Nella seduta di giunta comunale del 29 marzo il Vicesindaco e assessore all’ambiente, Luca De Paoli, ha presentato il Bilancio arboreo 2019-2024 del comune di Castel Maggiore, un documento previsto dalla legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani“.
Due parole chiave quando si parla di verde in città sono sicuramente Infrastrutture verdi e riforestazione urbana.
Proprio come strade, ponti e case costituiscono il capitale costruito, l’infrastruttura “grigia” delle nostre città, così giardini, parchi, prati, fiumi, aree agricole, viali alberati, ne rappresentano il capitale naturale, l’infrastruttura “verde-blu” che permea le maglie del tessuto urbanizzato. Ed è proprio questa la visione moderna di verde urbano: ogni spazio verde permeabile e vegetato – dal piccolo giardino di quartiere al parco urbano passando per rotonde e aree agricole, boschi e verde ripariale, orti e giardini in area urbana o peri-urbana, di proprietà sia pubblica che privata – è una tessera più o meno estesa di una più ampia rete ecologica locale, mosaico di naturalità diffusa che si alterna alle maglie grigie del costruito e che compone il capitale naturale delle città.
La forestazione urbana invece, nasce con l’obiettivo è di ricostituire un equilibrio tra le risorse naturali e lo sviluppo urbano al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini riportando il verde nelle aree urbane, periurbane ed extraurbane delle città.
Alcuni numeri: a fronte di 242 alberi abbattuti nel corso del mandato 2019/24 si sono piantati 1739 nuovi alberi, mentre per i 564 bimbi nati nel quinquennio sono stati piantati ben 1600 alberi.
Su un totale di 108 essenze censite sul territorio, quelle che per caratteristiche intrinseche ed estrinseche sono presenti in maggiori quantità sono il bagolaro (541 alberi), il tiglio (503), l’acero campestre (446), il pioppo cipressino (365), il frassino (184).
Nell’ambito urbano dagli 891.502 mq di aree verde pubblico a gestione comunale del bilancio arboreo 2014/2019, la manutenzione delle aree verdi si è consolidata su una estensione di circa 909.450 mq nel bilancio odierno (+17.948 mq), a cui vanno aggiunte le vaste aree golenali del Reno e del Navile.
Dal 2005 gli alberi singoli, in filare o in gruppi e “macchie” sono stati puntualmente rilevati, sia sul campo tramite l’apposizione di un codice alfanumerico (cartellinatura) costituito dal numero identificativo dell’area e del singolo albero. A questo viene associata una scheda, archiviata in un database specifico, con puntuali indicazioni tassonomiche (genere e specie indicati con il nome scientifico, volgare, varietà o cultivar ecc), caratteristiche biometriche (altezza, diametro del fusto ecc), ambientali (ubicazione e contesto circostante) associati a dati molto importanti a livello gestionale, relativi alle condizioni fisiologiche, biomeccaniche e fitosanitarie.
Il numero totale degli alberi censiti ad inizio 2024 ha raggiunto 4.303 unità, l’attività è in corso e proseguirà nei prossimi anni.
In località Primo Maggio, all’interno del parco di Villa Salina, è sita uno splendido esemplare di Quercus Robur L., comunemente denominata Farnia, che per età e dimensioni, pregio paesaggistico, storico e culturale è stata inserita fra gli alberi monumentali dell’Emilia-Romagna: quasi 6 metri di circonferenza per 36 metri di altezza!