Piacenza

Quarto “Giovedì della Bioetica” il 9 maggio in Fondazione

Daniele Novara: l’invadenza della tecnologia nel mondo e nella vita dei giovani è una nuova sfida per i genitori

PIACENZA – Quarto “Giovedì della Bioetica”, in Fondazione, con il pedagogista Daniele Novara, dell’Università Cattolica di Milano, su un tema scottante come “L’invadenza della tecnologia nel mondo dei giovani”.
L’appuntamento, promosso dall’Istituto Italiano di Bioetica – Sezione Emilia Romagna con sede a Piacenza, è per giovedì 9 maggio, alle 17.30, in via S. Eufemia nell’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, partner dell’iniziativa.
Presentato dal presidente dell’Istituto di Bioetica, Giorgio Macellari, Daniele Novara affronterà il tema dell’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei ragazzi e dei giovani e lancerà un appello ai genitori “per tutelare i loro figli dall’invadenza eccessiva della tecnologia nella loro vita e nella loro crescita”.
Daniele Novara: <Si sente continuamente parlare di generazione touch: bambini e ragazzi sono immersi in una realtà fatta di telecomandi, smartphone, tablet, pc, connessioni, ebook e app. Per la prima volta nella storia siamo di fronte a un vero e proprio gap generazionale: in tema di mondo virtuale e social network spesso sono i giovani ad aver qualcosa da insegnare agli adulti. È un’idea che affascina e spaventa>.

<E soprattutto – aggiunge Novara – i genitori si trovano di fronte a una nuova sfida: esiste una misura educativa nella gestione delle nuove tecnologie? È necessario definirla per non perdere il ruolo e la responsabilità formativa e per tutelare i figli da un’invadenza decisamente eccessiva>.

Daniele Novara affronterà anche il tema dell’abuso dei videogiochi che, specie nelle menti più giovani, provocano “una sorta di eccitazione fine a se stessa che porta anche a una pericolosa dipendenza, assuefazione e passività. Quando gli esperti delle neuroscienze dicono ai genitori di limitare al massimo l’accesso dei bambini a videoschermi e videogiochi, lo fanno a ragion veduta: ne hanno visto gli effetti. E se nel giugno 2018, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha riconosciuto la dipendenza dai videogame come una malattia vuol dire che dobbiamo lavorare molto, tutti insieme, seriamente sulla prevenzione”.

E sull’utilizzo degli smartphone da parte dei bambini? Qual è l’età giusta per l’utilizzo del cellulare? Daniele Novara affronterà anche questo tema sostenendo che è difficile definire un’età “giusta”, ma che bisogna chiedersi “se il proprio figlio è in grado di gestire le complessità della gestione di uno smartphone, nonché valutare il livello di impegno che, come genitori, si è in grado di mettere in campo. Uno smartphone, connesso a Internet, in mano a un bambino delle primarie, è un azzardo”.
Mettere una limitazione all’acquisto di dispositivi digitali connessi a Internet sotto i 14 anni? Si parlerà anche di questo.

<Non tutti sanno – conclude Daniele Novara – che WhatsApp è vietato sotto i 16 anni di età e Facebook sotto i 13, e c’è un motivo. Questi strumenti non fanno bene alla crescita, e in generale i videoschermi interferiscono con i reali bisogni educativi. Esistono addirittura delle app per i piccoli di sei mesi, ma a quell’età il bambino non deve toccare uno schermo, bensì degli oggetti o altre cose per aumentare le proprie capacità sensoriali>.

Daniele Novara, pedagogista tra i più noti d’Italia, scrittore, formatore, vive a Piacenza, dove nel 1989 ha fondato il CPP (Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti).
Dal 2004 è docente del Master in Formazione interculturale presso l’Università Cattolica di Milano e dal 2002 dirige “Conflitti. Rivista italiana di ricerca e formazione psicopedagogica”.
Ha ideato vari strumenti nella logica del metodo maieutico (si ispira a Danilo Dolci, il sociologo della non violenza, il Ghandi Italiano che, in Sicilia, per 50 anni fu protagonista di memorabili lotte contro la mafia, per lo sviluppo delle Valli dello Jato e del Belice coinvolgendo le popolazioni).
È autore di numerosi libri e pubblicazioni. In BUR sono disponibili “Litigare fa bene. Insegnare ai propri figli a gestire i conflitti per crescerli più sicuri e felici” (2013). “Urlare non serve a nulla. Gestire i conflitti con i figli per farsi ascoltare e guidarli nella crescita” (2014). “Meglio dirsele. Imparare a litigare bene per una vita di coppia felice” (2015). “Punire non serve a nulla. Educare i figli con efficacia evitando le trappole e motive” (2016). “Non è colpa dei bambini. Perché la scuola sta rinunciando a educare i nostri figli e come dobbiamo rimediare. Subito” (2017). “Cambiare la scuola si può” (2018).
Il prossimo “Giovedì della Bioetica”, il quinto, si terrà nel mese di settembre.”. L’appuntamento è per il 26 settembre alle 17.30, sempre in fondazione, con Carlo Alberto Redi, dell’Università di Pavia, che parlerà di Genomica sociale e affronterà il tema “Come la vita quotidiana può modificare il nostro DNA”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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