MODENA – Sette nuove nomine per il Pd e cinque per Lega Modena, per una quota complessiva di 12 consiglieri che modifica per quasi un quarto, quindi, la composizione dei quattro Consigli di Quartiere. È la principale novità che interessa gli organismi decentrati del Comune di Modena, chiamati al rinnovo a metà consigliatura come previsto dal Regolamento di prima attuazione della partecipazione territoriale. La nuova costituzione è stata al centro della delibera presentata in aula dall’assessora ai Quartieri e alla Partecipazione Anna Maria Lucà Morandi e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 3 febbraio; nell’occasione è stata formalizzata anche la nomina dei 56 componenti in totale in carica, 14 per ciascun Quartiere, dei quali 27 del Pd, quattro di Sinistra per Modena, 18 di Lega Modena, cinque del M5s, uno di Forza Italia e uno di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia.
Come già a inizio mandato, i Consigli di Quartiere sono stati ridisegnati sulla base delle indicazioni espresse dai capigruppo dei gruppi consiliari presenti in Consiglio comunale secondo un criterio rappresentativo degli esiti delle elezioni cittadine nelle sezioni elettorali comprese nel territorio di ciascun Quartiere; in larga parte i componenti, insediati nel mese di ottobre del 2019, sono stati confermati, assicurando così continuità all’attività avviata in parallelo con quella dell’Assemblea comunale. Soltanto due dei sei gruppi consiliari rappresentati, infatti, hanno espresso nuove nomine, mentre gli altri – Sinistra per Modena, M5s, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia – hanno appunto ribadito le proprie scelte verso figure che, al netto di alcune surroghe avvenute nei mesi scorsi, erano state individuate oltre due anni fa.
In particolare, i nuovi consiglieri Pd sono Welles Guerrieri e Giulio Garagnani (Quartiere 1), Enrico Artioli e Paolo Bergamaschi (Q2) e Luca Benedetti, Paola Parmeggiani e Tiziano Zanni (Q3). Mentre Lega Modena ha proposto Francesco Lanni, Sara Molesini e Stefania Zucchero (Quartiere 1), Fabio Spiganti (Q2) e Lucia Palmieri (Q4). Anche alla luce della composizione aggiornata degli organismi, ora ciascun Consiglio eleggerà al proprio interno il presidente – le precedenti cariche sono decadute – e potrà organizzarsi in commissioni tematiche. La prima seduta dovrà essere calendarizzata entro trenta giorni dall’approvazione della delibera da parte dell’Assemblea, con convocazione effettuata dal consigliere più anziano.
I Consigli di Quartiere hanno un ruolo principalmente consultivo e hanno diritto a essere informati sugli atti della giunta comunale, in particolare rispetto a temi come il Bilancio di previsione, la pianificazione territoriale, i piani di intervento ambientale e gli studi di fattibilità di lavori pubblici nell’area di riferimento. Possono, inoltre, presentare all’Amministrazione proposte e sollecitazioni raccolte anche attraverso strumenti di partecipazione popolare come, per esempio, assemblee territoriali aperte a tutti, in maniera tale da rendere possibile la condivisione di idee, proposte e progetti con cittadini e associazioni. È previsto il coordinamento tra presidenti di quartiere con Consiglio comunale, giunta e sindaco.
Aprendo il dibattito prima dell’approvazione della delibera, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha affermato che i Quartieri oggi “esistono solo sulla carta, lontani dai concetti di decentramento e partecipazione”. Rilevando l’assenza “di un confronto istituzionale sui contributi di rinnovamento emersi in commissione consiliari”, il consigliere ha sollecitato l’impegno della giunta: “Pensiamo a un modello che favorisca la partecipazione di tutti, da coloro che vivono in centro a chi risiede nelle frazioni, dai 16enni agli stranieri senza cittadinanza ma residenti a Modena”.
Antonio Carpentieri (Pd) ha sottolineato la “grande disponibilità” dei consiglieri che si sono ripresentati dopo il primo insediamento nei Consigli nel 2019: “Nonostante la difficoltà del ruolo, l’impegno non manca, così come emerge la volontà di superare le differenze politiche per il bene del territorio”. Il consigliere ha poi richiamato la “necessità di valorizzare queste figure che rappresentano un pezzo di città”.
Paola Aime (Europa verde – Verdi) ha suggerito una modernizzazione dei Quartieri da sviluppare “coinvolgendo innanzi tutto i volontari che operano nei Consigli, al servizio della collettività, interrogandoli sul futuro di questi organismi”. I Quartieri “sono ancora ancorati alla visione delle vecchie Circoscrizioni”, ha spiegato la consigliera, ricordando anche “il valore delle Consulte nel percorso di partecipazione”.
Nella sua replica, l’assessora Lucà Morandi ha riconosciuto che “la volontà di modificare il Regolamento di prima attuazione della partecipazione territoriale”, invitando il Consiglio comunale a sviluppare “una riflessione condivisa su questi importanti organismi, anche tenendo conto delle indicazioni dei volontari”. L’obiettivo, quindi, è quello di “fare sintesi per immaginare insieme i Quartieri in cui vorremo abitare nei prossimi vent’anni”.
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