazio.
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